PACHINO - «Ho dato mandato ai miei legali di presentare querela per diffamazione e calunnia nei confronti di Gennuso». Se ad attaccare è il deputato regionale più assente all’Ars, definito la “maglia nera”, ovvero colui a cui da ben tre legislature sono ascrivibili controverse vicende politiche e non solo, allora la mia amministrazione può stare serena e continuare dignitosamente il mandato di governare la città di Pachino. La stessa città che il deputato Gennuso ha contribuito a distruggere durante gli scorsi anni. La conferenza stampa convocata nel “suo” locale a Marzamemi, a mio parere, risulta ridicola e ambigua a partire dalla figura che ricopre: è un imprenditore che ha interessi economici nel borgo marinaro o un parlamentare regionale? Una commistione di ruoli certamente controversa che rasenta il conflitto di interessi. Ma, in effetti, essendo il più assenteista all’Ars forse il conflitto di interessi potrebbe essere sanato per manifesta inattività istituzionale.
Un imprenditore che si permette di definire la mia giunta incapace e inadeguata: lo invito a manifestare e rendere pubblici i criteri, di capacità, competenza, adeguatezza e preparazione, che gli hanno consentito l’elezione all’Ars per ben tre legislature.
Riguardo al contenuto degli sproloqui di Gennuso, rispedisco al mittente ogni accusa di grave illegalità, con la differenza che questa amministrazione è pronta, carte alla mano, a dimostrare trasparenza e legalità in ogni momento. Dunque, sono sereno per quanto riguarda tutti gli atti.
Difatti, per quanto riguarda i gazebo di Marzamemi voglio ribadire ancora una volta che c’era la mia disponibilità a farli installare sul lungomare ma gli esercenti commerciali li avevano installati senza alcuna autorizzazione e, per di più, il sequestro è stato effettuato dalla guardia costiera e non dal Comune.
Sulla gestione degli impianti idrici e fognari e sulla sostituzione della ditta che gestisce i rifiuti in città ha risposto l’assessore all’Ecologia, Andrea Nicastro. «La ditta che gestisce la raccolta e il trasporto di rifiuti – ha dichiarato Nicastro -, in forza di un’ineccepibile ordinanza sindacale per motivi igienico-sanitari, ha garantito un’ottima qualità del servizio soprattutto nel borgo e durante i giorni di festa. Infatti nessuno ha lamentato disservizi. Per quanto attiene alle criticità della rete fognaria, sono stati quotidianamente eseguiti gli interventi di bonifica dei pozzetti che hanno ridotto gli episodi di fuoriuscita di liquami rispetto agli anni scorsi. Anzi. Sono pronti i progetti per il rifacimento dell’intera rete ed attendono solo di essere cantierabili con la pubblicazione dei bandi europei. Le ditte impegnate nel relativo servizio idrico, fognario e di depurazione, sono risultate aggiudicatarie al termine di due gare di appalto, durante lo svolgimento delle quali è stata garantita comunque la regolarità dei servizi che sono essenziali per la collettività e sin dal primo giorno successivo alla dismissione degli impianti da parte della fallita Sai8. Voglio ribadire che il nostro comune è stato il primo, tra quelli ex Sai 8, ad adottare e completare gli atti di gara, circostanza questa di cui credo il Gennuso non abbia la benché minima idea».
«Su Marzamemi – ha continuato il sindaco Bruno-, non volendo nascondere le criticità, affermo nuovamente che abbiamo dato ai commercianti la possibilità di usufruire di una nuova linea dell’energia elettrica, grazie alla nuova cabina, abbiamo portato il metano, in via Marzamemi c’è una nuova illuminazione, le strade sono state asfaltate, la segnaletica è stata rifatta con tanto di pista pedonale e, grazie a due progetti e alla collaborazione della Pro Loco, i turisti possono ottenere informazioni nei due infopoint di piazzale Balata e via Marzamemi. Per non parlare della continua concertazione con gli esercenti commerciali per programmare le attività del borgo e l’apertura del primo baby pit stop in Sicilia.
Sulle insinuazioni legate a mie diretti familiari, e tutte le altre pesanti accuse lanciate, Pippo Gennuso risponderà in un’aula di tribunale.
In sostanza, ci ritroviamo di fronte al solito moralizzatore degli altri, ma non guarda mai a se stesso e, soprattutto, lo fa quando capisce di non potere attecchire politicamente per svolgere la propria “attività istituzionale” sul territorio. Poi, magari, spiegherà ai cittadini e agli elettori in cosa consiste questa attività, visto che (lo ribadisco), è il più assenteista dell’Assemblea regionale siciliana: un deputato “fantasma” che non produce nulla e ciononostante percepisce una lauta indennità di svariate migliaia di euro (alla faccia dei cittadini).
Rinnovo, per l’ennesima volta, l’invito ad un pubblico dibattito: scelga sempre lui il luogo ed il giorno e se vuole un invito ufficiale provvederà a spedirlo tramite cartolina raffigurante Palazzo dei Normanni: così, se non dovesse accettare l’ennesima sfida, servirà a ricordare, almeno, un luogo in cui si sono perse le tracce del deputato rosolinese.
Ufficio Stampa - Comune di Pachino