PACHINO - Non si placa la polemica in merito all'abbattimento del vecchio palazzo municipale della città avvenuto nel lontano 1984. «Le mie indagini su questo misfatto continueranno, -ha affermato il sindaco Giuseppe Campisi- poiché oltre alle responsabilità relative a chi diede l'ordine di abbattere il vecchio municipio, voglio sapere che fine ha fatto l'arredamento del vecchio municipio. Voglio sapere dove è andato a finire il tavolo in radica di noce della stanza del sindaco, i vasi che c'erano all'ingresso, i busti, i quadri e i capitelli. Voglio sapere se per caso questi arredi -ha continuato Campisi- non sono andati a finire nei tinelli di qualche ex amministratore che ha fatto scempio dei beni del Comune. Per questo ho già chiesto che mi venga prodotta copia dell'inventario degli arredi perché ho l'impressione che l'antico proverbio «cu si vinniu i tauli e cu i trispiti» si adatti perfettamente alla fattispecie».
Il primo cittadino pachinese inoltre annuncia una denuncia formale nel caso in cui gli arredi non salteranno fuori. Intanto prosegue la polemica a distanza con l'ex sindaco Bartolo, accusato da Campisi di essere il responsabile morale dell'abbattimento del palazzo in quanto sindaco all'epoca dei fatti. Nei giorni scorsi Bartolo ha risposto per le rime a Campisi dichiarandosi offeso dalle affermazioni dell'attuale primo cittadino dato che all'epoca dei fatti si trovava ricoverato in ospedale. Franco Bartolo inoltre non ha mancato di evidenziare come l'abbattimento del vecchio municipio era un atto dovuto visti i pericoli per l'incolumità pubblica ed il pericolo di crollo dell'edificio e non ha mancato di evidenziare come la polemica sollevata da Campisi sia sterile ed usata per distogliere l'attenzione dal problema attualmente oggetto di dibattito in città e cioè l'aumento del 60% della tassa sulla spazzatura.
«Bartolo non vede molti nessi invece i nessi sono piuttosto logici, -ha controbattuto il sindaco Campisi-. Ci accusa di avere troppi assessori ed invece si scopre che all'epoca anch'egli ne aveva ben sei, ci accusa di non prenderci le nostre responsabilità ed invece è lui che non si prende le sue come quella dell'abbattimento del vecchio municipio, responsabilità che vengono scaricate sui suoi assessori. Lui è responsabile poiché non poteva non sapere della decisione di abbattere l'edificio, e nonostante formalmente non sia firmatario perché assente, lo si può considerare responsabile al pari dei suoi assessori che al tempo erano Emanuele Mazzara vicesindaco, Blandizzi Michelangelo, Vincenzo Terranova, Paolino Gozzo e Pietro Sultana».
Ma l'affondo di Campisi non termina qui. «Se Bartolo non condivideva il provvedimento adottato dai suoi amministratori così come ora lui dice, perché allora non si dimise? La verità è che anche a lui piaceva la poltrona e l'indennità di carica, tutte cose di cui ora veniamo accusati noi». Un dibattito aspro dunque, e non privo di colpi bassi cui i pachinesi stanno assistendo a quasi venticinque anni dall'abbattimento dello storico edificio. Il lungo periodo di tempo trascorso rende quasi paradossale il dibattito, nato quasi per caso a seguito di un braccio di ferro tra le forze sindacali di Cgil, Cisl ed Uil ed il primo cittadino relativo al vertiginoso aumento della Tarsu decisa dal sindaco Campisi e per cui le forze sindacali hanno indetto per il prossimo 4 luglio uno sciopero generale.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 29-06-2008 - Categoria:
Cronaca