Giorni or sono, su La Sicilia, abbiamo letto una lettera aperta di Emanuele Rotta, in cui sostanzialmente egli sostiene non solo di non essere candidato a Sindaco, ma tantomeno “di essere sostenuto da una coalizione frutto di un pateracchio politico in cui sarebbe presente parte del mio partito, An, parte della sinistra radicale e su cui potrebbero convergere anche altri esponenti politici a titolo personale”. Inoltre lo stesso sferra, senza fare nomi, ovviamente, un pesante attacco ai tornacontisti e mestieranti della politica.
Ovviamente sappiamo tutti che ciò significa attaccare chi, per mezzo della politica, cura i propri interessi e per mestierante della politica si intende chi, non ha un lavoro e usa la politica stessa come ripiego occupazionale o come chiave per trovare un lavoro…
Non voglio aggiungere nulla a quanto detto qui sopra in ultimo, facciamo solo un esame della situazione…
Andando avanti si legge testualmente ”da esponente politico di lungo corso della Destra pachinese e da aderente al nuovo soggetto politico, di cui An è uno dei pilastri portanti, mi riferisco ovviamente al Pdl, ha messo, per volere di moltissimi amici, al servizio del partito la propria persona come possibile garante di una futura colazione che intende governare, per una intera legislatura, le sorti della martoriata città”. Leggendo questa frase, viene da pensare alla disponibilità vera e coerente di contribuire attivamente, rimanendo nell’ambito del centro destra e quindi del nuovo soggetto politico appena partorito dal sodalizio di Forza Italia e Alleanza Nazionale, ma ciò che mi domando è: davvero Emanuele sei stato capace di far cambiare posizione a Salvatore Borgh, Roberto Bruno, Barbara Fronterrè e Salvatore Caccamo, noti esponenti di lunga militanza di sinistra, taluni addirittura della sinistra radicale?????
Poi però si aggiusta il tiro dicendo” Reputo, infatti, che in questo difficile momento, che l'intera città sta attraversando, l'obiettivo prioritario non sia quello della semplice ed esclusiva individuazione di un possibile candidato a Sindaco, ma sia, bensì, quello di riuscire a creare una coalizione coesa in grado di poter governare la città per l'intera durata della legislatura. Non è un caso che nelle ultime settimane il mio impegno politico sia stato esclusivamente proteso a valutare tutte le ipotesi possibili per far nascere una coalizione che possa dar vita ad un forte accordo di programma e ad un altrettanto forte patto di governo. In tal senso non possiamo non escludere, a priori, che per fare ciò si debba andare, necessariamente, oltre gli steccati delle classiche coalizioni costituite esclusivamente da partiti, poiché in questo momento a livello locale vi sono pregevoli iniziative politico culturali, come ad esempio il neonato movimento Progetto Pachino che nato trasversalmente tra uomini e donne liberi e di diversa estrazione politica e culturale, rappresentano, ineluttabilmente, un importantissimo elemento di novità qualificato e qualificante nello scenario politico di Pachino, poiché per la prima volta stanno iniziando a parlare un linguaggio nuovo e di vera discontinuità, con cui si dovrà necessariamente aprire un serio confronto per constatare se esistono le condizioni per creare un forte accordo di programma e quindi di governo. Ciò non vuol dire, però, dar vita a pastrocchi o ad accordi equivoci, perché qualsiasi scelta verrà fatta sempre nel segno della chiarezza e della coerenza. La stessa coerenza che mi ha contraddistinto, quale Consigliere comunale di opposizione, nella passata legislatura, in cui ho mantenuto sempre fede alla volontà dei miei elettori, votando anche la mozione di sfiducia nei confronti dell'amministrazione Campisi poiché non la ritenevo, nel momento in cui si è dato vita ad un ribaltone politico, garante degli interessi della città.”
Ma mi domando se ha chiesto ai suoi elettori o al suo partito, che oggi tralaltro è pienamente confluito, a livello nazionale, nella PDL, avversaria acerrima di tutte le componenti della sinistra italiana (Berlusconi ha fatto un discorso di 40 minuti contro la sinistra) se gradiscono una coalizione che vede seduti accanto ex MSI, quindi la destra radicale, e ex PCI, tralaltro nostalgici della cara falce che accompagna il martello…
Sarebbe inoltre curioso sapere se, ieri sera, aveva invitato gli esponenti dello zoccolo duro della ex A.N., a cena con l’On. Vinciullo seduti allo stesso tavolo con Salvatore Borgh & co.
Vorrei solo aggiungere, per l’amicizia personale che mi lega affettuosamente a Emanuele e ai ricordi di una meravigliosa gioventù liceale condivisa, che la coerenza è soprattutto mettere da parte i personalismi, per intraprendere un percorso in linea retta, senza perdere mai di vista l’obiettivo primario di chi fa politica, cioè l’essere al servizio dei cittadini. Come si legge sopra, non ho commenti da fare per il trascorso politico, ma per le intenzioni, che da persona di destra, anche se magari non vicinissima ai partiti, non riesco a condividere. E come risaputo, la mia stima personale nei confronti dei protagonisti della sinistra coi quali ti accingi a proporre la tua candidatura a sindaco, è fuori discussione. Sarebbe bello, come detto anche a Salvatore Borgh qualche giorno fa, scoprire le carte, fare chiarezza, come dici tu, nei confronti dei cittadini della nostra martoriata città, stanchi dela solita politica che sembra quasi sommersa, infiltrata, e che non si esprime chiaramente, col coraggio soprattutto delle proprie idee. Sarebbe corretto, anche se ormai l’incoerenze è innegabile, girare le carte, senza la paura di additarti critiche come la mia, e a difendere, se esistono veramente, le tue idee e le ragioni delle tue scelte!!!!
Pubblicata da:
Enzo Trobia il 03-04-2009 11:19 in
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