Era quasi mezzanotte del 18 Ottobre 2007, mi stavo quasi assopendo per godermi il meritato riposo dopo una lunga giornata.
Suona il telefono….. è il Commissariato di Polizia di Stato di Pachino………… - ci serve un mezzo per trasferire dei clandestini sbarcati sulle coste adiacenti al territorio di Pachino…… dal dormiveglia…. Ho risposto che in queste occasioni, dagli accordi intercorsi con l’amministrazione di Pachino….. doveva essere il Sindaco o il suo rappresentante ad autorizzare l’uso del pulmino e del conducente (in questo caso un dipendente comunale).
Passata la mezzanotte arriva la telefonata dell’Assessore alla Protezione Civile di Pachino, la quale autorizza il servizio.
Nel frattempo l’Associazione di Volontariato A.N.O.P.A.S. era venuta a conoscenza dell’emergenza, e quindi ritenendo che c’era della gente che aveva bisogno di assistenza, riusciva a attivare due volontari, nelle persone dei sigg. Guglielmo Giudice e Angelo Assenza, che prontamente raggiungevano il luogo dove erano stati riuniti i profughi, fornendo loro vestiario, coperte e acqua.
Alle ore 00,15 riuscivo a portarmi sul luogo, indicatomi dai funzionari delle forze dell’ordine, certo che lo spettacolo che mi si presentava davanti agli occhi non era dei più allegri, ragazzi giovanissimi, adulti, e anziani, seduti a terra, infreddoliti e con i vestiti inzuppati d’acqua.
Mi avvicino a uno di loro per chiedere cosa aveva bisogno, mi risponde …. – io … Milano …… qui Milano?... e un altro …. - ho brrr (e fa il segnale del freddo), …. Qualcuno di loro che conosce qualche frase in inglese mi chiede “I’ am ungri” …. Mi dispiace non abbiamo alimenti, comunque fra poco vi portiamo in un posto dove vi daranno da mangiare. Mi unisco insieme ai ragazzi dell’A.N.O.P.A.S. per distribuire gli indumenti e le coperte, bicchieri ed acqua.
Interviene l’autoambulanza del 118 col medico che constata lo stato fisico dei profughi, e dopo aver certificato la loro integrità e l’assenza di malattie, si può procedere al trasferimento di 11 profughi.
Erano le ore 01.00 ….. prendo a bordo i profughi, chiedo la collaborazione dei volontari dell’ANOPAS la quale, si rendono disponibili…….. si parte….. le volanti della Polizia di Stato scortano il nostro pulmino fino al Centro di Accoglienza di Cassibile.
Durante il viaggio, cerchiamo di assistere i profughi distribuendo acqua, qualche sigaretta, chiediamo da quale nazione provengono, qualcuno dice di provenire dal Marocco, altri dalla Palestina e dall’Egitto…… qualche sorriso per rassicurarli, e vincere la loro paura.
Alle ore 02,00 arriviamo al Centro di Accoglienza di Cassibile, ……. Varcato il cancello ……. Dalle sbarre che dividono, il centro operativo e il punto di riunione si affaccia qualcuno che guarda e dal suo viso traspare una speranza di vedere qualcuno che conosce fra i nuovi arrivati.
Dopo le operazioni di ricovero, ripartiamo per il ritorno a Pachino…. E già gustiamo il dolce riposo che ci aspetta….. Siamo arrivati dopo il Bivio che porta a San Lorenzo e ci stiamo dirigendo verso Pachino….. Suona il cellulare che porto con me…… è il Commissariato di Polizia di Pachino che ci avverte che sono stati avvistati altri profughi, che stavano vagando nella zona di San Lorenzo e che li stavano avviando per riunirli all’ingresso del Villaggio San Lorenzo …… per la quale serviva il nostro intervento…… dapprima erano solo otto poi sono diventati dodici. A questo punto sentiamo svanire il nostro sogno di riposo……
Sono circa le ore 03.00 e ci aspetta il solito spettacolo, gente infreddolita, spaventata, seduta a terra che si interroga dove si trova, cosa sta facendo e dove verranno portati. Insieme ai volontari pachinesi riusciamo a dare fondo alle nostre risorse di indumenti, coperte e acqua, facendo il possibile con la collaborazione delle forze dell’ordine, (per la cronaca: Guardia di Finanza, Carabinieri, Guardia Costiera, Polizia di Stato e vigilanza privata) pervenute sia da Pachino che da Noto.
Dopo il rituale dell’intervento del medico del 118 per costatare lo stato fisico dei profughi, si riparte per Cassibile con dodici extracomunitari a bordo, il solito lavoro di assistenza dei volontari durante il viaggio… ed anche questi si dichiarano provenienti dal Nord Africa.
Arriviamo a Cassibile alle ore 04.00, dopo le operazioni di rito ripartiamo per Pachino…. Questa volta ero sicuro che avrei finalmente assaporato il piacere di un soffice materasso, e di un comodo guanciale….. il sogno si stava avverando!.....
Era andato tutto liscio……. Siamo arrivati fino alla statale Pachino-Noto, ormai viaggiavamo con un solo pensiero….. come avremmo affrontato il dolce sonno!!….
Sulla strada incrociamo una macchina della Guardia di Finanza, e scherzosamente io dico – vuoi vedere che ci fermano e ci chiedono i documenti? …..cosa che con nostra meraviglia si avvera….
