PACHINO - É in atto un tentativo di "scippare" Pachino della Ciclovia della Magna Grecia, un'importante e strategica "risorsa secondaria" insieme alla Ferrovia turistica Pachino-Noto, indispensabile per ripensare in termini progettuali prospettici quello sviluppo turistico del nostro territorio che è diventato "l'araba fenice" della nostra comunità locale.
Non so chi sia questo professor Schillaci e quali associazioni rappresenti. Ma la sua proposta di cambiare il "programma europeo EUROVELO7" che prevede la realizzazione della Ciclovia della Magna Grecia fino a Pachino, con la sostituzione della zona sud del Distrutto culturale-turistico di Noto in favore della Valle dell'Anapo fino a Ragusa, ci trova fortemente dissenzienti ed è fortemente priva di motivazioni.
Il primo e più importante dei requisiti per la pianificazione è l'ATTRATTIVITA' (luoghi d'arte, attrazioni naturali, paesaggistiche e storico-culturali"), ovviamente, non generica, ma specificatamente riferita all'epoca della MAGNA GRECIA.
La proposta di cambio è, dunque, "insensata e priva di motivazioni storico-culturali.
Allontanare il tracciato dalla costa, ricca di storia dall'età arcaica e fino alla colonizzazione romana, a favore di un percorso montano di attraversamento dei comuni di Floridia, Solarino, Sortino, Palazzolo Acreide, Ferla, Cassaro, Buscemi, Giarratana, Chiaramonte Gulfi, e Ragusa, è un "non senso" significa snaturare il progetto originario, non a caso, denominato della Magna Grecia.
Il Decreto Interministeriale stanzia risorse per la progettazione-realizzazione di tratti di Ciclovia della Magna Grecia, individuandone il percorso (da Lagonegro a Pachino) sulla base di considerazioni storico-archeologiche e ambientali, e non c'è ragione per deviare da queste scelte, pena la snaturalizzazione dell'impianto progettuale turistico-culturale.
Dott. Sebastiano Lupo