Buona sera a tutti.
Ringrazio Lei Presidente che ha accolto la nostra richiesta di dialogare in questo Consiglio Comunale con i singoli consiglieri ma anche con la cittadinanza di un argomento che sta molto a cuore a tanti cittadini Pachinesi.
Noi dell’Associazione Autonomia Pachinese abbiamo richiesto questo passaggio in consiglio Comunale aperto alla cittadinanza per capire le impressioni dei Consiglieri e della gente affinchè si provi ad essere tutti d’accordo sul da farsi.
Nel mio discorso parlerò di 3 argomenti. L’annessione del territorio – La problematica delle 30 famiglie di Marzamemi a cui è stato chiesto di prendere la residenza a Noto e le convenzioni che dovrebbero fare i 2 Sindaci per il territorio. (cosa che non contrasta con quanto stiamo facendo ma che interessa nell’immediato la prossima stagione estiva).
Prima di passare la parola agli altri componenti dell’associazione che parleranno dell’aspetto tecnico e legale del primo punto è d’obbligo fare un veloce riassunto della problematica intrapresa nella precedente amministrazione dall’ex sindaco Barone fino ai giorni nostri.
Sappiamo tutti che il Sindaco Barone in virtù della legge regionale n° 30 del 2000 aveva presentato all’assessorato regionale agli Enti locali una richiesta di scorporo per l’annessione dal Comune di Noto a quello di Pachino di 7000 ettari di territorio che comprendeva sia la parte costiera dalla 9° strada di San Lorenzo fino a dentro Marzamemi e sia le contrade rurali tipo Maccari bufalefi bonivini etc.
L’assessorato regionale, al fine di valutare e meglio capire se a partecipare al referendum dovevano essere i residenti nel territorio richiesto ovvero tutta la popolazione del Comune in cui ricadeva il territorio stesso, pertanto tutti i cittadini di Noto, convocò i 2 Sindaci di allora il 26.5.2004. Nella stessa convocazione facevano intendere la poca chiarezza della relazione illustrativa e contemporaneamente il suggerimento a restringere la richiesta per evitare che fosse chiamato al referendum tutta la cittadinanza di Noto.
Il nostro ex sindaco andò a Palermo portandosi dietro altra documentazione con protocollo del 25.5.2004 con la quale meglio chiariva certi contenuti della precedente relazione e consegnava altra richiesta di variazione ridimensionata al confine del pomodorino IGp Pachino con in più la porzione di Marzamemi ricadente nel territorio di Noto.
Il 23.2.2005 l’assessorato Regionale in risposta a quella nuova documentazione prende atto del restringimento della precedente richiesta ma appunto perché quella iniziale era stata stravolta, ritenne per il momento, non potersi esprimere per il referendum poiché bisognava riprodurre tutta la nuova documentazione prevista per la variazione territoriale relativa ai nuovi confini per cui si richiedeva lo scorporo. A cominciare da un nuovo atto deliberativo del Consiglio Comunale che aveva deliberato prima un’altra cosa.
Pertanto l’assessorato non bocciò il referendum lo aveva solo rimandato all’arrivo di altra documentazione da parte del Comune di Pachino. L’amministrazione Barone non ebbe tempo a mandare la nuova documentazione poiché il Sindaco dopo un po’ fu sfiduciato.
Veniamo ai giorni nostri. Apprendiamo durante l’inaugurazione del lungomare di Spinazza dal nuovo Sindaco Campisi appena eletto che egli non ha alcuna voglia di continuare quella battaglia ma vuole sedersi con il Sindaco di Noto per concordare con lui delle convenzioni per i territori contesi. Ma l’unica convenzione che riesce a farsi concedere è quella sulla gestione del traffico. (di acqua – spazzatura – strade illuminazione non ne parlano).
A fine luglio delle persone che abitano all’Isola blu, riconoscendomi il lavoro espresso con il Comitato Pro Marzamemi, mi richiedono di interessarmi anche a quei territori abbandonati dal Comune di noto che li lascia senza servizi. Ed io li ho accontentati. Il 22 Agosto presso i locali del Camping il Forte ho riunito almeno 300 persone ed invitato i 2 sindaci. Da quella riunione è venuto fuori davanti alla gente che loro si impegnavano a sedersi nell’immediato settembre ad un tavolo per parlare di servizi per delle convenzioni. Questa delle convenzioni è una pratica parallela riguardante l’immediato che non esclude quello per cui noi siamo qui stasera.
Visto che vidi passare settembre – ottobre e parte di Novembre senza che ottemperassero a quanto stabilito quella sera del 22 agosto, scrissi una lettera al Prefetto affinchè si facesse da garante super partes per convocare i 2 Sindaci e spronarli a fare delle serie convenzioni per i cittadini che li richiedevano da tempo.
