Vitivinicoltura «strade del vino» ecco il futuro

Vitivinicoltura «strade del vino» ecco il futuro PACHINO - Il futuro della vitivinicoltura pachinese passa anche per “Le strade del vino”, l'associazione fortemente voluta dalla passata amministrazione e di cui oggi l'ex sindaco Sebastiano Barone è il presidente. Dell'associazione oggi fanno parte circa 30 aziende vitivinicole, un consorzio di tutela, ed hanno fatto domanda di ammissione alcuni importanti agriturismi sparsi sul territorio. Delle premesse di tutto rispetto dunque da quando la Nona strada del vino è stata riconosciuta con decreto dell'assessore regionale all'agricoltura che porta la data del 20 ottobre del 2005. “Con la recente nomina di presidente, -ha affermato l'ex primo cittadino Sebastiano Barone- mi sto impegnando a dare seguito a questo importante riconoscimento mettendo in atto tutta una serie di iniziative che sono tipiche delle strade del vino. Conformemente a quanto previsto dalla legge nazionale, si vuole creare un percorso segnalato e pubblicizzato con appositi cartelli che, partendo da Siracusa, si dirige verso Palazzolo, qundi prosegue attraverso Avola e Noto per poi rivolgersi verso Rosolini Ispica e Pachino attraverso percorsi principali e secondari.

Lungo questo percorso insistono valori naturali, culturali ed ambientali, oltre che vigneti e cantine di aziende agricole aperte al pubblico”. La Sicilia sud orientale vanta una lunga tradizione in campo vitivinicolo ed enologico che ha influenzato profondamente la storia e l'economia locale e che oggi va recuperata ed a cui va dato nuovo smalto e risalto. “La zona della Sicilia sud Orientale, -ha continuato Barone- è oggi al centro di un grande ritorno di interesse commerciale grazie a caratteristiche pedoclimatiche tali da permettere di ottenere vini di grande pregio, corpo e struttura basati prevalentemente sulle coltivazioni di vitigni autoctoni quali il Nero d'Avola ed il Moscato che rappresentano le varietà di riferimento per le tre Doc, Eloro, Moscato di Noto e Moscato di Siracusa che caratterizzano il territorio interessato dalla strada”. Ai vini inoltre sul territorio si possono accoppiare anche altri prodotti agricoli che hanno ottenuto riconoscimenti prestigiosi quali il pomodoro ed il melone di Pachino ed altri prodotti tipici dei comuni vicini, non ultimo il limone femminello di Siracusa, la mandorla di Avola e l'olio dei monti Iblei. Per Barone dunque, tenendo conto anche dei flussi turistici crescenti, la Nona strada del Vino va incentivata in tutti i modi poiché può contribuire non poco a rendere più attraente il mix di ambiente, storia, cultura e tradizioni che sono inscindibilmente legati formando un'offerta turistica di rilevante levatura sul territorio.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 13-01-2007 - Categoria: Economia

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Francesco Mauri

CULTURAL DESIGN: Il design per il “sistema prodotto città- cultura e valore luogo”

Nello scenario della globalizzazione dei mercati e internazionalizzazione delle culture, tra gli aspetti piu’ importanti che emergono, sono le nuove forme della competizione tra città e luoghi, sia come risposta a un turismo planetario alla portata di molti, sia come risposta alla omologazione attraverso la valorizzazione delle diversità e tradizioni delle culture locali.

In questo quadro il “sistema prodotto cultura e valore luogo” diviene uno dei fattori decisivi dela competizione e, unitamente alla qualità dello spazio e dei servizi rivolti ai cittadini e agli utenti in generale, della progettazione di un “sistema prodotto città” adeguato al contesto , sia locale che internazionale.

Il design del “ sistema prodotto” città cultura e valore luogo diviene elemento del rapporto tra impresa e società, fattore decisivo di un sistema economico competitivo su scala mondiale.

In questo scenario il design si occupa non solamente di proporre prodotti e servizi capaci di rendere il valore luogo un plus competitivo sul mercato globale, ma anche di catalizzare e integrare i differenti attori coinvolti e coinvolgibili.

Da una parte l’impresa, dall’altra la città, i luoghi-valore, le istituzioni e le amministrazioni pubbliche impegnate sul fronte di quello che viene definito “ marketing territoriale e urbano” il progetto costruito su queste partenership fà scaturire una molteplicità di eventi e occasioni dove il cultural design si propone come capace di catalizzare e promuovere creatività, energie,discipline,competenze e strumenti diversi.

Coordinandoli in un progetto di valorizzazione di un luogo specifico.

Comprendendone e interpretando la cultura ,la memoria e l’identità.

Il Cultural Design è però innanzitutto design, ovvero cultura e metodologia progettuale,le sue capacità e strumenti specifici come continuamente attivi, tra questi la sua capacità di comunicare e rendere comprensibile il progetto e il risultato, ovvero il prodotto, sia prima sia durante il suo evolversi(rendere visibile il pensiero) a tutti gli attori coinvolti

La creatività che il culturall design tende innanzitutto a promuovere e fare emergere da tutti gli attori coinvolti

L’originalità delle proposte , la loro attualità e in particolare fattibilità; l’impatto comunicativo e la volontà e capacità di interagire con i sensi, i sentimenti del pubblico a cui si rivolge, assumendone i punti di vista e l’esperienza; la consapevolezza che l’utilià economica siano comunque tra i fattori maggiormente motivanti, ma che la tensione e l’espressione artistica siano imprescindibili elementi della natura propria del Cultural Design, integranti con l’obiettivo di promuovere sempre e comunque le ricchezze artistiche e storiche del luogo del progetto.



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