Via Buonarroti: Una strada arlecchino

Via Buonarroti: Una strada arlecchino PACHINO - E' stata ultimata la ripavimentazione della parte alta di via Buonarroti, la così detta strada stretta. La strada in questione è infatti facilmente riconoscibile e rimane impressa alla memoria dei passanti oltre che per il fatto di essere molto stretta, anche perché qualche anno fa, a seguito di lavori, venne scoperto che sotto lo strato di asfalto si nascondevano residui del vecchio manto stradale a riquadri in pietra calcarea e ciottoli. In realtà quello che rimaneva era ben poco della testimonianza del passato e la tecnica di costruzione non era molto risalente nel tempo. Strade di quel tipo vennero costruite a Pachino infatti intorno agli anni 50 dopo la seconda guerra mondiale. Alla scoperta però venne attribuita forse un'importanza maggiore, tanto che la via rimase per lungo tempo chiusa al traffico e ne venne bloccato il ripristino con l'asfalto.
La Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Siracusa aveva infatti ordinato il rifacimento con la stessa tecnica di un tempo, e cioè con il ciottolato e le basole in pietra calcarea. Già allora la scelta sembrò eccessiva a molti, che ritenevano tale pavimentazione poco pratica per il traffico veicolare oltre che anacronistico visto la mancanza di importanza storica della scoperta. Dopo lungo tempo di chiusura al traffico cominciarono finalmente i lavori, che da qualche settimana ormai possono essere considerati conclusi visto che la ditta appaltatrice ha eliminato le transenne e smontato il cantiere.

Quello che appare ai passanti però non è neanche lontanamente simile al vecchio ciottolato ed alle caratteristiche originarie. Non sono state usate le basole simili a quelle di un tempo, ma mattonelle di pietra bianca squadrata e dallo spessore alquanto ridotto tanto che con il passaggio delle automobili alcune si sono già spezzate, e lo stesso ciottolato è ben diverso. Mentre negli anni 50 erano stati usati grossi ciottoli, oggi i lavori sono stati fatti utilizzando pietre di dimensione molto più piccole che assomigliano a breccia lavica piuttosto che a ciottolato, e che in molti punti si sono già divelte. A rendere più evidente la cosa, è l'avere lasciato in più tratti l'originario manufatto stradale, che, accostato a quello nuovo dà un'impressione poco gradevole, tanto che molti cittadini si chiedono come mai i tecnici della Sovrintendenza, sempre molto attenti ai lavori di recupero, abbiano permesso un simile ripristino.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 07-02-2004 - Categoria: Cronaca

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