PACHINO - Ha chiuso i battenti nei giorni scorsi la personale di pittura natalizia del maestro Salvatore Dugo. Puntuale come un orologio svizzero, Dugo ha esposto le sue opere di pittura nella sala della Banca di Credito cooperativo di Pachino. Ventiquattro tele, gran parte delle quali inedite, tutte dipinte ad olio, che hanno incantato quanti hanno visitato la piccola galleria allestita dal maestro pachinese.
Le «penultime cose» le ha definite il diacono-poeta Salvatore Cagliola nella recensione che ha accompagnato la personale «lanciando uno sguardo al futuro e sognando altre e poi altre penultime cose» lasciando intendere con un'ironia sottile come tante altre sono ancora le opere di cui l'artista pachinese delizierà i suoi estimatori ed il mondo dell'arte pittorica. Una carriera cinquantennale, quella del Maestro Salvatore Dugo le cui prime opere risalgono al 1959, mentre la prima personale è del 1961. Ed in questi anni l'artista non si è mai stancato di produrre opere pregevoli.
«Cinquanta anni, - ha sottolineato il poeta Cagliola nella recensione- trascorsi lungo coste e terrazze, alla ricerca dei suggestivi scorci del nostro stupendo paesaggio ai quali rubare un po' del tempo passato». Altri tempi, quando i giovani non sognavano di fare i tornisti o le veline, né di fuggire verso isole dei famosi o chiudersi in stanze del grande fratello. Gli itinerari di Dugo e Cagliola erano e sono Bufalefi, Agliastro, Scibini, Bonivini, Luparello e Maccari o nelle mille spiagge di cui è costellata la costa pachinese. «In Dugo ed in me, -ha continuato il poeta Cagliola- c'è stato sempre un profondo legame con la terra e l'ambiente che vivono intorno a noi». Dugo e Cagliola, un sodalizio artistico che si è dipanato in un percorso di vita comune e che nell'arte ha trovato la sua massima estrinsecazione, tradotta in pittura per il primo ed in versi per il secondo.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 05-01-2009 - Categoria:
Cultura e spettacolo