Sul ripristino della ferrovia Noto-Pachino è stato pubblicato da Emerico Amari di www.ferroviesiciliane.it, un interessantissimo articolo. Invito tutti a leggerlo, questo à il link:
http://www.ferroviesiciliane.it/storie_20090309.htm
Si tratta di una completa e puntuale descrizione della linea dismessa, a sostegno della tesi a favore del ripristino della tratta ferroviaria con la formula "rail with trail". Tesi che dovremmo tutti sostenere.
Rosario Ardilio
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Rosario Ardilio il 10-03-2009 01:36 in
Segnalazioni
Una proposta insostenibile
Io mi chiedo se basta un articolo bene argomentato con una ricerca delle fonti che a quanto pare partono dall'Università di Venezia e dagli studi universitari ,con tesi di Laurea, di un architetto locale: possa poi diventare tesi da sostenere quando tutti i parametri iindicano che quell'opera non è fattibile...
Io il prof Bettini Virginio l'ho incontrato proprio a Vendicari nel 1984 quando l'Università di Venezia organizzò un master post laurea sull'area di Vendicari.
Relazionai presso l'Università di Catania sul sistema dei feudi e delle masserie nell'area di Vendicari, invitato dall'arch Campeol già assistente del luminare delle scienze ambientali che è il Prof Virginio Bettini.
Detto questo per ricollegare gli eventi all'epoca la tratta ferroviaria Pachino Noto era ancora attiva...E al passaggio di una locomotiva, sbuffante fumo nero come la pece: il professore ebbe a dire che quell'impatto era incompatibile con l' istituzione della riserva di Vendicari...
Se poi a distanza di qualche anno la ferrovia venne chiusa e, nel frattempo, si realizza una tesi di laurea che ne prevede la riattivazione a fini turistici..è chiaro che questa tesi ha un valore di studio che non può essere non riconosciuto ma che tuttavia nei fatti concreti e nelle leggi di riferimento nazionale non trova alcun riscontro poichè si prevede che tali linee ferroviarie dismesse vengano trasformate in piste ciclabili...( legge 98 ecc) Ma è stta ribadita anche recentemente.
Sostenere oggi la riattivazione della linea ferrata Noto Pachino è una idea ipotesi che non troverà mai realizzazione poichè i costi sarebbero cosi alti da fare desistere anche il più caparbio e ingegnoso economista...( m.a)
Infatti si tratterebbe di sostituire tutte le opere in ferro...binari compresi, e naturalmente la sistemazione delle opere di attraversamento con la immancabile riattivazione dei passaggi a livello...
Già la sola ipotesi della riattivazione dei pl farebbe insorgere la popolazione locale poichè gli impatti sul traffico su gomma locale risentirebbe di molto di queste cesure a chiusura della fruibilità diretta della costa ionica...
Se poi andiamo a vedere la proposta che tutti dovremmo siostenere in riferimento alla possibilità della riattivazione in funzione di un possibile trasporto delle merci...devo dire che la cosa non ha fondamento poichè la organizzazione di una tratta ferroviaria non elettrificata, sempre dato per scontato che questa ipotesi fosse realizzabile, comporterebbe l'utilizzo di macchinari alimentati a diesel che comporterebbe, nel corso del tempo, di una fonte d'inquinamento linerare che impatterebbe sulle zone a tutela dell'area di Vendicari e di Eloro e su Noto Marina sul territorio di Noto e sulla restante parte fino al centro urbano di Pachino dall'altra...
Io credo che questa infrastruttura urbanistica territoriale possa diventare ed essere un linea verde che può avere un futuro, ma già sono stati non utilizzati 5 milioni di euro per la realizzazione della greenway, se si cassa definitivamente l'ipotesi della riattivazione ferroviaria e ci si raccordi con quello che prevedono le leggi dello stato e della regione...
Sostenere tesi non realizzabili comporta allo stato dei fatti la perdita di finanziamenti che potrebbero fare diventare la ex linea ferroviaria Noto-Pachino una infrastruttura davvero utile per il turismo locale....
La suddetta ipotesi di grenway, ma sarebbe anche usufruibile da cavalli e puledri e pure qualche sciccareddu... non contrasta minimamente con le ipotesi di usufruizione delle bellezze storiche ed archeologiche che si snodano lungo il suo bellissimo percorso...
Saluti a cavallo di una bicicavallo..ma,vi avviso, non è quello di troia...Spiros
sono totalmente d'accordo. dobbiamo far si che la ferrovia noto pachino possa essere ripristinata, unitamente al prestigioso patrimonio immobiliare.
la strada da seguire, a mio parere, è quella di consorziarci con il comune di noto per l'acquisizione e la gestione comune. peccato dirlo adesso che siamo in campagna elettorale, ma è obbligatorio cominciare a fare i primi passi.
saluti, turi borgh
Io ne ho parlato in tempi non sospetti quando scrissi un articolo su zoomsicilia. Da quel momento quello che ho scritto è diventato per me un pallino. Il trenino fino a Vendicari inserito insieme al progetto del museo del mare da realizzare a Marzamemi potrebbe avverarsi. Quella Stazione abbandonata potrebbe tornare a vivere. La relazione che ho letto oggi mi riempie di gioia perchè ci risparmia un bel lavoro. Fra l'altro ho letto che fino a Vendicari la ferrovia non è proprio male. Trovando dei finanziatori privati e presentando un progetto Por tutto ciò si potrebbe realizzare.Vedremo.
