Vorremmo pensare che ci sia un nesso di causalità tra l’importante appello del Sostituto Procuratore Dott. Antonino Nicastro ai cittadini di Pachino di “
farsi sentinelle della propria città”, è l’intervista dell’ex-assessore ai servizi sociali licenziata dal sindaco Bonaiuto, in cui si sollevano dubbi sulla discrezionalità di certi atti di pagamento del Comune di Pachino. Afferma l’assessore nell’articolo apparso sulla Sicilia del 25 aprile dal titolo “Fondi solo ai soliti noti”, a proposito di certi rapidi pagamenti: “
andiamo a vedere i nomi delle realtà del sociale che hanno ricevuto questi pagamenti - dice -, spulciando nelle cariche direttive e tra i soggetti che vi lavorano. Altre realtà rimangono ad aspettare in assenza di un criterio di pagamento.”.
Il coraggio dell’assessore apre finalmente un squarcio sulla gestione dei
RAPPORTI TRA IL COMUNE DI PACHINO
E LE ASSOCIAZIONI DEL VOLONTARIATO E LE IMPRESE SOCIALI.
1° Punto:
LE ORGANIZZAZIONI DEL VOLONTARIATO.
Anche se non secondario, il problema non è la cronologia dei pagamenti, bensì gli stessi rapporti tra le organizzazioni e il Comune o altri enti pubblici. In questi anni una miriade di contributi è stata concessa ad organizzazioni che non hanno alcuna qualifica giuridica per poterne aspirare e chiedere. Si tratta di centinaia di migliaia di euro dati in
contributi, convenzioni, comodati in violazione delle normative vigenti, specificatamente degli articoli 9 e 18 della Legge Regionale 7 giugno 1994, n. 22, che prescrivono la NECESSITÀ DELL’ISCRIZIONE AL REGISTRO GENERALE DEL VOLONTARIATO presso il competente assessorato regionale. In mancanza di detta iscrizione (da rinnovare anno per anno) È PRECLUSA OGNI POSSIBILITÀ DI QUALSIVOGLIA TIPO DI RAPPORTO CON ENTI PUBBLICI così come sono preclusi i BENEFICI FISCALI.
Altrettanto esplicita è la Legge Quadro sul Volontariato che agli articoli 6, 7 e 8 disciplina l’accesso ai rapporti con il pubblico e le agevolazioni fiscali solo se in costanza del requisito di iscrizione nei Registri regionali da almeno sei mesi.
Quindi, da parte del Comune, ma anche di qualsiasi altro ente pubblico comprese le scuole,
SOTTOSCRIVERE CONVENZIONI ANCHE A TITOLO GRUTUITO (?), DARE IN COMODATO D’USO BENI, CONCEDERE CONTRIBUTI PER ATTIVITÀ, CONFIGURA A NOSTRO PARERE UNA VIOLAZIONE DI LEGGE.
Quanto a possibili risvolti giuridici di altra natura, non spetta a noi giudicare, ma se l’assessore uscente adombra, come in effetti fa, collegamenti tra amministratori e loro familiari alla direzione delle associazioni beneficiarie, questo va verificato in altra sede e da chi ne ha la titolarità giuridica e auspichiamo che venga fatto.
2° Punto:
LE IMPRESE SOCIALI.
Non dissimile è la situazione nella gestione dei servizi sociali, cui per’altro accenna espressamente l’assessore uscente, che deteneva fino a qualche settimana fa la rubrica.
La domanda che ci sentiamo di fare a chi ha il compito di accertare la regolarità degli atti che è il vero è unico core della VIGILANZA DEMOCRATICA, atto certamente più qualificante di una pur necessaria partecipazione a fiaccolate, è:
SONO STATI CONCESSI AFFIDAMENTI DIRETTI DI SERVIZI SOCIALI O, ADDIRITTURA, DI NATURA SANITARIA, AD ORGANIZZAZIONI E SINGOLI PROFESSIONISTI (? CON O SENZA TITOLO SPECIFICO) DIRETTAMENTE LEGATI AD AMMINISTRATORI O POLITICI DA RELAZIONI DI PARENTELA?
La materia è disciplinata dalla Legge 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” e dal decreto attuativo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 marzo 2001 “Atto di indirizzo e coordinamento sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona ai sensi dell’art. 5 della Legge 8 novembre 2000, n. 328”.
L’ex assessore ai servizi sociali può dirci, perché ne è stata la titolare, se gli affidamenti sono avvenuti ATTRAVERSO REGOLARI APPALTI o in FORMA DIRETTA.
Se si, questa è materia di esame di legittimità amministrativa e quant’altro!
Dopo l’intervento autorevole dell’assessore al ramo, che conferma i dubbi che abbiamo sempre manifestato con interventi pubblici, noi ci sentiamo solo di rivolgere l’ennesimo invito agli organizzatori della fiaccolata, consiglieri comunali e non, a farsi interpreti di questi problemi di ILLEGALITÀ CONCLAMATA, ANCHE QUANDO I BENEFICI RIGUARDANO LA PROPRIA PARTE POLITICA, a Pachino come a Siracusa, a Palermo come a Roma.
Dott. Sebastiano Lupo
ITALIA DEI VALORI