Vita Novella - É tempo di pensarci

per la tutela della salute degli extracomunitari che non hanno un alloggio e per i cittadini di Pachino, bisogna far qualcosa
Pubblicato da: Anopas Pachino il 08-02-2009 12:32 in Documenti

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Giusto per dare un contributo....
basta digitare su Pachinoglobale.net al box ricerca digitare Vitanovella ...nei commenti..

saluti cordiali...e pensateci bene..chi ci deve pensare..non si è ancora capito...tuttavia...penso che ci devono pensare le istituzioni...ai vari livelli e funzioni...
ho comunque un dubbio sulla proprietà...
se pubblica o privata...
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Rosario Spinello ha scritto:

10-10-2003 14:25:00

Rosario Spinello

VITANOVELLA....

Campo profughi in terra di Sicilia.

Rosario Spinello ha scritto:
06-12-2003

18:41:38
Rosario Spinello

Vitanovella che fare???


Uno dei fattori di maggiore credibilità di un territorio è la sicurezza e la capacità di controllo dello stesso da parte delle autorità preposte. E voglio segnalare alcune impressioni. Che, di fatto, una vasta parte del territorio che costituisce il Promontorio, per le distanze fra i centri urbani, ha generato una vasta area centrale che non è opportunamente presidiata e controllata. Pertanto, sarebbe da valutare l'ipotesi di attivare nella centralità di questa vasta area, in ombra, un posto di stazionamento permanente e di controllo con adeguata caserma e alloggio per i preposti.

Vitanovella.
Vitanovella è stato il progetto sogno giusto di farne un Centro per Anziani ecc. La realtà è quella che è. Gli edifici sono di proprietà della Provincia. Occorre uno sforzo comune per riportare Vitavovella a come era molti anni fà.
Ho ricordi tangibili di Vitanovella. In quello splendore dorato di come apparivano gli edifici ed il parco. Una meraviglia. Dove potevi pensare che realmente stavi nel sogno. Si. Assolutamente. Per la proporzione e realizzazione degli intonaci. I rifinimenti merlati e i vivaci colori degli infissi. Poi, il giardino. Al centro la fontana. La chiesa, l'oratorio,la scuola,il refettorio. Gli altri spazi che costituiscono quel posto delle meraviglie che era stato creato in quel di Pachino.
Era cosi discostante l'impatto con il resto del territorio che Vianovella era considerato un luogo magico per la pace.
E i pochi alunni che facevano la scuola in quel posto erano figli di valdesi. Sono andato una mattina di maggio. La scuola era aperta. E andavamo a fare visita alla maestra che era cugina. Ho, cosi, avuto modo di visitare questo posto in epoca quando era, perfettamente, funzionante. Ci sono tornato l'anno scorso. Ho fatto delle foto ma sono venute male. Peccato. Una struttura che potrebbe soddisfare ambizioni piu' vaste della socialità comunale di Pachino. Insomma una struttura da recuperare a migliore storia futura.

Per gli occupanti.

Forse sarebbe il caso di progettare la costruzione di nuovi fabbricati di edilizia economica e popolare per i nuovi arrivati in regola con la legge italiana.
Applicando la legge di recupero anche nel Centro Storico e nelle periferie di Pachino?
Come a Marzamemi? si può!!!! Forse..
Cordiali Saluti.
Spiros

Rosario Spinello ha scritto: 28-04-2004 01:04:27
Rosario Spinello

Da luogo di pace degli anni 60 al lager( arabo) degli anni 2000.

