LA LEGENDA DEL VINO

LA LEGENDA DEL VINO “Curvo sul ferro, tutto di sudore grondante, il Patriarca Noè stava intento a rompere le dure zolle.
A un tratto Satana gli appare e dice:
- Qual nuovo lavoro intraprendi? Qual nuovo frutto speri di ricavare dalle lavorate zolle?
- Pianto la vite – risponde il Patriarca.
- La vite?
Superba pianta! Stupendo frutto! Gioia e delizia degli uomini!
Il tuo lavoro è grande: vuoi tu che aggiunga l’opra mia?….il tuo lavoro diverrà perfetto.
Il Patriarca accetta.
Satana corre, afferra una pecora mansueta, la trascina e la sgozza, ne innaffia, col dolce sangue le rotte zolle.
Da questo avviene che colui il quale liba leggermente il licore della vite, è come la pecora, di animo mansueto, di pensieri benevoli e dolci.
Noè guarda e sospira; Satana prosegue l’opra sua, afferra un leone, lo squarcia e dalle squarciate membra il sangue zampilla e scorre e inonda le rotte zolle.
Da questo avviene che colui il quale beve alquanto oltre l’usato, come leone si sente pieno di vigoria e il sangue ribolle spumoso nelle vene e gli spiriti s’inorgogliscono e l’uomo grida: chi è pari a me?.
Noè guarda e sbigottisce; Satana prosegue l’opra sua, con le inique mani ghermisce un porco, lo ammazza e insozza, coll’impuro sangue le rotte zolle.
Da questo avviene che colui il quale tracanna smoderatamente il succo dell’uva, si ravvolta in mezzo alle sozzure si come porco in brago”.

(°) In questo modo racconta la storia della vite una bellissima leggenda rabbinica raccolta dal Prof. LEVI nel libro: “Parabole, leggende e pensieri, raccolte dai libri tolmudici”.
Pubblicata da: Franco Nobile il 22-11-2006 17:59 in Segnalazioni

Lascia il tuo commento
Franco Nobile
Franco Nobile
Cerca su PachinoGlobale.net