AVOLA - Un operaio cade da un'impalcatura, privo di casco e cintura di sicurezza e muore. Il grave incidente si è verificato nel primo pomeriggio di mercoledì. La vittima, Angelo Ferrara, un operaio di cinquantaquattro anni, nato a Pachino, ma residente ad Avola, mentre lavorava in un cantiere edile lungo la statale 115 nel tratto Avola - Cassibile, per motivi non del tutto accertati, ha perso l'equilibrio cadendo dal ponteggio su cui stava lavorando. L'uomo trovato privo di sensi è stato soccorso dai colleghi di lavoro e condotto con urgenza all'ospedale «Di Maria», ma vi è giunto cadavere.
Il personale sanitario ha provveduto a dare immediata comunicazione al locale Commissariato di polizia che ha provveduto all'identificazione dell'uomo. Successivamente sono state avviate tutte le procedure necessarie per raccogliere il maggior numero possibile di informazioni che possano aiutare a ricostruire la dinamica dell'incidente in cui Angelo Ferrara ha perso la vita.
L'operaio stava lavorando alla ristrutturazione di un edificio, in un cantiere gestito dall'impresa di cui era dipendente. Al momento dell'incidente il Ferrara era impegnato insieme ad altri operai a fissare un asse sul muro dell'edificio a cui stava lavorando, a circa sei metri di altezza dal suolo.
Pare che al momento della caduta l'uomo fosse privo delle protezioni previste dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro. Il Ferrara sarebbe stato dunque sprovvisto di casco, guanti e privo della cintura di sicurezza, accorgimenti che avrebbero certamente evitato la tragica conclusione dell'incidente.
Il fatto è stato segnalato anche all'Ispettorato del Lavoro, mentre il cantiere è stato immediatamente sottoposto a sequestro a disposizione dell'autorità giudiziaria. Si tratta di un triste evento che riporta l'attenzione sull'importante tema della sicurezza sul lavoro che, nonostante i notevoli progressi dal punto di vista normativo e dell'informazione, resta purtroppo attuale.
Spetterà naturalmente all'autorità giudiziaria accertare le responsabilità dell'accaduto e ricostruire con esattezza le dinamiche per capire se e per quali motivi Angelo Ferrara non indossasse il casco di protezione e non fosse ancorato con la cintura di sicurezza. Come spesso accade gli episodi servono da monito per tutti. Non sarà mai troppa l'informazione e la cura degli addetti ai lavori nel controllare e mettere in atto tutte le cautele sul posto di lavoro previste dalla legge. Spesso per superficialità o per fretta si trascura di adottare quelle misure semplici che potrebbero salvare la vita a tante persone. Nonostante gli sforzi dei legislatori, e l'impegno dei sindacati la sicurezza sul lavoro rimane un tema caldo, una vera e propria emergenza. Sono ancora tanti gli incidenti sul lavoro tra cui molti hanno conseguenze mortali.
La media nazionale riportata dai dati diffusi dall'Inail è di cento morti al mese. Nel periodo che va tra settembre del 2001 e l'agosto del 2002 sono stati denunciati in Italia 1.219 decessi sul lavoro. Altissima è anche la statistica degli infortuni sul posto di lavoro denunciati all'Inail 487.370 nel primo semestre del 2002, in media oltre un milione in un anno. C'è tuttavia un dato positivo che è costituito dal dato sulla diminuzione in percentuale, nell'ultimo anno si è infatti registrata una flessione del 3%, dato che può essere letto come una maggiore attenzione alle misure di sicurezza, anche se potrebbe essere legato alla diminuzione dei posti di lavoro. La Sicilia purtroppo anche in questo caso si distingue negativamente risultando una delle regioni in cui si verifica il più alto numero di incidenti sul lavoro, spesso mortali.
Fonte:
LaSicilia.it il 13-12-2002 - Categoria:
Cronaca