(Non ho assolutamente nulla contro gli arabi che considero fratelli)


Località amena e solare Vitanovella negli anni andati dell'oblio del tempo e della immaginazione fantasmagorica di un bambino. Luogo di fertili e fragranti ricordi di ragazzi che in questo sito di fulgida speranza andavano al dopo scuola estivo. Disposta su una lieve e amena collina il complesso di vitanovella fu costruito dalla famiglia Moncada appartenete e membri della ricchissima comunità valdese. Composto da diversi edifici, quasi tutti merlati. Mi rimandavano e ricordavano le fiabe più belle e a certi edifici che avevo visto nella mia prima visita a Roma( a sei anni) e precisamente alla stazione di Giardini-Taormina. La prima volta che entrai e visitai il complesso di Vitanovella fù, all'incirca, nell'estate del 1964-65. Avevo 10 anni. Ma i ricordi di quella prima volta mi si sono rimasti scolpiti nella mente per l'impressione fortemente positiva ed evocativa di quel fresco ed ospitale luogo di pace. Eravamo andati, con mia madre, a fare visita ad una maestrina-cugina che lì nel periodo estivo faceva l'istitutrice. Visitai da solo, lasciando gli altri a chiaccherare fra di loro, quasi tutta la proprietà recitantata che era, ed è, composta da diversi ridondandi edifici. Al centro di quel complesso, per me monumentale, per il ricordo di un bambino di allora, vi era posta, e vi è ancora completamente diruta, una piscina dove zampillavano, dai quattro lati, fiotti di fresca acqua che convergevano al centro della vasca. Dintorno muretti bassi incorniciavano la piscina e la fontana in stretti vialetti e camminatoi selciati che erano corredati da paciosi sedili di pietra. A contorno superiore della vasca, oltre i quattro pilastrini d'angolo, rettangolare con i lati corti a forma di semicerchio: una esile struttura ii ferro battuto formava una specie di guida aerale dove si arrampicavano varie specie d'edera e lunghissimi rami e rampicanti tralci di boganville dai fiori multicolori. Esili e leggere farfalle svolazzavano nell'aria di pace di quella bellissima struttura dove sentivi la presenza di una entità superiore che filtrava dal lieve vento di ponente che repentino e a leggerissime folate faceva sbattere le foglie dei maestosi carrubbi che corredavano l'ampia tenuta. Olivi, mandorli,agavi enormi, e fichi d'india quasi maturi che delienavano una specie di bosco interno ed ombroso.Profumi di fieno, e di gelsomino mescolate a folate di odore di nepetella e rosmarino inondavano l'area e l'ora calda della filinona. Mentre sui rami svolazzavano indisturbate bianconere gazze che interrompevano con il loro gracchiare lo stridente e lieve canto delle cicale ed il leggero e cupo canto dell'upupa. Che con il loro canto orchestrale ed acre conferivano all'ambiente un non sò che di sinistro presagio del suo archeologico e inglorioso divenire.

Rosario Spinello ha scritto: 14-11-2004 00:37:38
Rosario SpinelloLe ore della piazza..."ALGERINA"


