Che cosa ci dice che la politica è malata a pachino?
La continue crisi che ci sono e la bassa istruzione di coloro che hanno funzioni importanti sono la causa del dissesto del comune di pachino.
Per non parlare del buco che già per un paese come pachino è molto grave... si tratta già di parecchi milioni di euro di debiti che il comune di pachino ha.
Poi se proprio la vogliamo dire tutta come si fa ad avere una classe di consiglieri comunali che senza alcun "senso di responsabilità" hanno speso circa 15 mila euro per le mozioni di sfiducia ma questa è la politica del fare?
Si tratta di aspettare che arrivi finalmente un commissario che ci possa salvare, si proprio così perché da quando a Pachino c'è stato il commissario hanno fatto strade e tutto è proceduto senza alcun problema appunto perché il commissario svolge i compiti di "ordinaria amministrazione" al contrario dei politici che non solo non svolgono quei compiti ma dalla mattina alla sera sprecano soldi dei cittadini per inutili sciocchezze.
Quindi commissario per sempre!
Pubblicata da:
Luca Infante il 07-10-2008 15:40 in
Opinioni
Che Pachino non sia stata in grado di esprime una classe politica in grado di amministrare è cosa fin troppo evidente.
In questo senso verrebbe da concordare pienamente con quanto scrive Luca che, con un paradosso, ci dice chiaramente che la possibilità di autogovernarsi bisogna meritarsela, altrimenti è quasi meglio farsi governare (per sempre) da un commissario.
Ma è proprio così? Siamo veramente indegni ed incapaci di amministrarci da soli?
La cosa che più spesso mi capita di ascoltare da parte di comuni cittadini non impegnati nella politica è che "la politica è una cosa sporca" da cui "tenersi alla larga". Ed infatti i comuni cittadini, quelli per intenderci, "onesti e laboriosi", che amministrano le proprie famiglie ed, in molti casi, floride aziende, se ne tengono ben lontani, con il risultato di lasciare tutto lo spazio a chi vede nella politica e nella gestione della cosa pubblica un "affare" personale da realizzare e, quasi sempre, da chi non ha mai mostrato un minimo di capacità gestionale.
Questa considerazione mi fa tornare alla domanda iniziale ovvero: siamo veramente incapaci di amministrarci?
Non credo che ci sia nessuno disposto a sostenere di non essere in grado di amministrare la propria famiglia o la propria azienda, delegando la cosa a qualcuno che, tra l'altro, mostra di interessarsene solo per realizzare i propri scopi personali. Giusto?
Però lasciamo che, per amministrare la cosa pubblica, le cose vadano esattamente così, ovvero, deleghiamo a persone con un grado di preparazione prossimo allo zero o palesemente in conflitto d'interesse di rappresentarci in consiglio comunale o di fare l'amministratore e così gestire i servizi destinati a noi e alle nostre famiglie per i quali consegniamo i nostri soldi (sotto forma di imposte comunali).
E facciamo questo con il massimo del disinteresse o del fatalismo, come se le cose, per chissà quale bizzarra legge della natura, non potessero mai cambiare.
Non è assurdo tutto ciò?
Eppure non ci vuole molto. Basta essere consapevoli del fatto che le cose potrebbero enormemente migliorare con un minimo di impegno personale in più da parte di ogni cittadino che chieda conto a chi (tra pochi mesi) andrà di nuovo ad impegnarlo, per richiedergli il voto, di cosa ne ha fatto di quel voto la volta precedente.
E se la risposta non lo soddisfa deve avere il coraggio di dirglielo che non può votare qualcuno solo perché si presenta come amico, o familiare o datore di lavoro o (peggio) perché quel voto glielo compra o con soldi o con promesse personali.
Solo con il raggiungimento di una maggiore auto consapevolezza saremo in grado di togliere lo spazio a quel centinaio di persone o poco più che da anni si propongono e ripropongono come brillanti politici e capaci amministratori con i risultati che vediamo bene.
Cordialmente.
