Consorzio S.Lorenzo-Terreni Nuovi

CONSORZIO STRADALE PRIVATO S.LORENZO - COME TI MOLTIPLICO I SOCI TASSANDO GLI EREDI – DOVREBBE GESTIRE LE OPERE VIARIE MA AD ESSE SUPPLISCE LA PROVINCIA
(vedasi www.ilpontesr.it/pagina_8.html)

Il proprietario di un podere che costeggia la strada nella zona di Vendicari aveva dieci figli. Finchè era in vita pagava 60 euro l’anno a un consorzio che, costituito nel 1951 in base a un decreto del 1918, ha il compito di gestire le opere stradali nell’area che dall’oasi marina si spinge fino alla Pachino-Noto. Ora sono subentrati gli eredi e, con una moltiplicazione dei pani e dei pesci, tocca a ciascuno di loro pagare la stessa quota. I 60 euro sono diventati 600!! Per converso, il proprietario del villaggio San Lorenzo – che possiede appunto la struttura turistica adiacente alla strada – deve versare solo la quota individuale. “Il consorzio, tutt’ora tenuto in vita” scrive il cav. Pasquale Aliffi, presidente del Comitato Territoriale Pro Pachino “Autonomia Pachinese” in una nota – è stato costituito nel maggio del 1951 ai sensi della legge 1446 del 1° settembre 1918 allo scopo di sopperire alla carenza di servizi che già allora il Comune di Noto faceva mancare a quelle contrade. Del consorzio è anche socio il Comune di Noto il cui Sindaco fa parte del consiglio di amministrazione per statuto. Invece di predisporre a proprie spese opere pubbliche per tali contrade, il Comune di Noto per le eventuali riparazioni del manto stradale si serve economicamente del consorzio, che si tiene in vita con i proventi delle quote dei soci (i quali si vedono arrivare bollettini della Montepaschi Serit) scoperti da minuziose e continue ricerche catastali per scoprire chi, comprando proprietà in tali luoghi, diventa automaticamente ed a sua insaputa socio fino all’arrivo della cartella esattoriale che chiarirà la sua figura all’interno del consorzio. Dal momento della sua fondazione ad oggi il numero dei soci si è ingrandito in modo esponenziale poiché all’atto del decesso di un socio subentrano in sua vece tutti gli eredi minuziosamente colpiti da tale salasso”.
Aliffi, poi, interviene sulla gestione del consorzio stesso che avverrebbe nel mistero più totale e senza il rispetto delle norme statutarie: “Si è scoperto, fra l’altro, che le riu7nioni del consorzio non si tengono nel mese di agosto, come previsto dallo statuto affinché ci possa essere in quel mese la massima partecipazione dei soci, bensì in periodi tali da far rendere scarsissima la presenza dei soci ordinari e quasi deserte le assemblee, dimostrando in ciò poca trasparenza di gestione del bilancio comunitario. Tutta la zona in questione non riveste più da decenni le caratteristiche previste dal decreto Luogotenenziale 1° settembre 1918 ma risulta nel piano regolatore del Comune di Noto zona residenziale estiva a cui dovrebbe garantire i servizi minimi proprio il Comune Noto, che già attinge dai proprietari soci le tasse dell’ICI e le spese di urbanizzazione”. Il consorzio, all’epoca della sua costituzione, era composto da pochissimi soci. Ma oggi i soci sono migliaia: tutti coloro che nel frattempo hanno acquistato un terreno o una villa nella zona. Ogni socio deve al consorzio 60 euro all’anno. Per ogni terreno si devono 60 euro. Non conta quanto è vasto il terreno e cosa al suo interno è stato costruito. A questo si aggiunga, però che alla morte di un proprietario gli eredi non devono spartirsi l’unica quota ma ognuno di loro deve pagare una quota per intero. Quindi ci si trova di fronte alla paradossale situazione che, ad esempio, il titolare dell’immenso villaggio turistico alberghiero “San Lorenzo”, che al suo interno ha decine e decine di immobili, paga una solo quota. Va detto, inoltre, che sembra che qualche anno fa, la Provincia Regionale di Siracusa abbia pagato l’allargamento e l’ammodernamento della strada. “Sarebbe bello – ci ha dichiarato uno dei proprietari – che finalmente la strada venisse acquisita dalla Provincia, in maniera tale che la gestione, divenendo pubblica, possa far sì che il consorzio non abbia più motivo di esistere”. “E’ assurdo - ci ha dichiarato un altro proprietario – La strada, pur essendo privata, è diventata pubblica perché è l’unica che porta a Vendicari. Eppure non c’è illuminazione, non c’è sistema fognario, tutti gli oneri sono a carico nostro”.

Di Daniele CARROZZA – settimanale il Ponte
Pubblicata da: Pasquale Aliffi il 22-11-2008 20:09 in Comunicati

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Resto stupito dalla mancanza di informazione che si evidenzia nel leggere il comunicato stilato dal sig. Pasquale Aliffi che non ho il piacere di conoscere ma che spero di conoscere molto presto.
Stupito perchè già nel 2004 ho ottenuto, con una sentenza dalla Commissione Tributaria di Siarcusa, a cui avevo fatto ricorso contro le cartelle esattoriali del Consorzio stradale in oggetto, il riconoscimento della "incapacità impositiva" di detto consorzio ad emettere cartelle esattoriali e questo in forza della legge regionale n. 9 del 1986 che sarebbe bene far conoscere a tutti gli interessati. Voglio informarvi che a seguito della senza suddetta, non avendo detto Consorzio proceduto alla messa in liquidazione dello stesso, il sottoscritto si è prodigato a preparare e consegnare una petizione alla procura della repubblica di Siracusa con la conseguenza che le indagini sono in corso e pare che le cose si potrebbero mettere molto male per il presidente del consorzio e per il consiglio di amministrazione tutto perchè sono state chieste da parte del pm incaricato documentazioni dirette ad avvalorare l'ipotesi che le riscossioni siano state fatte anche usufruendo della minaccia della "ganasce fiscali" e dirette ad certificare nel numero quante persone, di comune accordo, si assumevano la responsabilità di decidere sulla redazione dei ruoli; il che porterebbe a pensare che si stiano valutando ipotesi di reato di una certa gravità. Solo per completezza di informazione, i firmatari siamo stati tutti denunciati per diffamazione dai signori che fanno parte del consiglio di amministrazione e dal presedente pro tempore e ... siamo in attesa di ulteriori sviluppi.
Come potete vedere non chiacchere ma ... fatti.
Cordialmente
Aldo Aprile