La piazza di Pachino, vuoi o non vuoi, è un mercato che qualcosa di antico ha mantenuto: la relazione sociale. L'ora "critica" che io chiamo dei "soli": è l'ora che tradizionalmente parte dalle 13.00 alle 15.00. Fino a qualche decennio fà, in questa ore, incontravi solo i "i soli". Persone che per un motivo o per l'altro erano "soli" in piazza. Pochissime figure,tutto sommato. Ma "emblematici" del loro status. Magari passavi per prendere, all'ultimo momento, i pasticcini al Ciclope per il pranzo. O ti soffermavi a parlare di qualcosa di importante con un cliente, un amico, un conoscente. Ora, questo spazio è frequentato per la maggior parte da giovani algerini, tunisini,marocchini che bivaccano sotto i ficus della piazza. E' gente che consuma. E nel corso delle ore continua a spendere consumando varie cose nei Bar. Pare che molti esagerino nell'uso di bevande alcoliche. Il luogo principale di riunione, da loro eletto come punto di incontro è la piazzetta della Colonna in granito, al fianco dell'ala sinistra della Chiesa Madre. Altri si fermano direttamente in piazza Vitt. Emanuele, nel lato opposto al fronte principale della chiesa. Nell'angolo vicino al Giornalaio e al Tabaccaio: ma con rifermento centrale il Bar "senza insegna" della Signora Maria.Il figlio Giuseppe, ragazzo in gamba e capace, la aiuta nella conduzione: e fà un caffè che soli in pochi sanno fare a Pachino. La Maria che nella sua testimonianza mi ha trasmesso e vi ho ritrovato: il senso vero del sentimento sincero cristiano e popolare di Pachino .Mi ha detto che ha istaurato un buon rapporto con loro: e si è trovata il Bar frequentato, in alcune ore, solo esclusivamente, da algerini. Questo gli da un reddito: ed è contenta che la fanno lavorare. Non c'è che dire. Io mi sono fermato, un giorno, ore 13.00-13.30 a parlare con loro. Con Hamed, Kaled, ed altri giovani ragazzi tutti di origine algerina. Abbiamo parlato per circa mezz'ora buona. Un pò in italiano, un pò in francese. Qualche parola in siciliano. Ma solo alla fine è arrivato uno di algerino "spertu" che parlava un fluente siciliano di Pachino. L'inzio è stato critico. Ma dopo poche battute e un' altalenante tono nella conversazione: piano piano si sono aperti al dialogo. Gli ho raccontato di Idrisi, geografo arabo.Gli ho fatto tradurre qualche nome locale in arabo: per farli rendere conto che tutto sommato questi posti si chiamano ancora con i nomi che i loro antenati gli hanno dato. Gli ho accennato al grande progresso dell'agricoltura che i loro avi avevano introdotto in Sicilia. Contribuendo in modo leggibile alla sua affascinante storia. E che in fondo questa terra di Sicilia e di pachino: è anche la loro! Sono persone istruiti questi algerini:diversi hanno studiato fino al diploma. Molti di loro hanno fatto studi superiori. A questo punto si sono aperti ed hanno raccontato la loro "PACHINO". Le incombenze e vicessitudini di ogni uomo che è lontano dai propri cari. Dai genitori,dai fratelli,dalle sorelle. Molti dalle mogli e dai loro amatissimi bambini. Mi hanno raccontato dei loro problemi più importanti. Il loro punto di vista sul trattamento sociale e civile.Lo status assistenziale. I loro problemi in terra di Sicilia e di Pachino: dove stentano a trovare una casa. Dove molti di loro, dormono, abusivamente, a Vitanovella. Emblema del degrado di una politica nazionale e regionale che non riesce a dare soluzioni adeguate a questo problema. Molti mi dicono che si sentono trattati come perfetti stranieri. E spesso nei toni dell'interlocutore, sentono "il razzismo". E' questo quello che sentono: questi ragazzi, giovani algerini. Sicuramente, forse, esagerano. Ma, contrariamente a come succedeva molti anni fà, per la vendemmia, quando la piazzetta era invasa da lavoratori che venivano dalla vicina Modica per trovare un lavoro stagionale: ora la situazione è completamente diversa e cambiata. Non paragonabile. Questi lavoratori algerini sono qui alla ricerca di un lavoro stabile. Molti di loro alla fine del mese mandano il gruzzolo messo da parte per inviarlo via posta a casa: per contribuire a mandare avanti la propria famiglia in Algeria ,in Tunisia,in Marocco. Questi lavoratori sono anche "mobili". E si spostano nelle regioni dovè c'è da fare "campagna" per lavorare. Costituiscono un esercito di lavoratori magrehbini oramai sono presenti in tutta l'area del meridione italiano. E costituiscono l'ossatura portante dell'agricoltura in molte provincie siciliane. Considerata la linea confidenziale e l'empatica sensazione di sincerità che mi hanno trasmesso nei loro racconti: non escludo che vi possano essere delle aree nella socialità locale che inducono ad atteggiamenti ostili nei loro confronti. Persone diverse che manifestano la loro insensibilità umana traducendola in atteggiamenti feroci e razzistici contro i di loro. Come, purtroppo, mi è capitato di ascoltare direttamente da alcuni pachinesi. Sono solo voci isolate? O atteggiamento di fondo di una socialità completamente dedicata all'inutile ed al supefluo: che improvvisamente si trova davanti ad una crisi di socializzazione inaspettata? Su questo c'è da discutere! Ma, complessivamente, penso che la maggior parte delle persone di Pachino,di Portopalo e di Marzamemi, nel loro profondo sentimento, prevale il bene e l'amore per il prossimo. Per questo ho fiducia!!!!!Cordiali Saluti. Spiros