Giancarlo Barone
Caro Luca. Tu sai come la penso perchè lo avrai letto decine di volte su questo sito. Io ho sempre auspicato almeno un biennio di commissariamento (sempre che sia tecnicamente possibile).
Ho anche sempre detto "coscienzioso commissariamento" non per togliere nulla a Carlo Turricciano ultimo commissario della serie ma la sua era una fugace apparizione settimanale e sebbene ha portato risultati, con una sua più continua presenza avrebbe avuto ancora più successo. In questo caso che il Commissario dovrebbe rappresentare sia Sindaco che Consiglio, non potendo litigare con se stesso, gli interventi che deciderà di fare per il paese li farà con poche difficoltà poichè si sveltisce l'iter burocratico. Non sono daccordo con te quando, forse provocatoriamente, dici Commissario Sempre. Sarebbe una grande sconfitta del Sociale e della politica in particolare. Dobbiamo imparare a saperci governare senza litigare, senza invidia e senza gelosia. Se però al termine del commissariamento non sono venuti fuori i giovani (e qui ti do ancora ragione quando parli dell'attuale scarsa cultura di tanti "pseudo politici pachinesi") abbiamo soltanto perso tempo e riconsegneremo le sorti di Pachino sempre agli stessi.
Cordiali saluti - Pasquale Aliffi
Caro Luca,
non mi è capitato di commentare su vicende politiche per mera scelta personale; condivido pienamente la tua opinione e la tua ira, ma credo che alle prossine elezioni, non cambiara' nulla.
Il problema sta nel fatto che chi ci governa, ha spesso interessi personali. Basti pensare alle ultime due legislature comunali: si rimischiano le carte, cambiano i partiti, ma il risultato è il medesimo: stesse persone, stessi problemi, e di nuovo stessa situazione. A mia avviso oggi il problema è trovare un "Leader" capace di guidarci.
- Gandhi - diceva: "bisogna possedere le qualità necessarie per meritare la stima delle persone". Il problema dei nostri politici è che non riescono a guidare se stessi, figurati se possono riuscire a guidare una squadra di persone, un team, una città. Si parla sempre di colpe, di quello che hanno fatto gli altri, dei debiti trovati. Un bravo politico è una persona che si assume la responsabilita' della propria squadra di governo. E' consapevole di essere dei suoi risultati, positivi o negativi che siano. Non incolpa le circostanze o l'ambiente esterno di cio' che riesce o non riesce a fare, ma se ne assume piena responsabilita' e quindi sa che sta a lui cambiare la situazione e che ha il potere per farlo. I nostri politici fino ad oggi sono stati senza meta ben preciso, ed una persona denza meta è come una nave senza timone che prima o poi finirà sugli scogli. Bene, appena troveremo il nostro capitano, io saro' lieto di votarlo.
G. Valvo
Non è malata la politica a pachino.
Sono malati i pachinesi.
Se guardiamo bene, molte delle persone che hanno determinato lo sfascio amministrativo e debitorio del comune di Pachino, sono sempre allegramente in corsa e in sella, in questa e, probabilmente, anche nella prossima amministrazione. Il comune di pachino, nel 2001, con la fine, dolorosa, dell'amministrazione Adamo, aveva un avanzo di amministrazione di più di 5 (CINQUE) miliardi di lire.
Adesso siamo con debiti di 18 milioni di euro.
In mezzo ci sono stati due commissari e due amministrazioni regolarmente elette.
Ma a nessun pachinese viene in mente di chiedere al proprio eletto un minimo di coerenza, tra il voto che ha chiesto e ottenuto e l'azione che ha svolto.
Francamente, la bassa istruzione c'entra poco. Il problema è la qualità dell'uomo, indipendentemente dal titolo di studio. Può essere che nessuno di noi e di voi, si lamenti del fatto che un sindaco eletto nel centrosinistra se ne salta cosi facilmente nel centrodestra, dove neppure lì lo vogliono, se ne rimane al centro forse UDC, da cui viene sonoramente bocciato e poi tenta pure di passare nel PD, così, senza colpo ferire?
Ma siamo impazziti o che ?