Cordiali saluti - Pasquale Aliffi
Gentile Spiros
in merito alle osservazioni da Lei sollevate sul ripristino della tratta ferroviaria in questione le faccio notare alcuni aspetti:
1) la proposta che si evince dall'articolo, secondo studi commissionati da RFI, è quella di istituire una rail with trails cioè attivare la ferrovia in regime di tradotta (tecnicamente con velocità basse) e di usufruire dei fabbricati per collegare la ferrovia ai numerosi percorsi ciclabili che potrebbero realizzarsi; Attivando la rail with trail ci sarebbe spazio anche per le passeggiate in cavallo o quant'altro.
2) quello che a Pachino e/o Noto può apparire economicamente svantaggioso (giusto) da altre parti è diventato un volano di sviluppo. Da altre parti come avranno fatto? Dove avranno attinto ai finanziamenti? Basta visitare sul web alcune realtà che hanno ripristinato vecchie linee dismesse potenziando il rapporto con l'ambiente, costruendo anche piste ciclabili o percorsi ciclabili...
3) rispetto al periodo da lei citato (1984) la successiva ristrutturazione della SP 19 (1993) ha consentito di spostare la provinciale a monte della ferrovia. Ma l'asse viario stradale da quello ferroviario dista poche decine di metri (tratto da roveto a san lorenzo) se non in alcuni casi a contatto (si veda il rilevato nei pressi della stazione di san lorenzo). Quindi affermare che un'ipotetica macchina diesel possa avere impatti negativi sul habitat di vendicari appare paradossale quando lungo la provinciale transitano decine di tir (se va bene) che hanno cilindrate equivalenti alla locomotiva di cui parlava lei.
4) concorderà con me che non è sostenibile continuare a vedere nel periodo estivo centinaia di automobili stipate ai bordi della provinciale e della stradella di ingresso alla riserva. Ma quello non è inquinamento?
Forse il grosso handicap che abbiamo in provincia di sr è quello di non avere una concessionaria governativa delle ferrovie (a ct è fce) capace di prendere in mano la vicenda.
Cordiali saluti
Emerico Amari
RT Siracusa
Ferrovie Siciliane
(Adnkronos) -
7 Febbraio 2009
Con i fondi della programmazione comunitaria le linee ferroviarie siciliane dismesse verranno trasformate in piste ciclabili. ”E’ una scelta coerente per rafforzare l’offerta turistica e destagionalizzare i flussi verso la Sicilia, puntando a una politica ambientale che valorizzi il meraviglioso proscenio naturale e culturale della nostra regione. E’ un ulteriore tassello che mettiamo a posto per rilanciare il turismo puntando a un segmento di mercato, quello del cicloturismo, in continua ascesa”, afferma il vicepresidente della Regione sicilia e assessore al Turismo Titti Bufardeci.
In pratica si tratta dell’attuazione del Piano strategico per la mobilita’ dolce e non motorizzata. L’intervento verra’ realizzato con i fondi della programmazione comunitaria (PO 2007/13 - Asse 3).
Il piano prevede la trasformazione in piste ciclabili di 13 linee ferroviarie da cui ricavare altrettanti itinerari e si richiama allo studio ”Greenways di Sicilia”, effettuato dall’associazione italiana Greenways in collaborazione con le Ferrovie dello Stato. Delle 13 linee previste del piano, tre sono state gia’ oggetto di finanziamento: linea Palermo - Corleone - San Carlo; la linea Castelvetrano - Porto Empedocle - Agrigento e la linea Castiglione di Sicilia - Linguaglossa.
L’obiettivo di questo ulteriore intervento e’ coniugare l’esistenza di siti culturali e archeologici con percorsi gia’ tracciati, seguendo le indicazioni del documento sugli attrattori culturali, naturali e turistici, attualmente all’esame della giunta regionale di governo. Le prossime linee ferroviarie a essere convertite a piste ciclabili saranno la Caltagirone - Piazza Armerina - Dittaino, la Siracusa - Ragusa - Val d’Anapo, la Castelvetrano - Ribera e la Noto - Pachino - Vendicari.
Fonte:
http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2009/02/06/linee-ferroviarie-dismesse-diventano-piste-ciclabili/
ciuf ciuf saluti,Spiros
Grazie per aver linkato l'indirizzo che contiene le scelte che la Regione intende intraprendere sulla questione linee dismesse. Conoscevo già il sito e come avrà visto la questione rimane sempre aperta. Lo testimoniano i pareri espressi da chi ha visitato il sito.