p.s. Ripropongo questo articoletto sugli immigrati.
La chiesa Valdese è una realtà importantissima di Pachino.
Oltre ai siti dedicati rimando anche alla nuova chiesa progettata e costruita da Leonardo Ricci. Un grande architetto fiorentino. I siti li trovate sopra.

Cordiali Saluti
Spiros
Io ho proposto dei miei commenti riguardo alla questione vitavonella che come luogo fisico conosco da bambino..In questa struttura allora c'era anche una scuola...una mia zia insegnava in questo luogo...Era effettivamente un luogo bellissimo ,pieno di fascino per un bambino che visitava per la prima volta questa collina...Vialetti,fontane,edifici merlati e disegni liberty ...un luogo di pace e di tranquillità soave..mentre sugli alberi di varie essenze,anche importate, facevano respirare una magica presenza e dava riparo gli uccelli i. volo e le gracchianti gazze...usignoli,passeri solitari che dovevano essere davvero parecchi se poi il passero è anche nella etimologia dei luoghi storici di questo territorio..
detto questo...
La emergenza che rigurda Vitanovella si dispiega nelle pigehe della storia locale degli ultimi due lustri..o forse anche tre( anche se dobbiamo dire per precisione che questa struttura se pur vicinissima a Pachino,come altre cose, ricade in territorio di Noto.).Dico quante volte abbiamo incontrato nella notte lungo le strade uomini, provenienti da altre realtà,( ma mai ad alcuno ho visto mangiare scatolette per cani) percorrere la strada che dal mercato all'ingrosso conduce verso vitanovella..io credo tantissime volte...Le autorità conoscono questo luogo...L'unica realtà che non si è mai interessata di questo luogo è la politica...a parte una bella manifestazione organizzata dal pci e dall'mcl moltissimi anni fà..
Oggi
Si parla di centri di accoglienza, ma speriamo che l'emergenza finisca,anche in forza del pattugliamento congiunto delle coste libiche...firmato recentemente,.tre giorni fà, tra il ministro Maroni e le autorità libiche...
Lla politca locale non ha mai pensato di mettere mano a questo problema...erano impegnati su altre cose...
Tu dici che non smetterai mai di proporre e mettere in evidenza questi fatti...hai la mia massima solidarietà..ma attento a non fare queste cose solo in occasioni di elezioni...
Per il resto..che tu possa portare avanti queste emergenze e mettere in evidenza fatti che sono stati già riscontrati e mai risoolti mi fà solo e soltanto un immenso piacere...
Che altri portino avanti questi temi....Vuol dire che quelle segnalazioni da me fatte in passato hanno sensibilizzato al problema altra gente e intere associazioni..Qui la questione non è, a mio modo di vedere chi ha scritto prima o dopo, ma che tutti in un rapporto orizzontale collaborino per portare avanti questioni irrisolte...dove l'obiettivo deve essere quello di sensibilizzare la politica e in prima istanza di inserire queste problematiche nei programmi futuri di qualsiasi coalizione o progetto politico...che ha veramente intenzioni serie e voglia di fare rinascere e sviluppare nella pace e nella democrazia la comunità pachinense..e più in generale dell'intero promontorio...

vai tranquillo e cordiali saluti,Spiros