E si da pure la colpa ai consiglieri comunali, i quali, invece, dimostrando, loro si, un alto senso di responsabilità, svolgono il proprio ruolo di controllori e mandano a casa un sindaco non soltanto incapace della ordinaria amministrazione ma anche dannoso per il paese intero ?
Ma veramente a Pachino siamo così capaci di stravolgere la realtà ?
E certo che un comune non può funzionare !!!
E non dimentichiamoci che la politica del fare, in una situazione minimamente decente, dovrebbe essere quella dell'esecutivo, della giunta, del sindaco, degli assessori. Non certo dei consiglieri comunali I quali non si sono mai trovati davanti progetti amministrativi seri.
Non ingiuriamo persone che hanno vissuto momenti di sofferta e sincera incertezza per la responsabilità che si sono assunti, anche da questo si misura la maturità di una cittadinanza e di una collettività veramente vicina alla propria classe dirigente.
Non si può continuamente sparare a zero sui propri rappresentanti. Li abbiamo scelti noi, tutti insieme.
La politica è fatta di scelte collettive che non si possono continuamente rinnegare. Si potrebbe benissimo definire come puro e semplice qualunquismo.
E per evitare questi facili scivoloni, parliamo del merito delle cose, dei problemi e dei progetti che servono una città e i propri abitanti.
Per questo, visto che viene lanciato un grido di guerra,
io rispondo: politica per sempre !
società malata e popolo sovrano...
c'è qualcosa che non mi torna...
Non è che per giustificare le scelte avventate di qualcuno si teorizzano equazioni senza soluzione...??
Le mozioni di sfiducia a Pachino si danno senza distinzione di razza e di religione: da quando è stata istituita la legge...Con Preziosi, il referendum popolare e con tutti gli altri( a parte Mauro...ma la stavano studiando): la mozione consiliare...
Ma ovviamente come scriveva Vitaliano, i pachinesi, perfezionisti per eccezione, in ogni loro manifestazione intellettuale: hanno sempre da aggiungere qualcosa nuova regola...su tutto...
Figuriamoci se non è la legge ad essere sbagliata...nei confronti del popolo pachinese....
E' universalmente stata accettata da tutti i comuni italiani ,circa ottomila. E da quando è stata emanata ed è in vigore ha dato un volto nuovo a maggior parte delle comunità italiane..
Ovviamente a Pachino e contorni,vedi Noto, non si applica...
mi trovo totalmente d'accordo con Marco. E' sicuramente vero che Pachino vive una grossa crisi (cè grossa crisi) culturale e sociale, ma credo sia tale e quale quella che vive l'Italia intera, con l'aggravante, per Pachino, di partire da condizioni, appunto culturali e sociali, miserevoli.
E', però, sicuramente più vero che il problema sia strutturale. La legge elettorale così com'è in Sicilia non funziona.
Sarebbe indispensabile la doppia scheda, in una voti il consigliere e il partito in una il sindaco. Potenziando e riequilibrando opportunamente poteri e competenze (i cosiddetti pesi e contrappesi istituzionali). Ad oggi abbiamo un sindaco che, dal punto di vista amministrativo può operare con pochi ostacoli concreti, fatte salve le manovre di bilancio, ma è soggetto, continuamente, a ricatti politici che hanno una duplice origine.
La prima è che per diventare sindaco deve essere supportato da liste di consiglieri forti. In percentuale solamente il 10% degli elettori vota esclusivamente il sindaco o lo indica chiaramente sulla scheda. La maggior parte dei voti al sindaco derivano dall'effetto trascinamento, cioè dal voto congiunto. Pertanto il consigliere, giustamente, ricorda quotidianamente al sindaco che egli è tale perchè le sue liste lo hanno fatto votare (voto congiunto). E questa è una considerazione incontestabile.
La seconda, peggiore dal punto di vista della legittimazione etica, ma pienamente e giuridicamente valida, è che se il sindaco non si adatta alle voglie e ai desideri del consiglio comunale ( a partire dal 40% ), finirà sotto il torchio della mozione di sfiducia.
