Via Indipendenza, perplessità sui lavori

PACHINO - Suscitano ancora perplessità i lavori di allargamento della sede stradale di via Indipendenza. Dopo le note critiche da parte del movimento giovanile Azione giovani secondo cui il rifacimento dei marciapiedi non sarebbe conforme alle normative producendo talvolta dei pericoli e infrangendo le comuni regole di civiltà non prevedendo scivoli per i disabili e dunque costituendo di fatto delle barriere architettoniche, si registrano le lamentele di alcuni cittadini che hanno notato come in alcuni punti i ballatoi dei balconi siano maggiormente sporgenti rispetto ai marciapiedi stessi. Stessa osservazione è poi stata fatta per le insegne dei negozi che, a seguito dell'allargamento della carreggiata si sono trovati a sporgere sulla strada. L'appunto è stato sollevato anche durante lo svolgimento del civico consesso da parte del consigliere dei liberal socialisti Sebastiano Ferrara.

Secondo Ferrara tale situazione rappresenterebbe un serio pericolo perché il passaggio di camion, autobus o altri mezzi con delle sponde molto alte potrebbe comportare danni gravi sia alle strutture che ai veicoli. Le insegne poi sarebbero ancora più a rischio. L'assessore Greco ha respinto le osservazioni di Ferrara affermando che i lavori di ampliamento della carreggiata sono stati fatti solo nei tratti dove i ballatoi non erano sporgenti e comunque l'ampliamento stradale non ha mai superato la larghezza della prospicienza dei balconi delle abitazioni. In effetti, sul posto, secondo una valutazione approssimativa, i ballatoi dei balconi non sembrano sporgere più di tanto rispetto ai marciapiedi. Se maggiore sporgenza c'è si tratta di pochi centimetri. Non così invece per le insegne. Mentre infatti queste non arrecavano alcun disturbo alla viabilità prima dell'inizio dei lavori data l'ampiezza del marciapiede, oggi si trovano proiettate direttamente sulla pubblica via.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 07-12-2004 - Categoria: Cronaca

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E i cervi?

Si sà, la fervente attività dell'ufficio tecnico comunale gode di sicure professionalità che in ogni occasione, di pubblici lavori, mette in evidenza la loro indiscutibile preparazione e sicura professionalità. Naturalmente mi riferisco a chi progetta simili lavori: senza tenere conto minimamente della normativa e di un minimo di logica, per non dire razionalità. Mi ricordo,come fosse ora, di un tecnico dell'ufficio tecnico che prima di entrare in comune si arrabbatava con la libera professione e che poi venne, con discutibili modalità, assunto in questo glorioso ufficio. Mi ricordo di avere accertato- essendo in quel periodo membro di minoranza in commissione edilizia- che questo tecnico presentò un progetto che per forza di cose dovette essere respinto e dato naturalmente per bocciato: in quanto non presentabile per legge. Aveva presentato un progetto per la costruzione di un fabbricato in zona agricola e rurale a Granelli: direttamente all'interno della fascia costiera dei 150 metri che era ed è a vincolo assoluto di edificabilità, istituita da un articolo della legge n° 71 del 1978, cioè di 10 anni prima,successivamente estesa a 300 m. dalla legge Galasso. Non sò come andò a finire con il proprietario del terreno e del progetto e come riusci a spiegare l'inutile lavoro che aveva realizzato il nostro amico,si fà per dire, ingegnere. Ma fù in quella occasione che mi resi conto di quanto fosse impreparato questo tecnico,ora comunale, che molto probabilmente è intervenuto nel progetto dei marciapiedi. I cervi, si sà hanno diramazioni cervicali capillari e divergenti. Non ha pensato neanchè a se stesso: quando passa, tronfio e appagato, per quella via! E cosi sia. O sbaglio?

Cervicali saluti. Spiros