Serpeggia preoccupazione tra i produttori vinicoli di Pachino. Motivo dello stato di tensione sarebbe il nuovo decreto del 25 maggio scorso emanato dal ministro delle politiche agricole Gianni Alemanno che fa obbligo a tutti coloro che hanno in giacenza vini e prodotti vinicoli di farne denuncia entro e non oltre il 10 settembre. Secondo quanto stabilito nel decreto, ogni anno va presentata una dichiarazione relativa alle giacenze fino alla data del 31 luglio. Al fine di adempiere alle prescrizioni di legge bisognerà necessariamente rivolgersi ai CAA cioè ai centri di assistenza agricola, oppure compilare dei moduli personalizzati reperibili solo via internet all'indirizzo www.sian.it. In quest'ultimo caso sarà necessario inserire i dati del produttore in maniera completa e si otterrà un modulo con dei codici personali e non cedibili che dovranno essere debitamente compilati e spediti insieme ad una fotocopia di un valido documento di identità seguendo le apposite istruzioni. La preoccupazione è dunque legata ad un duplice motivo, e cioè il difficile reperimento dei moduli che obbligano a rivolgersi di fatto ad un centro di assistenza agricola e l'uso di internet non ancora diffuso in maniera capillare nelle aziende del pachinese. Ad aggravare la situazione inoltre giunge la denuncia di alcuni produttori secondo cui il sito www.sian.it non funzionerebbe a dovere almeno per quanto riguarda la provincia, di fatto impedendo l'unico accesso pubblico della modulistica. «Non riteniamo giusto, -hanno commentato alcuni operatori del settore- che l'accesso sia limitato solo a coloro che hanno familiarità con i mezzi informatici.
C'è chi ancora non è in possesso di un collegamento internet nella propria azienda e quindi è costretto in tal modo a rivolgersi ad un centro apposito per l'assistenza agricola. Riteniamo che internet non sia il solo strumento utile per la diffusione di moduli così importanti, per cui chiediamo che l'ufficio agricoltura del comune venga messo nelle condizioni di prestare gratuitamente l'assistenza dovuta. Va inoltre detto che non tutti coloro che sanno usare internet sono riusciti a reperire i moduli personalizzati dato che la pagina web spesso si blocca». Comunque non tutti sono obbligati alla presentazioni della dichiarazione di giacenza. Sono esonerati i consumatori privati, i rivenditori al minuto che non cedono per ciascuna vendita più di 60 litri di vino ed i produttori che utilizzano cantine che non ne contengono più di 10 ettolitri.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 27-08-2004 - Categoria:
Cronaca
La storia del Vino.
Le verdi valli della terra di Respensa
Terra di "Respensa" è caratterizzata, fin dal periodo bizantino dalle sue presenze urbane di Cittadella,Maccari nel lato Vendicari e Burgio Fontanelle,Bonivini, cuba e portulisse nel lato Longarini. Nel periodo arabo si trasformo localizzandosi in punti strategici in casali. Successivamente furono trasformati in feudi e masserie: Maucini,Burgio,Baroni,bufalefi,Calcicera,Caddeddi,Musolino,Benuini,ecc.ecc. La Terra di Respensa, dopo una millenario utilizzo a produzione di grano,cotone,avenia ecc.ecc.. nell'ottocento fu introdotta la vite americana da uva e da mosto e vino. L'opera più grande è rappresentata dalla Cantina-Palmento costruita dagli Starrabba di Rudini a Marzamemi. I quali erano i Signori e Conti di Pachino.Fondatori della città che a partire dal 1758 ne ebbero formale decreto reale di fondazione. La costruzione di questo opificio per la trasformazione dell'uva in mosto era improntato nelle tecniche più avanzate di industrializzazione e senza dubbio alla luce delle informazioni assunte sul fabbricato e sulle sue tecniche vista anche l'importanza che Rudini ricopriva, essendo stato Primo Ministro del governo Italiano: di considerare questo opificio come opera di alto ingegno artigianale tendente alle prime forme di "Archeologia Industriale" cui questo manufatto può essere assimilato. Io credo che la costruzione di questo grande stabilimento, per l'epoca, sia stata l'occasione storica più importante della storia di Pachino di tutti i tempi. Essa venne costruita da un politico di origine pachinese a cui era stato conferito l'incarico di Primo Ministro: dunque un uomo potentissimo! Per intendersi come Berlusconi ora: più o meno)Il grande crollo del vino e dei mercati avviene nei primi degli anni "80 in forma verticale. E varie distese di vigneti vengono, presto, spiantati e riconvertiti o venduti. Da qualche anno con l'importante spinta ed azione di trasformmazone agraria di grandi nomi della enologia italiana: l'area di Respensa è tornata ad essere composta da verdi distese di vigneti che sempre più rimodellano il paesaggio alla qualificante produzione di vino.Che con i suoi vitigni bianchi e neri sta conquistando, sempre maggiori quote significative di mercato. Personalmente in questa occasione ho deciso di assaggiare,per questa estate la qualità di due produttori.Corrado Buggea con le sue botti di casa che mi ha regalato forma amichevole qualche bottiglia di vino(n° 3 che devo ancora assaggiare vino nero ambrato di casa). L'acquisto è stato effettuato nella "Cantina Arfò" nel lungomare di Marzamemi. Ho comprato cinque litri di vino bianco e una bottiglietta di moscato "Donna Lucia". Ho assaggiato il vino a diverse temperature. L'ultima a Firenze, con gli ultimi tre litri rimasti(di cui ne ho ancora litri due), che lentamente sorseggio un bicchiere max alla volta. E' un vino di enorme valore gastronomico. Capace di competere con i più blasonati dell'isola di Sicilia. Questo vino tendenzialmente giallo paglierino oro a Firenze scatena colorazioni di giallo con riflessi mielosi da costituire una sorta di nettare divino: buonissimo,freschissimo,elegantissimo.Lo giuro!Cordiali Saluti Spiros