Risultato: blocco dell'attività amministrativa, avvelenamento della politica, disastri per le città che subiscono.
Soluzione: separare le due schede, una per il sindaco, una per il consiglio comunale e ridefinizione di poteri e competenze.
Ma di cose di questo genere, che toglierebbero potere ai partiti, a Palermo non se ne vuole sapere, ne da una parte e neppure da un'altra.
E' vero che nel resto d'Italia funziona meglio, ma nel resto d'Italia funziona meglio la sanità, l'istruzione, la magistratura, e quindi anche la politica.
Non cambierei la mia terra con nessun'altra al mondo, ma certamente bisognerebbe guardarsi un pò meglio dentro.
saluti siciliani.
io penso che la questione sia molto più complessa di quanto si suole ormai ripetere da tutte le parti!
è ovvio che la politica a pachino è malata, e che tale malessere sia dovuto ad una crisi della società pachinese,la quale, società, non è certamente indenne rispetto ai suoi politici dal morbo strisciante che sta uccidendo la città di pachino!!
fatta questa premessa, ripeto la problematica, a mio avviso, supera i confini comunali per coinvolgere tutti gli enti locali.ED è UNA MALATTIA NON "semplicemente" morale o culturale, ma anche di tipo strutturale.
Io ritengo che parte della colpa sia addebitabile al sistema elettorale.Il sistema pseudo-presidenziale, che avrebbe dovuto rafforzare l'autonomia dell'esecutivo da qualsiasi ingerenza, non ha funzionato a dovere. L'unica alternativa è quella di sganciare il sindaco (o presidente di provincia) dalla minaccia del consiglio comunale.ridurre le prerogative di quest'ultimo a vantaggio del capo dell'amministrazione ed infine eliminare la mozione di sfiducia che è un'anomalia per il sistema presidenziale, eventualmente ripristinando quella popolare che è maggiormente efficacie. Garantendo in tal modo il rafforzamento della responsabilità politica nei confronti del cittadino...o meglio del popolo...che è l'unico soggeto sovrano!!!!
Ma da quando la sovranità è incompatibile con la “malattia” di un popolo?
Il popolo è sovrano…e questo sta scritto nella costituzione…poi se vogliamo metterci a discutere che sia una disposizione soltanto formale…e allora concordo…ma non capisco cosa c’è che non torna!!!
Mi sembra che antiche civiltà, molto più democratiche di quelle attuali, sono scomparse, anche, a causa della crisi di valori che intaccava la propria società!!
Adesso siccome la società è dinamica (per fortuna) e si evolve con il tempo, nulla toglie che la nostra società non sia capace di evolversi con esso. E, appunto perché sovrana, e quindi capace di scegliersi il suo destino, paga gli errori della sua incapacità!
La legge regola il comportamento umano. Essa è fatta dagli uomini secondo un principio di rappresentatività…e quindi il popolo sovrano!!
Se poi vogliamo discutere sulle pecche della legge elettorale…allora non ci son problemi: è un porcellum!
Adesso se la legge è sbagliata ci sono questi “uomini”, che si chiamano politici, preposti a cambiare la legge, in quanto legittimati dal voto dei loro simili!!!Ma fermo restando che quella è una legge dello stato emanata IN NOME DEL POPOLO ITALIANO!!!
Ciò non toglie che si possa sbagliare e per questo si paga in termini di responsabilità politica!!!
Mi sembra che tutto torna!!
Il popolo sceglie il suo rappresentante che deve eseguire un mandato politico e sulla base dello stesso sarà giudicato dallo stesso popolo!!se il popolo è malato tutto va a rotoli!!!
Egregio signor Marco,
che sia un porcellum alla bachinisa non ho alcun dubbio...ma la legge del sindaco, la legge sui sistemi locali è tutt'altra cosa...ma non voglio parlare di sistemi elettorali...sarebbe solo tempo perso...
Obiettavo sulla differenza tra società civile e popolo,poichè secondo me sono la stessa cosa...
Se la società è malata non può essere sovrana...
