Morire nel silenzio indifferente di uno Stato che riconosce quale valore fondante della Repubblica il lavoro. È questa atroce contraddizione che, da anni, l’ANMIL Onlus (associazione nazionale lavoratori mutilati ed invalidi del lavoro) pone all’attenzione delle istituzioni e della società civile. Non sarà soltanto un momento di commemorazione la 61^ Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, che dal 1998 è stata istituzionalizzata nella seconda domenica d’ottobre, ma un momento importante di sensibilizzazione, per riflettere e confrontarsi sul dramma degli invalidi e mutilati e sulle problematiche del Lavoro. Una legislazione quasi sempre scavalcata, una realtà imponente di lavoro sommerso e sottopagato sono raffigurazione drammatica di un’Italia che ha dimenticato come il lavoro rappresenti la più importante condizione dell’Essere. La cruenta morte delle quattro donne di Barletta, causata dal crollo della palazzina nella quale si trovavano per lavorare in un laboratorio tessile a 3,96 euro l’ora ed in nero, ha sicuramente sconvolto tutti e ha posto l’attenzione su ciò che quotidianamente non può essere rimosso con superficialità dalle coscienze dei nostri rappresentanti in Parlamento.
3 morti al giorno, 2.000 incidenti, 30.000 le persone che rimangono permanentemente invalide, un totale di 775.374 infortuni nel 2010: sono questi i dati forniti dall’INAIL, fotografia di un dramma che non può essere dimenticato. Sono questi gli Eroi nazionali,motore di un’economia alla deriva, uomini e donne che dignitosamente annullano sé stessi per assicurarsi e assicurare alle loro famiglie la possibilità di sopravvivere, che permettono ai propri figli di poter sognare e costruire un avvenire prospero, di poter risollevare i giovani dalla bolgia infernale di un’esistenza precaria. Anche il nostro territorio presenta dure realtà di lavoro nero e sottopagato e una normativa sulla sicurezza che spesso non viene applicata nei cantieri. Noi Giovani Democratici invitiamo tutti a non porre nel dimenticatoio questi nomi, queste vittime ma chiediamo che il silenzio di questi decessi venga in silenzio commemorato e rispettato.
Il coordinatore dei GD
Vitaliano Dilorenzo
Il portavoce dei GD
Corrado Carnemolla