PACHINO - Da due anni la condizione economica delle casse comunali è rimasta tale e quale, in quanto già allora i nostri dipendenti lamentavano ritardi nei pagamenti degli stipendi così come oggi. Si gridava durante la campagna elettorale contro queste inadempienze, si proponevano delle riduzioni nel numero dei dipendenti, dei collaboratori esterni per cercare di porre una pezza alla situazione debitoria nella quale stazionava da tempo il comune di Pachino. Ma oggi, come a quel tempo, i nostri lavoratori dell’ente continuano ancora a vedere insoddisfatti i propri debiti da lavoro. E dietro ad ogni dipendente ricordiamo che ci sono famiglie che magari vivono unicamente proprio di quello stipendio. La stabilizzazione dei precari dell’ente non può essere assunta a giustificazione di ritardi che rendono precaria la vita di chi formalmente è un lavoratore stabile.
Noi giovani democratici siamo vicini ai nostri dipendenti comunali che, malgrado la quotidianità fatta di stenti sul luogo di lavoro, riescono comunque a far muovere la macchina amministrativa, direi in maniera eroica e alquanto professionale. È impensabile che proprio un ente pubblico non soddisfi il lavoro dei propri dipendenti. Ma tale situazione è immagine di una precarietà amministrativa del nostro Comune, un’amministrazione impegnata solo ad alternare le poltrone per sopravvivere qualche mese in più ed incapace di gestire la vita quotidiana di un ente alla deriva. Un sindaco che vende il proprio territorio non può ridurre al lastrico la condizione economica dei propri dipendenti. Il lavoro è un diritto, e come tale deve essere rispettato.
Il Coordinatore dei Giovani Democratici di Pachino
Vitaliano Dilorenzo
Il Portavoce dei Giovani Democratici di Pachino
Corrado Carnemolla