PACHINO - Ci è toccato, ancora una volta, apprendere dai quotidiani che il deputato regionale Enzo Vinciullo, in compagnia di un assessore e di un impiegato comunale locale, si è recato qualche giorno fa a discutere a Palermo del delicatissimo problema della Riserva dei Pantani
ignorando di fatto la nostra richiesta di convocare un tavolo tecnico sull'argomento.
Se si considera che alla data odierna il Consorzio di tutela IGP Pomodoro di Pachino rappresenta nella stragrande maggioranza il comparto produttivo economicamente più significativo dell'ortofrutta pachinese,
che il Consorzio è riconosciuto dal Ministero delle Politiche agricole per il raggiungimento dei propri scopi e
che ha dichiarato pubblicamente le proprie posizioni in merito alla questione della Riserva dei Pantani, ci troviamo costretti a sospettare che, dietro agli slogans giornalistici in difesa delle aziende agricole si stiano consumando trattative i cui interessi esulano totalmente da quelli dei nostri produttori agricoli.
Prendiamo altresì atto che l'attenzione dell'amministrazione comunale si è concentrata su Granelli e Morghella,
dove si perseguono obiettivi di speculazione edilizia, e non sulla parte produttiva del territorio pachinese interessato dalla riserva e occupato da centinaio di piccole aziende agricole a conduzione familiare.
Siamo convinti che impedire a coloro che, pur possedendo terreni in prossimità delle zone umide non hanno ancora avviato delle coltivazioni di pomodoro IGP
costituisca una grave disincentivazione al futuro sviluppo della nostra economia agricola, decretandone di fatto la sua incompatibilità con un ecosistema che, per tradizione e storia, convive con le coltivazioni agricole. Per questo non comprendiamo il senso di certe dichiarazioni di pubblica soddisfazione e di autocompiacimento da parte di Vinciullo.
Avanziamo inoltre seri dubbi su un progetto che riguarda l'avviamento di un ulteriore "simbolo identificativo di qualità e pregio" per i prodotti coltivati nelle aree della riserva, nella misura in cui si sovrappone col marchio ministeriale di Indicazione Geografica protetta che il nostro consorzio è chiamato a rappresentare. difendere e tutelare. Quantomeno incomprensibile - se non proprio sospetta - la scelta di portare avanti tale progetto senza coinvolgerci direttamente. Un problema che riteniamo di dovere attenzionare insieme al Ministero delle politiche Agricole, di cui questo Consorzio è diretta estensione.
In attesa di partecipare ad un serio tavolo tecnico con l'Azienda foreste Demaniali per procedere alla riperimetrazione delle aree di riserva e preriserva, esprimiamo a nome di tutte le aziende agricole rappresentate il disagio e l'insofferenza per una politica lontana dalla gente, abituata a rappresentare gli interessi di pochi, sorda alle istanze delle associazioni di categoria, dove la contrattazione di pubblici interessi avviene nell'ombra di una stanza dove nessuno sa bene cosa realmente sia accaduto, e in base a quale reale esigenza.
Il Presidente
Sebastiano Fortunato