PACHINO - Fortunato e Chiaramida accettano di riprendere in mano le sorti del Consorzio, ma subordinato ad un periodo di verifica transitoria di sei mesi
A circa due mesi di distanza dalle dimissioni da Presidente di Sebastiano Fortunato, e a quasi cinque da quelle da direttore di Salvatore Salvatore Chiaramida, al Consorzio di Tutela IGP Pomodoro di Pachino è scattata l'emergenza. Non solo perché la mancanza di alcuna guida avrebbe rischiato di vanificare anni di lavoro preziosi per il nostro pomodoro di qualità, ma perché è apparso chiaro a tutti che il "malcontento" degli ultimi tempi serpeggiante (soprattutto all'esterno del Consorzio) sulla gestione consolidatasi negli anni non ha saputo innescare il benché minimo processo di rinnovamento alternativo, ma si è rivelato il triste frutto di un disfattismo sterile, dettato da sentimenti ostili tanto vaghi quanto infondati, come purtroppo spesso accade nella nostra cittadina.
Nell'ultimo consiglio di Amministrazione, tenutosi Giovedì scorso, il CDA ha chiesto a Fortunato ai di riprendere il timone, rinnovandogli la fiducia piena e incondizionata.
Fortunato ha però accettato solo a condizione che alcuni punti cardine della politica Consortile venissero rispettati da tutti in modo ferreo, senza deroghe e nel modo più severo possibile.
Queste condizioni sono poi state messe nero su bianco da Sebastiano Fortunato, il quale in una lettera molto netta e decisa, ha precisato di accettare di riprendere la carica per un periodo di transizione di sei mesi, concentrato su 3 priorità essenziali per portare maggiore reddito alle piccole e medie imprese iscritte al sistema.
1) Il controllo e il monitoraggio del mercato
2) il controllo della qualità
3) Il controllo e la verifica delle frodi.
Tali priorità sono state accompagnate da linee di azione molto ben definite, che prevedono l'obbligo da parte dei soci ad adoperare l'area intranet dedicata al monitoraggio, l'istituzione di una commissione di monitoraggio prezzi e una commissione di qualità che includa un agronomo esperto con funzioni ispettive, la cui azione dovrebbe avvenire in raccordo con l’Organismo di Controllo individuato dal MIPAAF.
L'elenco delle condizioni prevede una serie di misure mirate al reperimento di nuovi fondi per rilanciare le attività, l'impegno a penetrare i mercati esteri in ambito UE ed Extra-UE, e il rinnovo del contratto coi produttori per garantire una maggiore entrata alle aziende produttrici che si impegnano ad aumentare i quantitativi di prodotto IGP.
Per finire, le condizioni dettate da Sebastiano Fortunato per accettare la carica di presidente prevedono l'affiancamento di quella squadra di professionisti e di collaboratori che fino ad oggi hanno operato sempre col massimo impegno: primo fra tutti appunto Salvatore Chiaramida nella veste di direttore al quale ha rinnovato stima e fiducia incondizionata, più i quattro consulenti esperti nei vari campi ( Giuseppe Gambuzza, Marco Schembari, Paolo Meli e Pippo Gibilisco), assecondando il principio che il vicepresidente Massimo Pavan ha ben sintetizzato con lo slogan "squadra vincente non si cambia".
Si prevede adesso una stretta molto decisa sulle politiche di qualità del Consorzio, e questa volta con il massimo impegno di tutti i soci, alla luce del fatto che le recenti politiche agricole nazionali ed europee sono orientate a valorizzare esclusivamente i prodotti di qualità, e quelli a marchio IGP e DOP in primo luogo.