Ricevo da Turi Borgh e pubblico la seguente comunicazione:
Commentare negativamente le dichiarazioni dell’amministrazione comunale di Pachino è fin troppo facile, visto che se le vanno pure a cercare.
Il riferimento è alla querelle tra l’assessore all’ecologia e il presidente di un associazione del territorio, nel caso specifico, Salvatore Maino, presidente dell’associazione “Scieri e Muciari”, che ha portato all’attenzione dei media il degrado di un area fortemente popolosa del comune, che oggi sembra essere una bidonville africana, e che è veramente uno schifo da qualsiasi punto di vista, l’area dell’ex macello comunale.
Si rimane stupefatti di fronte alla mancanza di umiltà, e di rispetto dei cittadini, che viene fuori da questa discussione, nella quale, invece di rispondere nel merito, ed eventualmente dimostrare la tranquillità del giusto, leggiamo che l’amministrazione comunale s’inalbera per le critiche ricevute.
Minaccia un cittadino che svolge, come pochi, il proprio dovere di attenzione e sensibilizzazione ad un fenomeno a cui, purtroppo, la maggior parte dei cittadini si è abituato. Già Pachino soffre l’inefficienza del sistema di gestione e raccolta dei rifiuti, ma a questa incapacità amministrativa se ne somma una, molto più seria, che è quella dello smaltimento dei rifiuti contenente amianto.
La città ne è piena, basta guardare con un po’ di attenzione e ci accorgeremo di avere individuato, tra le erbacce che infestano i lotti abbandonati del paese, residui di materiale eternit di vecchia fattura e sicuramente contenenti amianto. Serbatoi abbandonati e tettoie sbriciolate e disperse in ogni dove sono certamente colpa di un senso civico che a Pachino, ahimè, latita vergognosamente.
Ma ciò che è più vergognoso ancora è leggere che un assessore minaccia un semplice cittadino, che a suo dire rappresenta se stesso, come se ciò fosse sminuente, di querele e denunce varie.
Sembra quasi di sentirgli dire: “lei non sa chi sono io, lei non sa con chi sta parlando, come si permette”, frasi che speravamo di avere relegato nelle scenette dei film di Totò e che invece, tristemente, ci sentiamo piombare dall’alto della carica amministrativa, che dovrebbe avere più a cuore il parere dei propri amministrati.
In una città, invece, che vede aumentare pericolosamente il tasso di malattie tumorali, dove non ci sono più famiglie indenni da tali malattie, dove il problema della sicurezza ambientale dovrebbe essere la prima preoccupazione del sindaco e dei suoi collaboratori, torniamo a parole, frasi e comportamenti, dal sapore amaro e pericoloso.
Amaro, perché vediamo che a questa massa politica del centrodestra non sta a cuore la sicurezza dei bambini che giocano in quell’area, ma stanno a cuore le sorti di parenti e amici, peraltro in continua mutazione, aumentando disinvoltamente stipendi e indennità.
Pericoloso, perché dietro l’affare dei rifiuti, nella nostra Sicilia bella, spesso si celano interessi non facilmente identificabili e accusare un cittadino che ha avuto l’ardire di denunciare un evidente pasticcio, potrebbe generare spiacevoli conseguenze.
Ecco perché, all’incauta affermazione dell’assessore Bufardieci che parla di uomo che rappresenta solo se stesso, io rispondo che Salvatore Maino, con quella denuncia rappresenta anche me e, ne sono certo, migliaia di altri pachinesi, e se l’assessore vuole una controprova non ha che da chiederlo.
Ai cittadini, ai pachinesi.
Salvatore Borgh
Componente Enti locali del Partito Democratico di Pachino