PACHINO - La chiusura, improvvisa e tempestiva, della provinciale Pachino/Noto e le scarne – troppo scarne - reazioni politiche seguite a tale assurda decisione, confermano purtroppo l’amara sensazione che nutro: quella di essere nelle mani di nessuno.
Ci avevano provato già quasi tre anni fa, nel maggio del 2017, allorché l’ex ente provincia di Siracusa pubblicò un’ordinanza di chiusura per due mesi del tratto stradale per consentire all'impresa di completare i lavori della famigerata bretella di collegamento con l’autostrada (lavori che durano non so oramai da quanto...forse un decennio).
Immediata e tempestiva fu la mia reazione a livello istituzionale con l’allora commissario straordinario del Libero Consorzio: ricordo che ottenni (anzi ottenemmo, perché mi piace condividere con la comunità quel risultato) la garanzia da parte dei tecnici al tempo in servizio presso l’ex provincia che l’impresa avrebbe preventivamente dovuto realizzare una viabilità secondaria per ridurre al minimo i disagi per i cittadini.
Adesso il danno di una chiusura di cinque mesi, che graverà pesantemente sull'economia, sugli spostamenti dei tanti cittadini pendolari che per ragioni di lavoro o di studio hanno bisogno di spostarsi periodicamente, e dei malati che dovranno praticamente raddoppiare il percorso per raggiungere il primo ospedale utile per farsi curare.
Al danno di un’insensibilità istituzionale, dovuta alla totale assenza di rappresentanza politica e democratica, si aggiunge la beffa del solito comunicato posticcio dell’on.le Rossana Cannata la quale sollecitata dai suoi politicanti locali (gli stessi sciacalli che hanno brindato allo scioglimento dell’ente per infiltrazioni mafiose) ha emesso un laconico comunicato stampa con il quale, ops…cadendo dal pero, ci consola dicendoci che i mesi di chiusura non saranno cinque ma “soltanto” due.
Dovremmo allora aspettare e sperare e pregare che in questi due mesi non vi sia nessun infartuato, nessun incidente automobilistico o infortunio domestico per consentire alla mala politica di perpetrare quello che a Pachino la stessa mala politica ha sempre fatto con la compiacenza dei caporioni locali: considerarci terra di rapina di voti!
Inaccettabile che un deputato della Regione Siciliana anziché farsi carico delle legittime esigenze di un territorio arrivi a derubricare i disagi cui stiamo già quotidianamente andando incontro presentandosi quasi come quei rappresentanti delle imprese che reggono i cartelli: “stiamo lavorando per Voi”.
Beffa a cui l’on.le Cannata ci ha già sottoposti annunciando, quasi un anno fa, di aver inaugurato in pompa magna assieme all'assessore Regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, la stessa bretella: ricordate? Si trattava di una semplice rotatoria, spacciata per inaugurazione dell’intera strada!
La realtà è che se avessimo avuto alla Regione rappresentanti politici all'altezza del loro compito, sicuramente prima di assumere una decisione così assurda i funzionari del Libero Consorzio di Siracusa si sarebbero certamente confrontati con loro in un tavolo tecnico specifico, individuando soluzioni alternative: le stesse che ero riuscito ad ottenere io da Sindaco nel maggio del 2017.
La mancanza di questo passaggio dimostra la totale mancanza di rispetto nei confronti delle comunità di Pachino, di Marzamemi e di Portopalo di Capo Passero.
Ci considerano evidentemente figli di un dio minore!
Ma da cittadino non mi rassegno a questo destino cui la mala politica ci ha relegati, e chiedo che il Libero Consorzio di Siracusa imponga (è nel potere di farlo) al CAS (il Consorzio Autostrade Siciliane), e quindi all'impresa esecutrice, di realizzare un breve tratto secondario di viabilità attiguo ai lavori in corso.
È una questione di civiltà, cui nessuno deve tirarsi indietro!
Roberto Bruno