PACHINO - Correre in aiuto della sanità netina per difendere gli interessi di tutta la zona sud; rivendicare i diritti e chiedere l'adempimento degli impegni presi dall'Asp di Siracusa che, nel pachinese, ad oggi risultano disattesi. È quanto sostenuto dall'ex assessore provinciale e vicepresidente del consorzio Archimede Giuseppina Ignaccolo (Mpa) che, nei giorni scorsi, ha partecipato al Consiglio comunale aperto per sostenere la causa del mantenimento del Trigona di Noto. «Pachino non si può limitare a solidarizzare con Noto a difesa di un interesse comune, - ha affermato la Ignaccolo - ma deve chiedere il rispetto degli impegni presi. Per questo ho fatto inserire, nella risoluzione adottata dal civico consesso, che si proceda alle rivendicazioni per migliorare la sanità pachinese». Il vicepresidente del consorzio universitario Archimede chiede un potenziamento del Pte locale (Presidio territoriale di emergenza) e della Guardia medica, da qualche anno a questa parte depotenziata. «In un paese dove non esiste ospedale, - ha puntualizzato - e il cui comprensorio è ancora più vasto con Portopalo e la frazione di Marzamemi che, specialmente nei mesi estivi decuplica la propria popolazione, non si può prescindere dal potenziamento dei servizi che già ci sono come il Pte e la Guardia medica.
Si tratta di avamposti importanti e spesso salvavita, poiché il luogo dove tutti noi ricorriamo quando avvertiamo uno stato di malessere sia in ore diurne che notturne, è proprio il presidio territoriale di emergenza». Il potenziamento che si chiede non è solo relativo ad apparecchiature o a personale, ma anche logistico, dato che lo stabile dell'ospedale, grande cattedrale nel deserto e tra le più imponenti incompiute della città, in mezzo a erbacce e in un luogo isolato, pericoloso per gli stessi operatori. «E necessario chiedere conto e ragione del mancato avvio della residenza sanitaria assistita per lungodegenti e malati gravi, - ha continuato la Ignaccolo -. Da tempo ormai un intero piano dell'ospedale di Pachino è stato riconvertito per ospitare la Rsa. Tuttavia il servizio non è mai stato avviato. Eppure le somme stanziate sono state spese, le attrezzature acquistate, i locali riconvertiti e gli impianti realizzati. La Rsa sarebbe dovuta partire nel 2009, poi nel 2010, stiamo finendo il 2011 e non si muove foglia. Bene dunque difendere l'ospedale Trigona di Noto, ma la salvaguardia della sanità nella zona sud passa anche per la tutela dei diritti e degli interessi diretti ed immediati dei pachinesi» La delibera consiliare adottata, comunque, non si limita a ricalcare solo quella votata dal Comune di Noto, ma è stata anche integrata secondo le istanze suggerite dalla Ignaccolo.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 20-12-2011 - Categoria:
Politica