PACHINO - Missione palermitana, giovedì scorso, del sindaco Paolo Bonaiuto, del suo vice Giuseppe Campisi, dell'assessore Tossani e del funzionario Enzo Frazzetto. Nel capoluogo regionale, Bonaiuto, accompagnato dal deputato regionale Marziano e dai vertici del consorzio di tutela Igp Pomodoro di Pachino, ha incontrato il dirigente dell'assessorato regionale al Territorio e ambiente Arnone per fare il punto sulle aree di riserva e sulla estensione delle zone Sic e Zps.
«Si è trattato di un incontro molto positivo - ha affermato il primo cittadino -. Ho voluto coinvolgere gran parte della mia giunta, ma anche i funzionari comunali per l'aspetto tecnico e gli imprenditori agricoli in modo che il confronto potesse svolgersi mettendo sul tavolo le molteplici problematiche. Alla Regione hanno compreso le ragioni del nostro territorio e i motivi per cui siamo contrari a vincoli stringenti che possano paralizzare luoghi già antropizzati. Per questo motivo con i funzionari regionali ci siamo dati appuntamento fra un paio di mesi, quando l'amministrazione sarà pronta a fare una proposta alternativa soprattutto relativa alle aree di preriserva, proposta che sarà supportata sul piano scientifico e tecnico».
L'obiettivo del Comune di Pachino è duplice: ridurre sensibilmente le aree di preriserva, ma soprattutto incidere nei disciplinari di gestione in maniera da consentire che all'interno delle zone Sic e Zps si possa continuare la produzione dell'oro rosso di Pachino.
Intanto, a intervenire sull'argomento è stato l'ingegnere ambientale Pierpaolo Mallia che ha offerto all'amministrazione e agli imprenditori agricoli la sua collaborazione per preparare il decalogo e le regole che possano consentire di portare avanti le attività imprenditoriali nonostante la presenza dei vincoli naturalistici sul territorio. «Sono necessarie delle valutazioni di impatto ambientale - ha affermato Mallia - che partano dall'analisi del territorio attuale, analizzino gli elementi che hanno modificato l'habitat, valutino le attività invasive e propongano le soluzioni compatibili. Per fare questo occorrono biologi, geologi e ingegneri ambientali. Alla Regione infatti bisogna presentare una proposta seria e competente. Non si può continuare a far sorgere nel nostro territorio i grandi capannoni di tipo industriale tipici delle aziende milanesi al posto delle masserie di un tempo e che sarebbero compatibili con il territorio». Per Mallia l'imprenditoria locale, per trovare posto anche all'interno delle riserve, deve avere regole precise, deve rispettare gli standard qualitativi e le proporzioni tra la superficie coperta dalla plastica e quella lasciata libera, deve rispettare le zone umide e deve essere coerente con il territorio. Così facendo i prodotti acquisterebbero anche in qualità e sarebbero garantiti. Le riserve pertanto saranno un vantaggio.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 08-12-2012 - Categoria:
Politica