PACHINO - Corre su due filoni distinti la politica pachinese. Sul fronte della compagine di governo si attende che la doppia bufera della mozione di sfiducia e dell'approvazione del bilancio passi senza far danni, e si prepara un rimpasto per dare spazio alla nuova formazione politica denominata Nuova Agorà facente capo ai due esponenti consiliari Aprile e Rabbito. Un rimpasto di cui non si fa più mistero tra gli esponenti della stessa giunta municipale anche perché al fine di assegnare qualche poltrona assessoriale, qualcuno degli attuali componenti della giunta si dovrà pure alzare, e qualche consigliere potrebbe rimanere anche fuori dai giochi. A non smentire il rimescolamento di carte è stato lo stesso primo cittadino anche se per il momento attende di verificare cosa succederà domani in consiglio. Il sindaco comunque si sente sicuro che la sua esperienza amministrativa andrà avanti in ogni caso, anche nell'ipotesi di uno scioglimento anticipato del civico consesso secondo le ipotesi balenate nei giorni scorsi. «Cercano la scusa per litigare tra loro, -ha affermato Campisi rivolgendosi all'opposizione- e fanno di tutto per arrivare in aula frammentati o per non prendere parte alla seduta stessa. A quel punto daranno la possibilità ai consiglieri vicini all'amministrazione di approvare il bilancio riuscendo a non perdere il posto di consigliere ed a mettersi a riparo dalle critiche dell'opinione pubblica dicendo di non avere responsabilità sull'aumento della spazzatura».
Sul fronte dell'opposizione prende corpo invece l'ipotesi delle dimissioni collettive che, con 11 consiglieri, porterebbero allo scioglimento del civico consesso. Una manovra, questa, già vagliata nella scorsa seduta consiliare ma poi rinviata alla seduta di domani. A tal proposito i consiglieri di opposizione potrebbero firmare delle dimissioni da consegnare nelle mani del presidente del consiglio che, in seno alla riunione consiliare, potrebbe consegnarle al segretario generale del comune nel caso in cui la sfiducia al sindaco non passasse. E sulla sfiducia il sindaco Campisi ancora una volta ha fatto sentire la sua voce. «Che senso ha, -ha affermato- per il centrodestra sfiduciare un sindaco dell'Udc per poi costruire una coalizione identica e ripresentarsi nuovamente al giudizio dell'elettorato di fatto dopo avere sfiduciato se stessi?». Il sindaco inoltre non crede neppure all'ipotesi delle dimissioni collettive. «Devono firmare tutti di fronte al segretario comunale ed ancora non l'hanno fatto. Se avessero avuto fegato si sarebbero già dimessi. La verità è che sono spaccati nel seguire delle strategie suicide di qualche deputato di turno che invece di lavorare per la città, rema contro».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 23-09-2008 - Categoria:
Politica