... ricevo dal circolo del Partito Democratico di Pachino e pubblico la seguente comunicazione:
Non vi è dubbio che le ultime vicende giudiziarie che hanno colpito il nostro comune e la nostra città, stiano facendo emergere una vera e propria questione morale che coinvolge le forze politiche pachinesi, con particolare riguardo alle forze di maggioranza.
L’arresto di un assessore, nonché coordinatore di un gruppo politico che sostiene Bonaiuto, solleva una miriade di domande e preoccupazioni che i pachinesi non possono sostenere.
Abbiamo letto che il sindaco ha convocato riunioni di maggioranza sull’argomento. Noi riteniamo che queste riunioni debbano essere allargate alla città e a tutte le forze politiche, sociali ed economiche, invitando gli imprenditori e cittadini onesti pachinesi a denunciare eventuali altri episodi di malaffare, come quello che tanto sta disonorando il nome di Pachino.
Ci aspettiamo che il sindaco Bonaiuto chieda di relazionare subito in consiglio comunale, rendendo partecipi tutti i consiglieri comunali sulla gravità della vicenda e, se ciò non dovesse accadere, ci aspettiamo che tutto il consiglio comunale reagisca con forza e pretenda di discutere di un fatto così grave.
E ci aspettiamo anche che il sindaco, con il consenso unanime del resto della giunta, si costituisca parte civile nel procedimento penale che si svilupperà.
Assistiamo, invece, a silenzi inquietanti, ad attestazioni di stima e solidarietà più che discutibili, ad aggressioni alla poltrona vacante che si potrebbe anche definire sciacallaggio politico, e le uniche reazioni sembrano essere paragonabili a chi si trova davanti ad un furto di caramelle.
È bene ribadire che a Pachino, un amministratore è stato colto in flagranza di reato nel prendere una mazzetta e bisogna che tutti, nessuno escluso, stigmatizzino l’accaduto.
Le nostre richieste sono chiare:
• Relazione del sindaco in consiglio comunale, anche aperto alla città;
• costituzione del comune come parte civile nel procedimento giudiziario che seguirà;
• maggiore trasparenza degli atti amministrativi della giunta e del comune, con particolare attenzione agli appalti, agli incarichi e al piano regolatore in discussione;
• chiarire la responsabilità politica del consigliere Giliberto, figlio dell’assessore arrestato;
• l’instaurazione di un vero dibattito politico, sulla questione morale, con tutte le forze politiche e sociali, fino ad oggi assente.
In assenza di risposte chiare e precise chiederemo le dimissioni della giunta.
Per non autorizzare nessuno, dal primo dei politici pachinesi all’ultimo dei cittadini, a pensare che a Pachino queste cose succedano normalmente.
06/09/2010
il circolo di Pachino del Partito Democratico