PACHINO - Provocatoria presa di posizione dei commercianti di Pachino e Marzamemi. I commercianti della città hanno simbolicamente messo in vendita i propri esercizi commerciali per protestare e fare sentire in maniera forte la propria voce sensibilizzando così l'opinione pubblica. Sulle vetrine di ciascun negozio sono stati esposti dei manifesti ed all'interno dei locali sono stati diffusi dei volantini in cui vengono spiegate le motivazioni di questa presa di posizione. In alto sui manifesti affissi anche lungo le vie cittadine e che tantissimi cittadini ieri, scuotendo la testa, si sono soffermati a leggere, campeggiava la scritta: "Vendesi attività commerciale", e sopra tale annuncio evidenziato in giallo, c'è l'ironica frase "senza il patrocinio del comune di Pachino" per indicare il senso di abbandono che la categoria denuncia. Elencati poi quelli che, per gli esercenti commerciali, sono i sette buoni motivi per porre in vendita il proprio negozio: "Per l'incompetenza della classe politica di turno, per la mancanza di ordine pubblico, par la mancata attuazione delle direttive e degli indirizzi di programmazione urbanistica e commerciale, per l'ostruzionismo della pubblica amministrazione, per la decadenza, l'abbandono e l'incuria del territorio, per la mancanza di un piano di promozione e sviluppo del paese, per tutte le opportunità che la città ha perduto". La denuncia dal forte impatto sociale, da parte dei commercianti, segue la manifestazione di uno stato di malessere già evidenziato nei giorni scorsi. Gli operatori del settore si sentono abbandonati a loro stessi, ed il numero di attività in vendita o che hanno chiuso battenti soprattutto nel centro storico cittadino è piuttosto alto. Basti pensare ad esempio che la zona mercato ultimamente si è quasi svuotata, che sono ormai pochissimi i negozi di abbigliamento rimasti e, che non esistono quasi più le botteghe.
Nel fine settimana sono centinaia i pachinesi che, in macchina, raggiungono i centri commerciali ormai numerosi nella vicina Siracusa o nel ragusano, per fare compere e sempre meno gente decide di spendere il proprio denaro in città. A gran voce inoltre i commercianti denunciano la mancanza di strategie politiche e programmatiche da parte delle locali amministrazioni per porre un freno a tale esodo. "Siamo consapevoli, hanno scritto gli operatori del settore ed i loro dipendenti, che i problemi di Pachino sono tanto numerosi quanto gravi, e chiediamo se non sia arrivato il momento di affrontarli con serietà e competenza da parte di chi può e deve farlo. Da troppo tempo siamo abbandonati a noi stessi, e siamo arrivati a pensare di non avere più alcun futuro. Per ciascuno che chiuderà non ci sarà un altro che aprirà". La denuncia del settore arriva in un momento molto delicato per l'intera Pachino, ed i commercianti hanno ritenuto di far sentire forte la loro voce chiamando in causa quella che indicano come la grande assente della città e cioè la classe politico-amministrativa. Il grido si leva subito dopo i controlli operati lo scorso primo maggio a Marzamemi, quando centinaia di turisti furono costretti a lasciare i tavoli all'aperto dei locali per problemi legati a questioni burocratiche e di autorizzazioni del suolo pubblico. Con tale denuncia inoltre i commercianti hanno inteso allargare il tema che sarà affrontato lunedì prossimo in un consiglio comunale aperto che dunque potrebbe non trattare soltanto la questione legata allo sviluppo di Marzamemi ma essere esteso a tutta la categoria commerciale. Il malessere è ormai stato reso evidente. Spetterà ora a chi ha in mano le leve della città individuare la cura.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 12-05-2007 - Categoria:
Cronaca