PACHINO - Così ci viene da esordire, a seguito delle dichiarazioni del direttore del Consorzio IGP del pomodoro di Pachino.
Ma come, dopo una settimana di blocco totale, non solo dei trasporti, ma anche della stessa vita sociale di un paese come Pachino, a causa di una protesta selvaggia come mai si era vista nella nostra città, e nella quale un evidente ruolo ha avuto l’imprenditore Fortunato, attuale presidente del Consorzio stesso, si viene adesso a chiedere di precettare gli autotrasportatori e far passare le merci deperibili ? Come se non si sapeva che la settimana dopo la primavera siciliana, era previsto l’inverno nazionale ?
È chiaro come il sole che esiste, innanzitutto, una forte contraddizione tra le dichiarazioni del direttore e il comportamento del presidente. Il primo che invoca la libertà di fare circolare liberamente le merci, il secondo che si improvvisa protestatario e si inserisce in un movimento più che discutibile, per i toni e per i metodi utilizzati.
Una protesta, a nostro modo di vedere, che è stata caratterizzata da metodi di convincimento ai limiti della legalità. Una protesta che non ha mai definito chiaramente gli obiettivi da raggiungere e, soprattutto, che non ha tenuto conto della programmata agitazione degli autotrasportatori a livello nazionale, del 23 gennaio. Raddoppiando il danno, a favore dell’agricoltura di Spagna e compagnia.
Non vi è dubbio, dunque, che per Sebastiano Fortunato si configura un vero e proprio conflitto d’interessi, tra il suo ruolo di sostenitore del movimento forza d’urto e la carica di presidente del consorzio, per la quale dovrebbe assumere, a nostro parere, comportamenti lontani da ogni tipo di condizionamento politico.
Condizionamento evidente, alla luce delle notizie di coinvolgimento di esponenti politici dell’estrema destra nel movimento e nelle recenti dichiarazioni, del leader del movimento, Mariano Ferro, che preannuncia un futuro politico per se stesso e il movimento che rappresenta.
Alla luce di tutto ciò, se veramente al consorzio sta a cuore il buon funzionamento dei suoi organi dirigenti, crediamo sia opportuno rivedere le recenti decisioni di riconfermare il presidente Fortunato e chiedergli di dimettersi, nel caso in cui egli stesso, dando prova di senso di responsabilità, non ritenga di togliere dall’imbarazzo l’ente che presiede.
Noi come partito non abbiamo condiviso questa protesta, sia per i metodi utilizzati, sia per l’effetto generato, che è stato di causare un danno irreparabile alla già debole agricoltura del nostro territorio, che non si poteva e non si può permettere neppure un giorno di fermo, figuriamoci una settimana.
Siamo solidali con il mondo dell’agricoltura, crediamo che esso debba essere sostenuto meglio e con più forza da tutte le istituzioni, regionali e nazionali. Crediamo alla buona fede di tutti gli agricoltori che hanno vissuto una settimana di sofferenza economica e personale, per lo sforzo di farsi ascoltare. Ma non accettiamo che di questa disperazione approfittino persone che già tanto danno hanno causato all’economia agricola pachinese.
Proprio per questo motivo, riteniamo che la logica conseguenza, per un consorzio che denuncia pubblicamente i danni e i mali di un blocco dei trasporti, debba essere quella di chiedere a chi ha esplicitamente aderito a questo malsano tentativo di protesta, di farsi da parte.
Chiediamo, dunque, a Sebastiano Fortunato di dimettersi dalla carica di presidente del consorzio IGP.
Il circolo democratico del comune di Pachino