La scelta operata in altre regioni di riattivare una linea dismessa destinandola a finalità turistico - ambientale non viola la legge del 1998 che da un indirizzo generale sulla destinazione delle aree dismesse.
Non bisogna andare molto lontano per fare esempi calzanti, si può rimanere nella stessa provincia di sr. La ferrovia siracusa - vizzini fu precocemente smantellata e solo oggi è possibile quantificare con l'istituzione del parco degli Iblei il danno di quella chiusura. Pertanto prima di procedere alla riconversione sarebbe auspicabile riflettere.
In ultimo quando si parla di costi insostenibili da sostenere per riattivare una linea dismessa ha pensato quanto possa costare costruire una greenway? Quella di Siracusa, derivante dalla ex cintuta, lunghezza 8 km ben 1,8 milioni di €.
Non proprio una barzecola...
a questo punto visto i costi non converrebbe una rail with trail?
Cordiali saluti
Emerico Amari
Ho pubblicato il link su cui Lei sorvola, con troppa nonscialanza per ribadire un principio..
Questo è quello che prevede il decreto Bufardeci, vice-presidente della regione siciliana..
Ma anche Lui non è che si è inventato nulla..
Esiste un piano strategico regionale e sulla Noto Pachino sono stati già persi 5 milioni di euro perchè non utilizzati dalle passate amministrazioni locali.
La previsione del Piano regionale è quella di realizzare piste ciclabili...
Tutte le altre dissertazioni, pensieri confusi, vanagloriosi principi di affermare la propria idea nei confronti della realtà oggettiva che va in tutt'altra direzione sembra il classico esempio di chi vuole cadere per forza in piedi...
Detto questo si tenga il suo trenino....Io mi attengo a quello che prevedono i piani della regione...e sulla traccia della programmazione politicamente mi muovo..Tutte le altre cabasisate che riguardano Por ,cor, for nor, ecc ecc esplicitano il tentativo tardivo e maldestro del pachinese tipico...Che vuole prevalere anche quando ha torto marcio..Dunque ci si attenga alle cose fattibili che già è difficile realizzare quello che è stato finanziato, vedi Parco del Cugni dove si sono persi altri ingenti fondi provenienti dall' ecomuseo del mediterraneo, e di lasciare perdere idee che si cerca di sostenere anche se non c'è alcun appiglio dove collocarsi..
Il suo articolo che rifà una storia che purtroppo non coincide con la realtà della programmazione regionale è solo un gioco di chi non vuole mai ammettere che l' idea, che tutti dovremmo sostenere se pur bella e allettante, non è realizzabile per previsione e prescrizione di legge...
saluti,Spiros
La nonscialanza che Lei ricorda è stata mostrata
da tutti coloro che nel tempo si sono appropriati
abusivamente di pezzi di ferrovia, lì dove sorgerà
la pista ciclabile. Sì, la nonscialanza di chi continua a vedere nel sedime ferroviario una pattumeria, dove "depositare" i propri rifiuti.
L'articolo nasce per dare voce a chi la pensa come me, integrando il concetto di pista ciclabile, e andando contro corrente (programmazione regionale). Lo stesso non è costituito da idee confuse, non è amarcord e non è
la somma di una ricerca di notiziole su
internet. L'articolo è il frutto di una raccolta di info e di sopralluoghi che durano ormai da più di quindici anni. Inoltre devo ringraziare coloro che con i propri racconti (fs) hanno fatto rivivere la ferrovia, testimonianze preziose e storiche.
Chiudo
Saluti
RT Siracusa
E. Amari
Noscialanza
Capisco che le sue intenzioni sono buone...non a caso il contenuto dell'articolo è stato pubblicato anche nel mio blog...Condivido la sua preoccupazione indignata contro talune persone che si appropriano di spazi che non sono di loro proprietà..ma di qualche società delle Ferrovie dello stato...Proprio per questo motivo, vista la programmazione regionale, e delle prvisioni dei Por, dai quali non si può prescindere per la realizzazione dell'importante opera...sarebbe molto più "rivoluzionario"...adoperarsi al fine di realizzare questa pista ciclabile come prevedono le norme approvate...della regione siciliana...
Altrimenti potrebbe anche configurarsi un favore, lasciando tutto com'è, sostenendo cose che non stanno ne in cielo ne in terra, lasciando così campo libero, di fatto, a chi si appropria di roba di non sua proprietà..chi và là???? hahahahahahahahhaha
saluti senzascialanza,Spiros
Tanto in cielo non si deve trovare la "mia" idea di ripristinare a scopo turistico la ferrovia Noto - Pachino se oggi è uscito, guarda caso dopo non so quanto tempo un articolo sul quotidiano "La Sicilia"
dal titolo: La ferrovia diventa pista ciclabile.
Tanti passaggi dell'articolo mi sembrano familiari!davvero familiari! e la tempistica di uscita lascia...
RT Ferrovie Siciliane
E. Amari