Sinergia e squadra: ecco le urgenze da risolvere per far volare il sud est siciliano

Sinergia e squadra: ecco le urgenze da risolvere per far volare il sud est siciliano Cosa manca al sud est siciliano per trasformare il turismo nella sua leva economica principale? La capacità di fare sinergia e rete. Da un tavolo di discussione apertosi tra gli imprenditori del settore turistico, enogastronomico e ricettivo in seguito al convegno “POMODOROVINOPESCE” svoltosi al Palmento di Rudinì lo scorso 25 gennaio, emerge forte e chiaro il malcontento degli operatori del settore per un ambito economico che ancora nell’azione comune fa acqua da tutte le parti.

“Manca la conoscenza del sistema ‘rete’, dei suoi benefici e la collaborazione tra imprese- ammette Cristina Campisi, responsabile del marketing dell’azienda agroalimentare “Campisi”-.

Credo che fare rete oggi sia una delle strategie vincenti, ci permetterebbe di essere più forti ed abbracciare fasce di mercato più ampie”. Anche nel settore alberghiero le difficoltà sono evidenti: ”Mancano alcuni presupposti di base per poter parlare di turismo- precisa Roberta Mometti, titolare dell’albergo ‘La Rosa dei venti’-; il nostro territorio purtroppo non ha ancora il giusto biglietto da visita in termini di pulizia, ambiente e infrastrutture. Manca inoltre la volontà di fare impresa e la sinergia di gruppo, la collaborazione, ma soprattutto la comunicazione finalizzata ad un solo obiettivo prioritario: vendere e far crescere il territorio tutti insieme, insomma fare squadra. Occorre capire che non bisogna solo saper vendere la propria attività’ ma il territorio inteso come regione o quantomeno come area territoriale sudorientale.

Inoltre noto che qui ci si improvvisa imprenditori senza aver acquisito prima le competenze e professionalità necessarie, basilari per svolgere tale funzione”. Una visione condivisa anche da Walter Guarrasi, esperto di turismo e sommelier Ais, che lancia un appello :”Occorre creare un sistema integrato con le aziende presenti sul territorio. La ristorazione è l’ultimo anello della catena, ma è quello che in qualche modo ha più il potere di evocare e regalare l’esperienza al turista. Per questo tutta la filiera agroalimentare ed enogastronomica va messa in rete per rappresentare il brand del territorio. Credo che occorra un’occasione importante e l’Expo potrebbe essere quella giusta. Presentarsi in questa vetrina internazionale, infatti, ci “costringerebbe” a puntare su obiettivi e comunicazione comuni, in modo da ottimizzare le risorse e moltiplicare i punti di forza. Occorre provarci, adesso”. Nonostante le evidenze critiche, infatti, gli imprenditori locali credono che occorra sovvertire la rotta attraverso iniziative utili come i momenti di incontro, i convegni, i progetti comuni.

Da dove partire? “L’iniziativa che abbiamo proposto con il convegno di sabato voleva solo essere l’inizio di una discussione più ampia in vista dell’Expo, ma non solo- spiega Massimo Pavan vicepresidente del Consorzio Igp Pomodoro di Pachino. Il nostro territorio ha tanti brand importanti e tante associazioni propositive e di qualità: basti pensare alla Associazione Strada del Vino e dei Sapori del Val di Noto che raggruppa circa 70 eccellenze del nostro comprensorio, alla Fap, la Filiera Agroalimentare Pachinese che conta oltre 20 associati, al Consorzio dell’Eloro Doc e all’Atptp che è una parte importante della storia di questo territorio. Sono certo che attraverso una concertazione positiva ed efficace e l’intervento importante di alcuni esperti del settore marketing e della comunicazione tutti insieme potremo raggiungere obiettivi importanti”.
Pubblicata da: Corrado Modica il 06-02-2014 15:03 in Comunicati

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