Dal Circolo del Partito Democratico di Pachino ricevo e pubblico la seguente comunicazione:
Tregua armata, come altro potremmo definire la condizione di oggi, della politica pachinese, se non come la condizione di tregua armata, ovvero di un momento di pausa tra due scontri ?
Tra lo scontro, cioè, appena vissuto, a causa delle linee guida del PRG e quello, prossimo venturo, che riteniamo si materializzerà quanto prima, visti i malcontenti dei soggetti politici coinvolti.
Nonostante le dichiarazioni di facciata, infatti, le posizioni all’interno della maggioranza sono abbastanza nette e separate, checché ne dicano il sindaco o altri esponenti del centrodestra.
Si vedono contrapposti il gruppo dei cosiddetti ribaltonisti, dei “sautafossa” come sono chiamati in dialetto pachinese, cioè di coloro che pur avendo votato contro l’attuale sindaco sono saliti sul suo carro, il gruppo che ha tentato un blitz nel consiglio comunale sulle linee guida al PRG, e la maggioranza storica, quella vera, dell’amministrazione Bonaiuto.
La reazione scomposta del sindaco, che ha pensato di azzerare la giunta per fare chiarezza, si è risolta in un nulla di fatto e ciò ci induce ad una riflessione.
O il Sindaco non ha rispetto della propria città e in maniera poco seria prende in giro i propri amministrati, gettando fumo negli occhi dell’avvilito spettatore pachinese, non comprendendosi a che serva azzerare la giunta se poi non la sostituisci, almeno in parte, o almeno nelle deleghe. E se era soltanto un metodo per costringere i suoi a discutere, allora vuol dire che sono messi proprio male. Come a dire che rispondono solamente alle frustate.
Oppure, come è più probabile, questo è un Sindaco ricattato, e lo abbiamo detto più volte, che deve subire i diktat dei ribaltonisti. Non ne capiamo il motivo e invitiamo il primo cittadino a chiarirlo in consiglio comunale. Anche se riteniamo che la questione del PRG non sia estranea a queste minacciose circostanze.
In entrambi i casi, assistiamo ad un comune bloccato, che non investe, che non si innova, che non progetta e non programma, alimentando la crisi economica e sociale che Pachino vive ormai da troppo tempo.
Un comune dove si intrecciano solo nomine e incarichi vuoti e inutili per sprecare i nostri pochi soldi pubblici.
E, a proposito di ciò, registriamo con vera preoccupazione la feroce aggressione nei confronti di un esponente politico di questa maggioranza, che ricopre anche la carica di assessore provinciale.
Ci auguriamo che gli investigatori chiariscano al più presto l’accaduto perché è inquietante che un personaggio politico di tale peso sia così pestato nella pubblica piazza. Non ci piace essere citati in provincia per essere il comune degli assessori arrestati o malmenati. Non giova all’immagine della città e della classe politica pachinese.
Ma, è’ chiaro a tutti, ormai, che non possiamo fare affidamento su coloro i quali sono oggi al governo.
Essi hanno fallito il compito a loro richiesto, e a noi corre l’onere e l’obbligo di individuare nuove strade, nuovi percorsi e nuovi protagonisti per far rinascere, veramente, Pachino.
Il circolo pachinese del Partito Democratico