Poichè ci sarà sempre qualcuno, qualche nofrio di turno, qualcuno non contento del risultato raggiunto...( si figuri che c'è gente che ancora pensa che con pochi voti( sooto i cinquanta)che vuole tagliare le gambe a tutto e atutti perchè spera che nella confusione e nelle nuove elezioni magarii raddoppia il voto personale..poveri illusi o mestatori di professione....che organizzeranno, come fecere con Preziosi, un referendum popolare...o una mozione di sfiducia...quando i palermitani cambiarono la legge sia a destra che a sinistra il che configura che sono tutti gli stessi...porcelli....poppanti...nei molti capezzoli della troia...Attribuire responsabilità individuali alla società e al popolo e una bella scusa per non individuare e mettere nella condizione di non nuocere noti mestatori della politica locale...
mafiosetti..di paese che se non fosse stato per la politica farebbero la fame nella società civile...
Se volete vi faccio l'elenco degli elementi guasti che sguazzano nella oramai resa porcilaia della politica locale...Uccelli della piazza vi dò mandato per un bombardamento a tappeto...riceverete le coordinate via e.mail-air hahahahahha....
Insomma per farla breve a Pachino sono state provate tutte...ed è sempre la legge che non si adatta ai pachinesi...
Forse bisognerebbe fare uno sforzo, una piccola prova di umiltà, e ragionare politicamente a partire dalla legge promulgata in nome del popolo Italiano...e prosaicamente: senza cercare scuse attenersi alla legge...
Invece di atteggiarsi a legislatori di questi cabasisi, invocando nuove leggi...e dando un alibi a: sautafossa, voltagabbana, portaborse, questuanti e mendicanti....lecchini...e compagnia bella...
...devo continuare????
spero di essere stato chiaro...
in nome del popolo sovrano attenetevi alle leggi, a suo nome promulgate, e vedrete che tutto andrà per il verso giusto...
saluti socio-popolari...Spiros
Non dobbiamo essere miopi, è palese il disagio che Pachino ha difronte.
Una classe dirigente che è il riflesso di molti intrecci di carattere tradizionale per "spitito di dignità santificata dalle origini" io sono il figlio di questo io sono il cognato io sono qui da 10 anni...
La poca apertura a quella piattaforma di idee nuove provenienti dall' esterno..
Vi porto un esempio pratico... io ho voluto provare a partecipare a riunioni politiche a pachino e avvicinandomi ho iniziato a farmi questa idea che poi la chiamo esperienza... io vi dico che non c'è cosa più orrenda in questo paese delle riunioni che si tengono nei pseudo circoli locali perchè?voi state pensando che idea ti sei fatto?e io vi dico aspettate a giudicare prima fate dell' esperienza personale.
La politica che si fà è parlare di candidature al momento delle elezioni e di regole che provengono da Siracusa di cui qualcuno sa e altri non sanno.
Da qui voglio anche citare l'intervento di Franco Nobile con una sua News molto interessante intitolata "Politica malata?".
Per non parlare di chi si sente qualcuno e di chi è da tempo che fa parte del partito e quindi non ha bisogno nemmeno di dire la sua...come se il partito al posto di essere un luogo di dibattito e di crescita culturale e politica per tutti, fosse invece casa di qualcuno...
E' questo il vero e serio problema di Pachino e l'allontanamento delle menti sane é il vero male.
Ora...chi porta all' allontanamento della società e delle menti sane dalla politica ?
La risposta è che le menti reagiscono al sistema appunto perchè sono sane e si vogliono distinguere o meglio non vogliono essere etichettate...
L'unica persona che può cambiare questo sistema sono comunque loro e se per caso qualcuno di voi sta leggendo questo commento, gli voglio dire:
"Se per caso credi ancora in qualche valore devi portarlo in un partito e farlo diventare iniziativa e coinvolgere tutti gli altri facendo si che si possa raggiungere il dibattito.
Il dibattito poi porta al dialogo al confronto e anche allo scontro ma se non c'è il coinvolgimento tutto finisce...dopo di che potrai presentarti a chiedere un voto...non chiedere voti prima ..faresti solo danno!"