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Comincia oggi in Tribunale il processo contro il libanese Youssef El Hallal, capitano della motonave "Yiohan", e del pakistano Ahmed Turab Sheik. I due sono imputati di omicidio plurimo volontario per la morte in mare di 283 immigrati la notte tra il 25 e il 26 dicembre del 1996. In quella tragica circostanza la barca maltese "F-174" colò a picco in seguito alla collisione con la motonave battente honduregna, a 19 miglia da Capo Passero, in acqu... Leggi tutto
Fonte: LaSicilia.it il 21-10-2003 - Categoria: Cronaca
SIRACUSA - Da un colpo di scena all'altro. Il tragico naufragio avvenuto la notte della vigilia di Natale del 1996, al largo della costa di Portopalo, continua a tormentare i magistrati siracusani che, per competenza territoriale, se ne sono dovuti occupare. L'ultimo colpo di scena è rappresentato dall'arresto del comandante della motonave «Yohan», Youssef El Hallal, 45 anni, colpito da una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Gi... Leggi tutto
Fonte: LaSicilia.it il 15-10-2003 - Categoria: Cronaca
PORTOPALO - Quella notte di Natale del 1996 c'era un gran freddo. E pioggia. E vento. Ormai da 5 giorni nessun pescatore aveva l'ardire di spingere a largo la sua barca. E' un mare difficile, quello che separa la Sicilia dall'Africa, correnti e fondali profondi. Nord 36, 25',32"; est 14, 54', 34", acque internazionali, 19 miglia da Portopalo di Capopassero: una complessa manovra, tra la motonave battente bandiera libanese "Yohan" e una carretta d... Leggi tutto
Fonte: Liberazione.it il 10-08-2003 - Categoria: Cronaca
Modica, la città in cui ho trascorso la fanciullezza. Ne parti a dieci anni, un mattino di luglio, dopo una notte di luna trascorsa quasi interamente nel giardino di un amico. Avremmo dovuto passare l'estate a Marzamemi e tornare in autunno. Invece non tornammo più. Mio padre fu trasferito dall'una all'altra città siciliana, e, sebbene i nostri nuovi soggiorni fossero vicini a Modica, non accadde mai più che vi tornassi, nemmeno per un'ora. V... Leggi tutto
Fonte: LaSicilia.it il 06-08-2003 - Categoria: Cultura e spettacolo
I nomi sono sempre gli stessi, Percolla, Magnano, Castorina, Muscarà, Scannapieco, e quanti altri, da prima a poi, si sono scaldati al sole dei caffè di via Etnea. A mezzo secolo dalla morte di Vitaliano Brancati, la tentazione è censire i residui del gallismo catanese, protagonista delle sue opere migliori. Cosa rimane di quel mondo, nella città dove il ragazzo di Pachino approdò per studiare, assumendone ritmi e vizi? Cosa resta dei perdig... Leggi tutto
Fonte: Il Messaggero il 28-07-2003 - Categoria: Cultura e spettacolo
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