SIC – ZPS, il sollazzo delle tre carte
“Io non so chi tu se' né per che modo
venuto se' qua giù; ma rosalinese
mi sembri veramente quand'io t'odo.”
LaSicilia.it pubb. il 04-02-2007. Così leggiamo nell’articolo precedentemente datato: “I maggiori imprenditori agricoli infatti si sono detti soddisfatti della decisione dell'organo di giustizia amministrativa che ha riconosciuto le legittime lagnanze di coloro che avevano fatto ricorso ritenendo ingiusto il provvedimento regionale”. Così, nello stesso articolo, si è reso manifesto il deputato autonomista Pippo Gennuso : “Accolgo con favore la decisione dei giudici del Tar. Il provvedimento emesso va infatti nella direzione che tutti noi auspicavamo”. Tutti noi chi ? Lui e i suoi compari dell’ Assessorato Territorio o lui e chi avrebbe subito questa ennesima imposizione predatoria, da parte dell’arroganza dirigenziale degli assessorati , questi ultimi certamente non definibili regionali ma diciamo pure palermitani. Arroganza garantita ed appoggiata dall’incapacità conoscitiva ed operativa dei politici che preferiscono assolvere il compito istituzionale solo al fine di una strategia partitica, il più delle volte molto grossolana e dubbiosa. E ancora Gennuso, “ Per questo di concerto con l'assessorato regionale Territorio ed Ambiente già da qualche tempo si sta lavorando al fine di riperimetrare le zone Sic”. Allora buon lavoro , visto che il primo tentativo è stato fallimentare. Malgrado la buona predisposizione dell’Avvocatura di Stato, per questo ricorderemo: ” un'altra udienza viene fissata in maniera da attendere la produzione documentale da parte dell'assessorato regionale, la Regione però non ha inviato nessun documento utile a potere giustificare quello che è da tutti considerato un vero e proprio colpo di mano nei confronti del territorio pechinese”. E intanto l’autonomista continua a farneticare nella sua doverosa comunicatività mediatica , affermando e condividendo quanto segue : “Il Tar non ha fatto altro che accelerare un procedimento di fatto già iniziato e statuire secondo diritto, badate bene “ secondo diritto”, che le aree così come erano state individuate erano illegittime”. Procedimento di fatto già iniziato ? Ma allora perché non ha parlato prima ,avrebbe rassicurato gli imprenditori ed evitato loro di mettere le mani al portafoglio per intraprendere l’avventura della legatità. O è cosciente dell’incapacità dell’assessore Interlandi e del suo enturage ,o è timoroso nell’osare il contraddittorio con chi gli muove i fili e gli fornisce i copioni. Non per sospetto di senilità, ma l’autonomista Gennuso dovrebbe serbar ricordo di quanto appresso : “Lo stesso assessore regionale all'ambiente, Rossana Interlandi, recatasi in visita a Pachino proprio per dare una risposta alle proteste provenienti principalmente dal settore agricolo, si è resa conto dell'abbaglio preso dalla regione, anche se ha lasciato intendere che il decreto di individuazione delle aree non sarà revocato dato che risponde a precise direttive comunitarie. Unica promessa è stata quella di cercare di far rientrare la coltivazione in serra tra le colture tradizionali e quindi consentite all'interno delle aree Sic e Zps. Fonte: LaSicilia.it pubblicato il 19-01-2007”. Ora, invece di allontanarla in malo modo dal territori del promontorio, magari è stata supplicata per un invito gastronomico per suggellare l’evento, senza che la nostra rappresentanza politico amministrativa si sia resa minimamente conto di aver fatto incassare a tutti dell’ ignorante e buzzurro. Infatti, un allontanamento sgarbato dell’assessore Interlandi, sarebbe stato lecito e giustificato di fronte all’unica promessa, sicuramente la sola a saper formulare, per cui si sarebbe impegnata a cercare di far rientrare la coltivazione in serra tra le colture tradizionali e quindi consentite all'interno delle aree Sic e Zps. Ignorante o imbrogliona , o tutte due le cose ? ,“ Far rientrare la coltivazione in serra tra le colture tradizionali e quindi da consentire all’interno delle arre protette ” ?. Tentare di far passare un mulo per purosangue e pretendere di farlo entrare in scuderia. Ignorante perché ha dato prova di non conoscere la differenza tra la coltura tradizionale e la monocoltura intensiva e di misconoscere la qualità dei suoi colleghi europei , che non accetterebbero di certo questa puerile mistificazione, ma di certo avvalorerebbero il malsicuro proporsi dell’amministrazione siciliana, rafforzando così la nomea del popolo siciliano di funamboli della legalità . Imbrogliona perché in ogni caso andrebbe contro le direttive comunitarie percorrendo una via mendace. Inoltre, se di proposito ha detto qualcosa solo per dirla, credendo di aver pesato i nostri interlocutori,è pure una villana perché si è permessa di considerarci dei cretini. Sempre secondo Gennuso :“Di concerto con gli enti locali, stiamo tracciando le linee guida per procedere ad una nuova individuazione in ossequio di quelle che sono le direttive della comunità europea. E si consiglia: “Gli imprenditori locali perciò sono chiamati alla vigilanza onde evitare che nella rivisitazione delle aree sottoposte a vincolo si ricommettano errori già fatti in passato”. Alla vigilanza…??, non c’è dubbio, se no dobbiamo accettare di essere degli asini, noi siciliani siamo masochisti, manteniamo con fior di quattrini dirigenti e politici per poi guardarcene bene, perché con i loro strafalcioni possono rendersi pericolosi. Sono come la razza canina dei molossi che quando vanno fuori di testa si rivoltano contro chi da loro mangiare. Gennuso dovrebbe sapere che la spazzatura anche se la si mette nei contenitori più idonei continuerà a fermentare e puzzare. Provi a farsi regalare,dà papà Totò ,dallo zio Lombardo e da zia Interlandi un termovalorizzatore da piazzare tra Rosolini e Pachino e che possa servire anche a Noto e Avola, così potrà garantirsi un lavoro poiché ,di certo, il futuro non lo vedrà favorito come deputato per le bufale che è e sarà costretto a sostenere.
Alberto Rabito
Pubblicata da:
Alberto Rabito il 21-02-2007 19:49 in
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