Ricevo dal Consorzio di Tutele IGP Pomodoro di Pachino e pubblico la seguente comunicazione:
Ieri pomeriggio, dalla prima rete della televisione pubblica (RAI1) abbiamo assistito all’ennesima, gravissima “gaffe” perpetrata a danno del nostro prodotto più importante per la nostra economia, ovvero il pomodoro
di Pachino. L’autore, un noto presentatore di programmi televisivi di informazione ai consumatori, partendo da informazioni attendibili è giunto - equivocando sui termini - a conclusioni totalmente destituite di fondamento, attraverso un uso improprio di nomi geografici, nomi di prodotto, confondendo fatti e circostanze, e ingenerando una gravissima diffamazione ai danni del nostro pomodoro e della nostra economia locale. Abbiamo appreso, con grande sconcerto, che Pachino “è un paese in provincia di Ragusa”, che “il pomodoro Pachino viene prodotto a Vittoria”, che “la distribuzione del pomodoro Pachino viene controllata a Fondi dalla criminalità organizzata”, che “i produttori sono obbligati a conferire il pomodoro a 50 centesimi al chilo”, e soprattutto che “il pomodoro Pachino è quel tipo di pomodoro a grappolo che viene prodotto in tante parti d’Italia”.
L’episodio - l’ultimo di una lunga serie è stato caratterizzato da una inaudita violenza, al punto tale da indurre il protagonista di questo grave incidente ad esortare il pubblico a non comperare il nostro prodotto. E’ facile immaginare i gravi rischi che l’allarmismo di questi messaggi può produrre sulle già difficili dinamiche di mercato attuali.
Come Consorzio di Tutela, in osservanza alla nostra missione riconosciutaci dal Ministero delle Politiche Agricole, ci corre l’obbligo di contrastare in modo deciso gli episodi di disinformazione, non più tollerabili da quando il nostro Consorzio, e con esso i propri associati, svolge il proprio ruolo in linea con le direttive Europee.
La dirigenza del Consorzio, nelle persone del presidente Sebastiano Fortunato e del direttore Salvatore Chiaramida, hanno già inviato formale richiesta di audizione presso la Prefettura di Siracusa per fare il punto sulla situazione, con il pieno appoggio della Amministrazione Comunale e del Sindaco Paolo Bonaiuto. Gli autori del programma televisivo sono già stati informati della nostra iniziativa e invitiamo la stampa locale, gli organi di informazione, gli opinion makers e le Associazioni di Categoria ad aderire alla campagna di sensibilizzazione e di denuncia sul cattivo uso dei mezzi di comunicazione in materia di informazione al consumatore.
Non permetteremo che l’ignoranza o la malafede di pochi possa prestare il fianco a speculazioni commerciali ai danni della nostra già affaticata economia agricola locale. Ci avvarremo di tutti i mezzi a nostra disposizione che il Ministero delle Politiche Agricole ci mette a disposizione per reprimere meccanismi di aggiotaggio pilotati da manovre di disinformazione probabilmente provocate ad arte da qualcuno. Chiediamo ai nostri cittadini di starci vicini in questa difficile battaglia, che solo unendo le forze di tutte le parti sociali potremo vincere, e nella quale l’individualismo e l’isolazionismo sono destinati ad avere la peggio.