Sulle quote tonno finalmente la Regione Siciliana fa sul serio. Dopo il Decreto Assessoriale del marzo 2013 che sembrava più uno spot elettorale autonomista, dove si riuscì solo a scatenare le ire del Governo Nazionale ed Europeo, con conseguente mesto ritiro del Decreto stesso, è con grande soddisfazione che apprendiamo, invece, che l’On.le Bernadette Grasso di Grande Sud ha presentato e fatto approvare dalla Commissione Attività produttive dell’Assemblea Regionale Siciliana una risoluzione per rimodulare in modo più equo le quote di cattura del Tonno Rosso del Mediterraneo assegnate dal Ministero delle Politiche Agricole alla nostra Regione.
Tale Risoluzione impegna la Giunta Regionale ad aprire un tavolo tecnico con il Governo Centrale per ridiscutere le quote di prelievo e contemporaneamente dei controlli più severi sulla tracciabilità del pescato venduto. La Sicilia è sede di grandi marinerie come Mazara del Vallo e Portopalo e nonostante la Commissione ICCAT abbia aumentato all’Italia le quote da 1787 tonnellate del 2012 a 1950 del 2013 ai nostri pescatori sono state, invece, inspiegabilmente e ulteriormente ridotte.
E’ dall’anno 2000 che i pescatori siciliani vengono annualmente mortificati con costanti riduzioni delle quote mentre vedono tranquillamente pescare il tonno del mediterraneo agli spagnoli, tunisini e giapponesi a cui quasi tutto è consentito.
Inoltre, si sentono beffati nel vedere premiati i pescatori sportivi non professionisti a cui la ripartizione assegna annualmente una buona fetta. Non si può restare inermi nel vedere rientrare a riva il pescatore cosiddetto sportivo che si vanta di aver preso il suo tonno giornaliero (che sicuramente non mangerà lui ne la sua famiglia) mentre a discapito del pescatore professionista vengono legiferate numerose prescrizioni e normative che stanno riducendo sempre più il numero dei giovani che vogliono intraprendere il più antico mestiere del mondo.
Cav. Pasquale ALIFFI
Segretario Provinciale UGL – Pesca