PACHINO - La sagra di San Martino, organizzata per la prima volta dall'amministrazione comunale di Pachino, oltre a promuovere la bontà dei prodotti locali, fungerà da cassa di risonanza su tutto il territorio nazionale. Sulla sagra di Piazza Vittorio Emanuele, fissata per motivi di opportunità il sabato successivo alla festa di San Martino che, quest'anno, cade di martedì, si accenderanno infatti i riflettori delle telecamere del programma televisivo «La vita in diretta» diretto dal giornalista Michele Cocuzza. «La sagra - dice l'assessore allo spettacolo e vicesindaco, Pietro Scala - è stata concepita dall'amministrazione non quale manifestazione strettamente afferente a San Martino, bensì come una sorta di vetrina dei prodotti tipici locali. Abbiamo infatti pensato di dare un'accezione nuova alla sagra con cui, tradizionalmente, si designa la festa popolare celebrativa di un evento del raccolto. Accanto alle bancarelle interamente ricoperte dalle cibarie tipiche di San Martino quali le zeppole, le crispelle, nonché il vino (Pachino condivide la paternità di un importante vitigno, il nero d'Avola) , vi saranno quelle adibite alla vendita del pomodoro ciliegino e dei prodotti ittici confezionati da specializzare ditte di Marzamemi. Tale sagra verrà poi ripresa, con le telecamere, dai tecnici della Rai che la manderanno in onda nel corso di una delle puntata del programma «La vita in diretta». Una buona occasione per promuovere la genuinità dei nostri prodotti e rilanciare l'immagine della città. Alla fine della giornata di svolgimento della sagra, a tarda sera, dunque, è prevista l'esibizione di gruppi musicali locali che intoneranno suggestivi canti».
L.C.
Fonte:
LaSicilia.it il 08-11-2003 - Categoria:
Cronaca
L'IMMAGINE DELLA CITTA'.........
L'immagine della città di Pachino è molto conosciuta in tutta la penisola. Infatti in molte regioni centrali d'italia per chiamare il pomodoro ciliegino lo si chiama direttamente il Pachino.Questo avviene in Abruzzo,nel Lazio in Umbria e in Toscana. A Orbetello, per esempio, in Provincia di Grosseto, nella Piazza principale di questa cittadina vi è una Pizzeria che si chiama Il Pachino. Città di origine Etrusca Orbetello ha un'altra caratteristica, direttamente collocata in una laguna dove insistono 7 impianti di acquacoltura. Indovinate da dove arrivano gli avannotti??? Arrivano direttamente dall'impianto di acquacoltura di contrada Vulpiaglia di Pachino. Insomma,abbiamo ottimi prodotti da esportare. Se si aggiunge la produzione di bottarga di Marzamemi e il famoso vino delle nostre contrade, senza dimenticarci, del vero nettare che è l'olio, il pane di casa ed altre produzioni tipiche artigianali. In questo territorio bisogna dare atto ha delle alte valenze colturali che non temono la competizione ed il confronto con nessuno: sia in Sicilia che in Italia. Ora propagandare in televisione il nostro territorio e la nostra bellissima piazza Vittorio Emanuele è sicuramente cosa di una certa emozione. Ma bisogna chiedersi: oltre alla popolazione locale quante altre persone avranno ed hanno la possibilità di partecipare???? Ecco allora puntare sul turismo locale con turisti che possono arrivare dai centri vicini e dalle città metropolitane.(Catania,Siracusa,Palermo,Messina ecc) Per puntare a questo mercato interno bisogna organizzarsi al meglio. E tantissimo in questo contesto si può e si deve fare. Sfruttando l'enorme parco case sulle coste che potrebbero essere utilizzate come depandance di aziende agrituristiche e di Bred&Breakfast. Insomma ci sarebbe tanto da fare da parte dell'amministrazione Comunale per organizzare e per incentivare attraverso l'informazione e le iniziative di agenda 2000 questo settore. Mentre invece assistiamo senza nessuna altra iniziativa specifica a sole azioni che hanno attinenza con l'agricoltura. Io capisco che ognuno fà quello che meglio sà fare. Ma sicuramente non si può continuare a perorare e portare avanti solo cose che hanno a che fare con le professioni degli amministratori. Cordiali Saluti. Spiros
Si popone questo articolo di giorno 9.11.03 del Signor SalvatoreCagliola.Pubblicato sulla Sicilia.Il tema e oggetto della frase è dedicata al Centro Storio di Pachino e alla Piazza Vittorio Emanuele. Da notare che il Comune avrebbe avuto l'opportunità di fare qualcosa di concreto per il consolidamento e restauro del centro storico,anche, dei Palazzi privati. Ma hanno preferito percorrere altre strade per l'assegnazione dei fondi del Terremoto. Una per tutte: agevolare il risanameto di seconde case a Marzamemi. L'importante è avere le carte in regola. Così è la legge e cosi viene applicata. Nulla da eccepire....
