Forse sarebbe bene ricordare che a Pachino nell'anno 1978 nasceva una radio libera di modesta portata, ma molto ascoltata anche nei paesi limitrofi, una lodevole iniziativa, che rappresenta un momento importante della vita sociale delle nostre zone, quando, non essendoci ancora una regolamentazione ben definita sull’uso dell’etere e quindi delle varie autorizzazioni governative, bastava avere un’apparecchiatura adeguata, pagare una tassa di telecomunicazioni, irrisoria, scegliere una frequenza libera, iniziando con le famose “prove tecniche di trasmissioni” e si dava vita alla Radio libera.
A Pachino in quel periodo esistevano due radio libere, la R.A.S.S. (letteralmente Radio Audizioni Sicilia Sud) e la R.P.1 (Radio Pachino Uno) due diverse interpretazioni di “radio”. La prima, sicuramente molto ben organizzata, dal punto di vista della cronaca politica e dell'informazione locale, diretta dal giornalista Corrado Arangio, la seconda si rivolgeva ai giovani e infatti prediligeva diffondere generi di musica gradita al pubblico giovanile. Il Direttore di Redazione era il giornalista Alberto Cavarra, il Responsabile Amministrativo Giombattista Lombardo in comproprietà col Sig. Pasqualino Rossitto.
Radio Pachino Uno aveva la sua sede in Via Buonarroti, al n. 19. e precisamente nel locali che Alberto Cavarra aveva concesso gratuitamente alla radio stessa. É stata la prima radio libera che ha permesso le dediche in diretta (voglio ricordare che a quei tempi, non esistevano attrezzature sofisticate, per cui si metteva il microfono vicino alla cornetta del telefono e si mandava in diretta la voce, anche se tutto ciò nel primo periodo, si prestava facilmente alle pernacchie, o parolacce del maleducato di turno).
Però l’iniziativa è servita a favorire la nascita delle famose “compagnie”, dove si identificavano alcuni giovani, che, riunendosi davano vita a piccoli gruppi che si scambiavano dediche e pensierini vari. Tanto per fare un esempio, mi ricordo un gruppo che si chiamava “La compagnia della vespa 50” formata da 5 giovani che possedevano quel tipo di veicolo. Era anche lo spunto per qualche innamorato un po’ timido per rivolgersi alla ragazza amata, e magari per due innamorati di scambiarsi messaggi in un codice da loro preventivamente creato, sono nati parecchi amori e tanti sfociati in matrimoni.
Questo sicuramente portava gli interessati a tenere la radio quasi sempre accesa, Non dimentichiamo i programmi notturni, che avevano la funzione di fare compagnia a quelle persone che lavoravano di notte, o che erano preda di insonnia, malinconia ed altro, questo compito veniva svolto da Salvo Max (nome d’arte, per sua scelta) a condurre i programmi notturni. Certamente è difficile ricordare tutti i collaboratori di quel periodo, però quelli che principalmente rappresentavano il cuore della Radio erano i fratelli Salvatore e Claudio Dugo, le sorelle Lina ed Enza Scatà, Tano Cavallaro, Pietro Magrì, Enza Selvaggio, i fratelli Salvo e Giuseppe Lupo, Salvatore Zuppardi, Pinuccio Panetti e tanti altri ancora, a quei tempi ancora ragazzini adesso adulti.
Non possiamo dimenticare la storia di Pablo Perez, (era un immigrato dalla Turchia, viveva ad Avola senza fissa dimora,) che trasferitosi a Pachino, nei locali della radio stessa, ne aveva fatto la sua abitazione, con la sua voce triste e velata, riusciva a coinvolgere, molti bambini e genitori, tanto da meritarsi il soprannome di “Papà Pablo”, ma dagli adulti era conosciuto col nome di “Paulu u Turcu”.
Tanti giovani si sono succeduti ai microfoni di Radio Pachino Uno, e per parecchi di loro è stato il trampolino di lancio per fare carriera successivamente in altre radio. Bisogna anche tenere presente delle attività sociali collaterali, e cioè: formazione, cultura e arte, che venivano curate da professionisti di quei tempi, vedi Carlo Firera che curava la dialettica e la dizione degli speaker, il prof. Salvatore Cagliola la forma lessica e poetica, l’istruttore Giombattista Lombardo che curava la parte tecnica, Alberto Cavarra la redazione giornalistica, Natalino Tiralongo di Avola la formazione del Gruppo Teatrale con i giovani collaboratori, nonché l’edizione di alcuni numeri della testata giornalistica periodica “Paese Mio” diretta da Alberto Cavarra.
La radio pachino uno è nata nel 1978 e nel 1990 è stata ceduta alla moglie del giornalista Corrado Arangio che gli diede il nome di “Radio Rosy”, l’antenna era montata su un traliccio di 11 metri posto sul terrazzo della sede di Via Buorarroti n. 19 e trasmetteva sulla frequenza di 104,700 Mhz.
Ciò che con buona probabilità ha contribuito a renderla molto popolare e seguita, era la sua natura apolitica ed apartitica. Il decennio di vita della R.P.1 ha rappresentato un periodo che ha influito sugli usi e costumi di quei tempi. Non so se questa la possiamo chiamare storia, tuttavia, visto che ha interessato una buona parte dei cittadini di Pachino, ma sicuramente, per tanti pachinesi, portopalesi e abitanti delle cittadine limitrofe rimane un ricordo di un’esperienza positiva.
Sarei molto grato a chi ha fatto parte di questa equipe, (purtroppo ho pochi documenti), se gli è possibile fami avere (foto, notizie, ricordi) telefonando al 328 6977850 oppure al 0931 846259 o contattandomi via e-mail anopaspachino@virgilio.it
Giombattista Lombardo