PACHINO - Quello che oggi sta coinvolgendo la nostra quotidianità, che si insidia nelle nostre semplici vite, è frutto di una
decadenza politica che, più che mai, in questo momento ha toccato il fondo. Decenni di cattive amministrazioni, di promesse mai mantenute, di impieghi fittizi, di
sperpero del danaro pubblico, che nel corso di questi mesi Noi Democratici abbiamo ribattezzato come “
sprecopoli”, hanno inficiato quella identità che spavalda anni fa i nostri concittadini levavano ad alta voce. Si era fieri di essere nativi della Città del Vino, di essere tocchi di pennello nella tela bucolica, fotografia di Pachino e del suo territorio. Un territorio rigoglioso, fertile, dal quale si esalavano sentori dionisiaci ubriacanti i visitatori, accarezzati dall’accogliente e leggera brezza delle acque del borgo di Marzamemi. Un idillio dei sensi che ci ha resi protagonisti di quella tela.
La tradizione della vendemmia ed i riti divinatori dei pescatori, col tempo, sono stati dimenticati, calpestati dalla cupidigia e dall’avarizia di amministratori riluttanti alla storia del proprio paese. Chi non rispetta i luoghi natii, culla dei loro padri, non ha rispetto della storia e di sé stesso.
E quello che per decenni è stato compiuto, è ciò che oggi tende ancora ad avvenire. Un pontile nello scorcio più incantato delle acque di Marzamemi ed una discarica che fa da sfondo alla grotta di Calafarina. Uno scempio del territorio, uno schiaffo alle nostre origini, un taglio sulla tela. Epifania di questo sconforto un Sindaco verecondo che non si presenta alla sua cittadinanza durante una seduta aperta del Consiglio comunale; amministratori silenti dinanzi all’evidente corruzione; una città abbandonata all’irresponsabilità dei suoi governatori.
Noi
Giovani Democratici conduciamo, da più di un anno, a testa alta una resistenza, una battaglia a questi atteggiamenti indegni, irrispettosi della sensibilità di noi cittadini di Pachino. Dalle opere incompiute nel territorio (parco urbano), al senso civico di noi giovani nelle notti brave al borgo; dall’esigenza di trasparenza negli atti amministrativi, al rispetto dei lavoratori dipendenti del nostro ente, Noi Giovani Democratici poniamo all’attenzione della cittadinanza quella “
QUESTIONE MORALE” che ci si presenta oggi ,più forte che mai, quale condizione della politica del nostro comune. Vogliamo rimarcare con forza e ardore giovanile ciò che tempo fà il compianto Berlinguer testimoniava col proprio impegno da sopra quel palco , scrigno nel quale lasciò la sua eredità, il suo testamento ai posteri e sul quale perse la vita.
Trasparenza, responsabilità, partecipazione, etica della gestione della res publica: questo è il nostro monito alla cittadinanza.
Speriamo che il nostro appello non rimanga inascoltato ma contribuisca al restauro di quella tela che è caduta dal suo chiodo.
Il coordinatore dei GD
Vitaliano Dilorenzo