«LA BELLEZZA NON ABITA QUI»
Denuncia del poeta Cagliola:
«Un centro storico trasandato, ma la Giunta ha il dovere di intervenire»
Arredo urbano della città: grande assente a Pachino. Qual è l'attenzione dell'amministrazione comunale in questo campo? Come ci si intende muovere da qui ai prossimi mesi?
Nell'ultimo numero del periodico «La vita diocesana» il poeta e uomo di cultura pachinese, Salvatore Cagliola, ha mosso delle critiche, neppure tanto velate, al sindaco e alla giunta dallo stesso definita «inclita».
E lo ha fatto partendo dalla definizione di arredo presa in prestito dal vocabolario della lingua italiana edito dalla Zanichelli. Scrive infatti Salvatore Cagliola: «Così il vocabolario spiega il termine arredo: ogni singolo oggetto o il complesso degli oggetti che servono a guarnire uno o più ambienti. Riferito ad una città, significa renderla più accogliente con una serie di interventi, come ampie zone di verde, panchine, aiuole, fioriere, piazze e strade senza toppe e rammendi e con idonea illuminazione, che ne abbelliscono il volto e ne fanno un elegante biglietto da visita per il forestiero». Tutto, come si suol dire "politically correct", per dirla secondo la lingua anglosassone. Ma subito dopo il poeta e diacono Cagliola cambia tono.
«Detto questo facciamo una passeggiata, e con noi venga pure l'illustre sindaco con la sua inclita giunta, per vedere se Pachino risponde a questa descrizione e a questi requisiti». Se non è una reprimenda poco ci manca.
Prosegue Cagliola. «Che ve ne pare? Vi meravigliate delle sue condizioni? Oppure è un problema che non vi siete mai posto perché l'estetica non è il vostro forte?". Interrogativi che intendono sollecitare gli attuali amministratori comunali pachinesi, in primis il sindaco Sebastiano Barone. «Eppure - prosegue Salvatore Cagliola - dovete prendere coscienza ed avere consapevolezza che la nostra Pachino è come una donna nata bella ma che ora appare sfiorita perché le manca il belletto che le copre le rughe". Il poeta, distintosi per una serie consistente di premi conseguiti nel corso di tanti anni, aggiunge altri elementi alla sua sottile ma inequivocabile critica agli amministratori. «A parte il verde pubblico e gli altri arredi che sono pressoché zero, notate le miriadi di macchie nere che adornano i marciapiedi e le piazze: non vi viene da vomitare? Sapete cosa sono? Secondo noi - e siamo quasi certi di non sbagliare - sono tutti pezzi di gomma da masticare sputati per terra».
Se fosse rimasto qualche dubbio sul tono scelto da Cagliola queste affermazioni lo dissipano. "A questo punto rivolgiamo un doppio invito: uno ai maleducati che buttano a terra la gomma da masticare, affinchè diventino puliti e civili, ed uno a voi amministratori - conclude Salvatore Cagliola - a ripulire la città e arredarla come conviene". Il sindaco intanto parla di iniziativa in vista del prossimo Natale.
«C'è già un progetto di arredo dettagliato del centro cittadino - ha affermato Sebastiano Barone - che verrà messo presto in atto».
Sergio Taccone