Le recenti alluvioni hanno aggravato, se mai fosse possibile, la situazione di numerosissime aziende agricole della nostra provincia soprattutto della zona sud.
Molte aziende sono letteralmente sul lastrico per una serie di congiunture negative ed inefficienze evidentemente politiche.
Molti agricoltori infatti non possono attingere a fondi europei a causa degli indebitamenti con l’Insp, situazione che sta creando disastri economici. La soluzione, per cominciare, potrebbe essere il condono di questi debiti inserendo tale provvedimento in un quadro che modifichi i rapporti degli agricoltori con l’ente previdenziale e con il fisco.
Altro dramma è vissuto dai lavoratori delle campagne. Qualche tempo fa la regione aumentò a dismisura il costo del lavoro di un operaio agricolo rendendo così impossibile per le aziende ingaggiare tutti i propri dipendenti. E’ ovvio che anche in questo caso occorre abbassare drasticamente il costo dei lavoratori e di conseguenza rendere possibile alle aziende l’aumento dei salari. Molti lavoratori infatti sono costretti a a lavorare più di otto ore e in nero.
E’ vero che molti utilizzano la disoccupazione e lavorano in nero ma è anche vero che molti sono quasi costretti a farlo.
Capita anche che le cooperative prestino del danaro alle aziende che poi sono costrette a vendere il prodotto ai prezzi che decidono le cooperative stesse.
La situazione insomma è di totale confusione e tutto questo accade nel silenzio più totale della politica che non solo non riesce a dare risposte ma sfrutta la situazione a proprio vantaggio producendo vera e propria “clientela politica”.
La Regione Siciliana tace, consapevolmente cosciente che la situazione è allo sfascio.
Serve ripensare in toto l’intero sistema.
E’ assurdo che il produttore venda a 1 euro e il consumatore compri a 10 euro. E’ evidente che le intermediazioni fanno letteralmente morire la concorrenzialità sul mercato.
Questi sono alcuni dei problemi che l’agricoltura della nostra provincia deve affrontare quotidianamente.
Le soluzioni sarebbero semplici e facili da applicare, come stabilire ad esempio un prezzo minimo di vendita da parte del produttore oppure cercare una nuova forma aggregativa sul modello dei vecchi consorzi che si occupi quantomeno della manutenzione dei canali di scolo e delle strade rurali.
Quello che preoccupa è l’assoluto silenzio della politica.
Sel provincia di Siracusa e il circolo di Pachino attraverso il suo coordinatore Roberto Arangio vogliono affrontare presto l’argomento parlando con tutte le associazioni di categoria e cercando soluzioni che diano prospettive ad un settore ormai da troppo lasciato ai margini della politica a tutti i livelli.
Vincenzo Quadarella, Coordinatore Provinciale di SeL Siracusa
Roberto Arangio, Coordinatore cittadino di Sel Pachino