PACHINO - Anche se con una certa fatica, la protesta sta rientrando nei ranghi. Si è dovuto lavorare non poco per a tenere a freno una rabbia che stava rischiando di provocare una catena di danni incalcolabili.
Sono stati giorni di confronto durissimo tra chi avrebbe voluto continuare il blocco del traffico e chi invece, come detto con chiarezza dal comparto di Pachino, ritiene che il segnale, chiaro e forte, sia già stato lanciato.
E' stato disposta in modo definitivo la rimozione immediata dei posti di blocco in qualsiasi parte dell'isola, se necessario ricorrendo all'intervento delle forze dell'Ordine qualora si ravvisassero resistenze isolate da parte di qualche testa calda.
Non saranno ammissibili ulteriori ostacoli per la normale circolazione dei prodotti deperibili, che dal comprensorio pachinese devono al più presto riprendere la strada per i mercati del nord Italia.
C'è stato un secondo incontro col Presidente della Regione Raffaele Lombardo, da cui è scaturita la decisione di farsi ricevere direttamente da Monti a Roma, per esporre le rivendicazioni del nostro movimento. Lombardo ha dato disposizione per organizzare da qui ai prossimi tre giorni una grande mobilitazione di persone per raggiungere la capitale durante l'incontro con il Presidente del Consiglio.
Siamo quindi passati alla fase più delicata, ovvero quella dell'intervento di governo. La nostra voce è arrivata questa volta a destinazione. Saremo presenti ai tavoli delle trattative, da Roma a Palermo, con la promessa che porteremo a casa risultati concreti e immediati, e non promesse in data da destinarsi.
Ci sarà tempo per fare una analisi sullo spessore politico e sociale di questo movimento, al netto dei tentativi di strumentalizzazione che sarebbe ingenuo negare. La cosa che conta è che abbiamo dato prova del peso che il nostro comparto può avere se decide di scendere in piazza. Ed anche che è possibile ancora sollevare l'amor proprio della nostra gente, richiamandola alla responsabilità, alla coesione e all'azione democratica per la difesa dei nostri diritti.