Su questo punto ritornerò dopo. Torniamo all’estate 2007. Dopo quella riunione mi avvicinò il Deputato regionale Pippo Gennuso e mi disse che, dato che il Sindaco si era dimostrato molto accomodante nei confronti di Noto e di variazioni territoriali non ne parlava, avrei dovuto essere io con le mie qualità aggregative che lui mi riconosceva a formare una associazione (prevista dalla legge) e dopodiché con il suo aiuto avremmo tolto il territorio a Noto. Ricordo che Gennuso è vice presidente della Commissione Regionale agli Enti locali, proprio quella che interessa a noi. Ho capito subito quanto importante era quell’occasione che veniva offerta alla città di Pachino e mi sono prodigato per formare quella che poi è nata il 6.ottobre 2007 – l’associazione Autonomia Pachinese. Sebbene richiesta più volte nessuno a Pachino ci ha fatto vedere la precedente pratica per poterla studiare. Dicevano che non si trovava. Siamo dovuti andare a Palermo per conoscere quanto vi ho precedentemente detto. Abbiamo anche scoperto che il Comune di Noto, furbescamente, nella precedente pratica nel ricorso al TAR per rigettare l’attacco territoriale, assommò la richiesta di scorporo di Pachino con quella di Palazzolo facendo notare che insieme volevano togliere a Noto 17000 ettari di territorio e si attaccò anche al cavillo che la delibera espressa dall’intero Consiglio Comunale di Pachino non era passata precedentemente dalla Commissione Consiliare al Territorio.
Anche adesso, così come nel 2004, Palazzolo sta lavorando contemporaneamente a noi per le loro legittime richieste. Loro sono un po’ più avanti nella pratica e noi stiamo guardando per convenienza proprio quello che succede a loro. Loro erano riusciti a farsi approvare dall’assessorato Regionale il referendum per giorno 16 Dicembre 07. Referendum che non si è tenuto perché i legali di Noto sono riusciti con un ricorso al TAR a bloccarlo poiché asseriscono in sostanza che non si può permettere a circa 300 residenti di decidere su 10.000 ettari di territorio.
Alla luce di questo oggi siamo qui per decidere assime a tutti voi se ridimensionare la richiesta o meno. In diversi articoli giornalistici ho più volte detto che nelle contrade rurali quali per esempio maccari bufalefi dove produttori pachinesi producono il miglio vino di Pachino che poi sono costretti per forza a chiamarlo Moscato di Noto, quello dovrà diventare Moscato di Pachino dopo aver tolto il territorio a Noto. Ma riflettendoci bene e visto quello che è successo a Palazzolo staremo tornando sui nostri passi. Fra l’altro abbiamo scoperto che il proprietario Pachinese per quelle terre non paga ici ed ha anche altre agevolazioni per i contributi da versare per gli operai poiché quelle terre sono riconosciuti territori montani disagiati e c’è una legge che lo prevede mentre questo non succede se diventassero terre pachinesi. Pertanto addirittura rischiamo di produrre una danno , sebbene irrisorio, ai proprietari pachinesi delle contrade rurali netine. Ed allora siamo qui per proporvi di darci mandato per produrre la documentazione per una richiesta più ristretta rispetto ai 7000 ettari precedenti che abbiamo individuato, così come stava per fare l’ex sindaco Barone, nel confine IGP + Marzamemi per un totale di circa 3.000 ettari. Chiediamo inoltre, Sig. Presidente, che una nostra piccola rappresentanza sia autorizzata a partecipare alle future riunioni di commissione consiliare convocate per questo argomento.
Ritorno per un attimo alla nostra richiesta parallela al prefetto per far sedere assieme i 2 sindaci. Ebbene questa richiesta è stata accolta ma bensì convocarli per i servizi alle contrade di cui il Prefetto mi ha detto di non avere competenza ne l’autorità di imporre alcunché ad un Sindaco nel suo territorio, sono stati convocati invece per le 30 famiglie di Marzamemi. Altra storia parallela.
Dopo secoli di una situazione che vedeva una trentina di famiglie residenti a Marzamemi in quella parte del territorio di Noto che per una serie di storiche anomalie risultano: residenti a Pachino, elettori pachinesi, i bambini frequentano le scuole pachinesi, ricevono servizi dal Comune di Pachino e pagano tali servizi al Comune di Pachino (acqua –strade-fognatura- spazzatura), i loro datori di lavoro versano l’addizionale IRPEF nelle casse del Comune di Pachino, ebbene si vedono pervenire dal Comune Madre una lettera in cui è scritto che per sanare ad un errore secolare loro 30 famiglie hanno tempo 30 giorni per recarsi a Noto e dichiarare li la propria residenza.
