Pachino Promontorio Le monografie sui beni culturali e ambientali

Pachino Promontorio News

A partire da questa data, sabato sera, parte una nuova iniziativa...
La proposizione in approfondimento della storia locale.

Il rifacimento in un modo più organico dell'elenco dei beni culturali e ambientali fatto attraverso l'approfondimento delle schede monografiche che diventando delle news possono e veicolano una produzione autonoma che si sviluppa nell'ambito del sito Pachinoglobale.

Ho approfondito le conoscenze sulla piattaforma google e l'unica cosa da fare è quella di integrarsi completamente a questa piattaforma: diventando di essa cellula locale...

Il mio interesse è quello di sviluppare sinergie tra questo portale e la rete con l'ausilio della piattaforma dei blogger di google...e naturalmente con la piattaforma del cannocchiale..
Ho dovuto chiudere i due blog sulla piattaforma Splinder per il vile attacco, ma non me ne rammarico.
La sicurezza offerta da google è il suo punto di forza...

L'ausilio di video, è oggi sviluppata con l'integrazione del blog con la ricerca libri che pongono questa piattaforma come la più vicina alle mie esigenze.

E se andate a questo link ci rendiamo conto di quanto importante possa essere l'integrazione della piattaforma alla nostra ricerca...storica

http://pachino.blogspot.com/

La fase finale sarà quella che una volta sviluppate tutte le monografie, che sono contenute nei siti sviluppati come indicatori di in via di marcia che si intende portare avanti...si potrà anche realizzare un volume cartaceo... ma su questo c'è tempo...

Io credo che lo sviluppo della rete ha bisogno di contenuti, e credo che sia l'unica cosa seria si possa fare...
Io credo che oggi quello che conta sia nella rete quello di crearsi una credibilità che dipende da quello che si produce e non per quello che si dice...

La mia unica possibilità oggettiva per potere dare un contributo culturale è quello di costruire l'informazione storica attraverso la riproposizione con forza del progetto per la ricerca pura di approfondimento direttamente in rete...

Che in questo caso intendo utilizzare come piattaforma in elaborazione, al fine di realizzare prodotti culturali autonomi sulla storia del Pachino Promontorio...

Praticamente si tratta della costruzione, a scala locale, di un contenitore che diventa fonte di tutte le informazioni storico-culturali che riguardano il promontorio...

La premessa

La lascio fare a

Corrado Arangio

Il territorio di Pachino, per la sua particolare posizione geografica, a cavallo di due mari, ha avuto sempre una propria peculiarità strategica sia per i primi uomini che sono apparsi sulla terra sia per le civiltà che si sono affacciate sul Mediterraneo.

E dal territorio hanno creato commerci, scambi, benessere. Sino a nostri giorni.

Il Promontorium Pachyni ha avuto sempre un territorio splendente per il clima, la flora ,la fauna e i due mari vicini, lo Jonio e il Mediterraneo.

Corrado Arangio Giornalista di Pachino

La grotta di Corruggi è il luogo dove si è rivelata la presenza dell'uomo in Sicilia...

La Grotta di Corruggi

Un vero è proprio mesolitico potrebbe essere rappresentato in Sicilia da due sole stazioni: La grotta di Corrugi di Pachino e il riparo,sotto la grotta della Sperlinga di San Basilio presso Novara di Sicilia. In entrambe assistiamo allo stesso fenomeno.

Lo strato culturale(che si sovrappone all’argilla delle caverne, sterile di industria umana)è caratterizzato da una industria litica con accentuato carattere microlitico, che nei livelli inferiori, si presenta pura, nei livelli superiori si associa invece con ceramica e con ossidiana. Questa ceramica è del tipo di Stentinello, del tipo, cioè, che vedremo caratteristico delle più antiche fasi del neolitico siciliano.

A grotta Corruggi, dove questo fatto fu osservato per la prima volta, si poté pensare che questa associazione non indicasse una reale contemporaneità, ma fosse il risultato di una commistione avvenuta per cause a noi ignote in un momento ancora molto antico, ma successivo alla formazione del riempimento della grotta.

Grotta Corruggi e la Sperilinga indicherebbero dunque l’esistenza in Sicilia di nuclei di popolazione mesolitiche che, ad un certo momento, sarebbero venute in contatto con le prime genti neolitiche stanziatesi nell’isola, con le popolazioni cioè portatrici della civiltà di Stentinello, dalle quali avrebbero ricevuto la ceramica e l’ossidiana. Tuttavia queste popolazioni mesolitiche devono essere sopravvissute per qualche tempo, conservando le proprie tradizioni e sopratutto quell’industria litica del tipo tardenosiano che differisce radicalmente da quella dei villaggi stentenelliani, basata invece quasi esclusivamente su lame regolari del tipo dei (coltelli) neolitici.

Ma l’assoluta identità dell’industria degli strati della Grotta Corruggi e della Sperlinga, ancora privi di ceramica, con quella degli strati dei quali invece compare la ceramica e si lavorano gli stessi strumenti su ossidiana, indica che anche gli strati senza ceramica non possono risalire ad un’antichità molto remota, ma devono precedere di poco l’avvento del neolitico.In realtà l’industria litica di queste stazioni, pur conservando molti dei caratteri che erano propri del paleolitico superiore siciliano, presenta anche elementi nuovi, sopratutto nella più’ accentuata tendenza dei microliti verso forme geometrizzanti.

La fauna della grotta Corruggi non differisce in realtà da quella delle stazioni dl paleolitico superiore. Vi abbonda ancora fra i residui di pasto l’Equus (Asinus) bydruntinus, che sembrerebbe quindi essere sopravvissuto fino agli albori del neolitico.

Luigi Bernabò Brea Soprintendente di Siracusa.

PAOLO ORSI

LUIGI BERNABO’ BREA

Fonte:

http://xoomer.alice.it/spinello/CORRUGGI/html/foto_anno_2003.html

Cordiali saluti....


Ad Ovest dell’abitato di Pachino si estende la contrada Burgio, un tempo, sino agli inizi del 1880, faceva parte, con quello di Maucini, di un unico Feudo. In Contrada Burgio, a circa cinque chilometri da Pachino, a sinistra lungo la strada provinciale e di fronte ad un gruppo di case coloniche sorgenti a poche decine di metri sul lato opposto dello stradale, fu fatta, nel gennaio del 1951, una strabiliante scoperta, presente il Prof. Morana Preside.

Alcuni contadini, mentre zappavano, portarono alla luce una specie di grande coperchio di pietra durissima, a forma circolare, e tanto pesante da richiedere la forza di sette uomini per sollevarlo con l’aiuto di leve improvvisate. Rimosso il macigno, apparve il corpo di un essere straordinario le cui fattezze furono chiaramente visibili per qualche minuto; poi l’aria, penetrata improvvisamente e violentemente in quella sepoltura rimasta chiusa ermeticamente da millenni distrusse tutto ma non il gigantesco scheletro inumato all’impiedi.
Pubblicata da: Rosario Spinello il 01-12-2007 22:29 in Comunicati

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