L’auto della Guardia di Finanza, ci affianca… in quel momento non sapevo cosa pensare (a dire la verità avevo un pò di paura, perché mi ero reso conto di aver dimenticato i documenti a casa) e dopo aver aperto il finestrino un finanziere ci dice….. – andate avanti che vi stanno aspettando sulla strada…… non sapevo se essere contento perché non mi hanno chiesto i documenti oppure incaz…….. per quello che mi aspettava.
Però nel frattempo mi era venuto anche il dubbio (o la speranza?) che magari il finanziere stesse scherzando…… continuiamo il viaggio, dopo alcuni chilometri incrociamo due auto della Polizia di Stato ai bordi della strada, degli agenti con le torce elettriche, che cercavano qualcosa in mezzo alle campagne circostanti, ed all’improvviso vediamo scavalcare una rete da diversi extracomunitari accompagnati dagli agenti sia della Guardia di Finanza che della Polizia di Stato, ci fermiamo….. e dopo un po’ vediamo arrivare ancora profughi, in totale otto.
Prendiamo a bordo gli extracomunitari e ci accingiamo ad effettuare una manovra per ritornare a Cassibile…. Improvvisamente ci viene comunicato che dobbiamo recarci vicino Vendicari, perché sono stati segnalati altri profughi ……. Ci portiamo sul luogo e con nostra immensa meraviglia ci troviamo di fronte ad una ancor più triste e toccante situazione, seduti per terra infreddoliti e sicuramente stanchissimi, ci sono altri dodici profughi. Assistiti dalle forze dell’ordine…….
Facciamo fondo a quel poco materiale che ci è rimasto, acqua coperte e qualche indumento……
Cerchiamo di coprire, al meglio quei poveri disgraziati, che oltre ai disagi del viaggio, stavano affrontando la notte, vagando per le campagne, tra il freddo, l’acqua e l’umidità.
Ci rendiamo conto che non possiamo con il nostro solo mezzo trasportare tutte quelle persone, ci viene comunicato che erano stati attivati anche i volontari della protezione civile di Noto, che hanno assicurato il loro intervento con un mezzo di trasporto ed un altro autista.
C’era troppo freddo, e loro ….. lì…. Rannicchiati….. uno vicino all’altro…. cercavano di riscaldarsi a vicenda riunendosi sotto quelle poche coperte che avevamo fornito….. a un certo punto abbiamo visto che il mezzo di Noto ritardava, abbiamo invitato i profughi a salire tutti sul pulmino a stringersi e a mettersi al riparo…. Mettendo in funzione nel frattempo il riscaldamento del mezzo di trasporto.
Alle ore 05,30 …… arrivava il pulmino della protezione civile di Noto, trasbordavamo dodici profughi, ed insieme ci accingevamo a raggiungere il Centro di accoglienza di Cassibile.
Durante il viaggio, la stanchezza e il sonno, mi hanno reso la strada molto difficile, ogni tanto cercavo di rallentare perché non vedevo più la strada, per fortuna ci siamo fermati dopo il ponte vicino alla ferrovia di Noto, c’era un Bar…… abbiamo potuto prendere un caffè. Con la scorta che gentilmente si è fermata insieme a noi, ci siamo potuti lavare la faccia comprare un pacchetto di sigarette, e rimetterci in viaggio. Purtroppo non è stato tanto semplice guidare con la stanchezza, la fatica e il pensiero …… che quel tanto desiderato letto….. era molto lontano.
La collega di Noto che seguiva il nostro mezzo, a un certo punto si era allarmata, vedendo che la guida del mezzo non era della più agevole, e suonando il clacson cercava di mantenermi sveglio.
Finalmente si arrivava a Cassibile, erano le ore 06.20, e già gli ospiti del Centro di Accoglienza erano desti, giocavano al pallone e alla nostra vista si sono addossati alle sbarre di ferro, sempre cercando di intravedere fra coloro che scendevano dai pulmini qualcuno che conoscevano.
Alle ore 06.40 si parte da Cassibile, si salutano gli amici volontari e agenti di Noto e ci si avvia a Pachino.
Una cosa carina, ci è sembrata quella, degli agenti della scorta che ci hanno invitati, a consumare con loro un cornetto, comprato presso un panificio che aveva aperto da poco.
Dopo di che….. finalmente ci avviavamo per rimetterci nella strada del ritorno per Pachino.
Dopo Cinque anni di attività nel settore del volontariato, ed adesso anche nelle vesti di dipendente comunale, addetto al trasporto degli extracomunitari in caso di sbarchi nel territorio di Pachino, tanti interventi quasi simili a quello che ho voluto descrivere si sono succeduti.
Ma questa è stata un’esperienza che mi ha provato molto, sia fisicamente, che, moralmente. Insieme ai volontari dell’A.N.O.P.A.S. di Pachino, ho condiviso tante esperienze, ma questa ci rimarrà impressa per tanto tempo.
Voglio rivolgermi a quella gente che, con i mezzi che ha a disposizione, cerca di pubblicizzare la propria attività di volontariato e di assistenza agli extracomunitari, e quegli altri che si sentono vittime di non so quale ingiustizia economica, organizzativa o logistica.
Se volete aiutare il prossimo, non dovete fare nessuna distinzione. In cinque anni di attività in assistenza agli extracomunitari che sbarcano sulle nostre coste, ho visto uomini di valore, di cuore e di sentimenti, che qualsiasi divisa indossano hanno sempre dimostrato di essere veri uomini.