Facendo tutto ciò a parte le cose che abbiamo detto sopra si metterebbe a grave rischio il diritto/dovere di quelle persone ad esprimere il loro voto viste le difficoltà a farlo (20 chilometri di distanza da Noto); si metterebbero in discussione con il rischio di essere annullate le ultime elezioni per il consiglio comunale (non potendole annullare tutte); la guardia medica estiva di Marzamemi ricade in territorio di Noto così come la ex scuola elementare, così come tanti tombini della fognatura con l’intestazione del Comune di Pachino che ha dato il servizio. Ed ancora essendo residenti a Noto, tutti i componenti i nuclei familiari in questione, composti anche da tanti anziani si vedrebbero costretti a pagare le prestazione della guardia Medica di Pachino e Marzamemi durante tutto l’anno solare.
Sebbene lo scopo del provvedimento risulta legalmente corretto in quanto zelanti amministratori con il Sindaco in testa vorrebbero sanare una situazione anomala di residenti elettori facenti parte, erroneamente, ma da sempre, del comune di Pachino a cui per territorio non possono far parte, si evidenzia sia la delusione di tanti cittadini che non si vedono considerati tali da quello che hanno ritenuto sempre il Comune Madre e sia il malessere interiore di tutti gli interessati che si sentono trattati come zavorra da abbandonare per delle problematiche burocratiche che poco interessano al normale cittadino. Malessere che fra l’altro aumenta nel considerare che il provvedimento non giunge, come forse sarebbe stato meno traumatico accettare, dal Sindaco di Noto che nel qual caso avrebbe rivendicato un suo diritto ma viene dal Sindaco di Pachino, abitante vicino di casa di questa gente, a cui il perdurare di questa anomalia dovrebbe per convenienza essere tenuta nascosta invece che sollevare il coperchio della pentola.
Dopo aver ricevuto tale lettera i componenti delle 30 famiglie hanno scritto firmandola tutti una lettera al Sindaco dove in modo molto semplice hanno dichiarato la loro assoluta indisponibilità a diventare cittadini di Noto. E’ passato del tempo senza che nessuno ne ha mai parlato e pensavamo che la situazione si fosse bloccata invece scopro dai giornali che il Prefetto, così come gli avevamo richiesto per le convenzioni nei territori, ha convocato i 2 Sindaci per parlare di questa situazione anomala. Ho scoperto che il Sindaco ha detto al Prefetto che questa gente dovrà andare a Noto ad eleggere la loro residenza e di contro lui creerà per loro un ufficio presso il Comune di Pachino i cui impiegati faranno la spola con gli uffici di Noto.
Adesso parleranno altri tecnici di questa problematica ma prima di finire volevo dire un’ultima cosa. Apro una piccola parentesi che spero rimanga tale perché non voglio alimentare polemiche in questa sede. Mi dispiace che questa sera non ci sia il Sindaco. Avrebbe appreso diverse cose che sicuramente non sa e magari avrebbe stabilito con più equilibrio se era conveniente appoggiare o meno questa iniziativa che è espressione della volontà della gente. Invece Lui ha dichiarato sui giornali che quanto stiamo facendo è pretestuoso e non si interesserà della cosa poichè io sto lavorando perché ho obiettivi elettorali da raggiungere a breve. (cosa che io non confermo). Ha ancora dichiarato che qualunque altra iniziativa che non sarà quella sua finirà per far arrabbiare il Sindaco di Noto. Ma qual è la sua iniziativa, quella di dare grande fastidio a 30 famiglie di Marzamemi? O quella di convincere il Sindaco di Noto (fra me e lui) a scegliere fra i 2 mali quello minore? e cioè Lui con le banali richieste che prostrandosi gli proporrà, invece che la sicura perdita di parte del territorio con la nostra iniziativa?
Mi dispiace veramente che non sia presente perché gli avrei detto che ancora non ha imparato a fare il sindaco di tutti e che le problematiche personali non devono frapporsi con l’interesse della comunità. Non è normale che a prescindere dell’importanza dell’argomento lui debba essere automaticamente contrario per partito preso. Così non si fa il bene di Pachino.
E’ lampante che questo Sindaco snobba tutto quello che io organizzo o faccio per la gente e ripeto da semplice cittadino.
Io vorrei continuare dritto per la mia strada così come ho fatto fino ad oggi nel mio ruolo che mi sono imposto (a discapito del tempo e del denaro che rubo alla mia famiglia) e che tanti mi riconoscono. Ma se qualcuno pensa che a causa di questi boicottaggi del Sindaco nei miei confronti poi debba soffrirne il paese allora ditemelo che sono pronto a farmi da parte ed a ritornare quando (speriamo presto) Lui e la sua maggiominoranzafamiliare non ci saranno più, perché è lampante che hanno bloccato la crescita di Pachino!
Grazie ho finito. - Pasquale Aliffi –